Gio 16 Nov 2017 |
Scritto da Produzionidalbasso.com
|
| | di produzionidalbasso.com - 17 novembre 2017
Un bene confiscato alla mafia. Una casa con un bellissimo giardino nel centro della città di Catania, in via Randazzo 27. Una rete di associazioni che vuole trasformare quello che è stato un luogo di mafia in un giardino per il quartiere e in una “ casa memoria” della lotta alla mafia.
L'abbiamo chiamato “ Il Giardino di Scidà”. Gli abbiamo dato il nome di un giudice, storico presidente del Tribunale dei minori di Catania, che tanto ha fatto per combattere la mafia e per salvare intere generazioni dalla criminalità.
Catania ha pochissimi luoghi della memoria della lotta alla mafia. Per qualcuno a Catania la mafia non è mai esistita. Per questo vogliamo costruire, proprio in un bene confiscato alla mafia e affidatoci dal Comune, una “ casa memoria”, dove raccontare attraverso documenti, oggetti, foto, video, racconti la storia del potere mafioso in città, ma soprattutto le tante storie di chi contro la mafia si è battuto. Come Giuseppe Fava, direttore de I Siciliani, assassinato il 5 gennaio 1984. Come Giambattista Scidà che ha speso la sua vita “ per la giustizia, per Catania”. Una casa e un giardino aperti alle scuole, alle famiglie, al quartiere.
Per fare tutto questo abbiamo bisogno del vostro aiuto.
|
Leggi tutto...
|
Mar 07 Nov 2017 |
Scritto da Movimento agende rosse Torino - Gruppo "Paolo Borsellino"
|
| | di Movimento agende rosse Torino - Gruppo "Paolo Borsellino" - 7 novembre 2017
Sabato 11 novembre a Grugliasco(TO) il secondo appuntamento di E-Venti di Giustizia organizzato dalle Agende Rosse di Torino - gruppo ‘Paolo Borsellino’.
Alle ore 9,30 Salvatore Borsellino e Ferdinando Imposimato incontreranno presso l'Aula Magna dell' ITI Majorana gli studenti e la cittadinanza.
Alle ore 12 sarà inaugurata presso il Comune di Grugliasco - Area Espositiva - la mostra della Legalità curata dalle associazioni Gru Club AdB e Agende Rosse.
La mostra della legalità è una sinossi storica che ripercorre un periodo di storia recente, dagli anni 80 fino ad oggi, in un' ottica di legalità e di lotta alla mafia. Dalla nascita del pool antimafia di Rocco Chinnici a quello di Antonino Caponnetto fino a quello con Antonino Di Matteo. Dalla anatomia del maxi, il processo penale più grande di tutti i tempi, alla struttura attuale delle istituzioni antimafia che combattono finalmente in modo organizzato la criminalità organizzata.
In mostra 36 pannelli che cercano di raccontare cosa è stato il maxi processo e quale eredità ci hanno lasciato i protagonisti di questa storia dando un grande contributo a quanti vogliono conoscere il passato per meglio capire il presente.
|
Lun 06 Nov 2017 |
Scritto da Movimento delle Agende Rosse gruppo “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” Abruzzo-Chieti
|
| | di Movimento delle Agende Rosse gruppo “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” Abruzzo-Chieti - 6 novembre 2017
L’Istituto scolastico comprensivo “G. De Petra” di Casoli (Chieti), la rivista on line “Antimafia2000” (www.antimafiaduemila.it) ed il movimento delle Agende Rosse (www.19luglio1992.com) di Salvatore Borsellino gruppo “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” Abruzzo-Chieti, con il patrocinio dei Comuni di Casoli ed Altino, organizzano gli eventi: “Lotta alle mafie ed al femminicidio. Il coraggio di dire no. Lea Garofalo la donna che sfidò la ‘ndrangheta”. Gli incontri si terranno sabato 11 novembre 2017, rispettivamente a Casoli alle ore 10,00 presso la sala polivalente del palazzetto dello sport, riservato solo agli Alunni, mentre nel pomeriggio ad Altino alle ore 17 presso il comune sala consiliare “A. Clementino” per la cittadinanza.
Ad introdurre i due incontri sarà la D.ssa Anna Di Marino Dirigente scolastico “G. De Petra”. Per gli indirizzi di saluto i rispettivi sindaci di Casoli Dr. Massimo Tiberini e di Altino Prof. Vincenzo Muratelli. Mentre i relatori saranno: il Dr. Paolo De Chiara giornalista e scrittore d’inchiesta e la Sig.ra Marisa Garofalo Sorella di Lea, donna uccisa dalla ‘ndrangheta. Nell’evento del mattino interverranno anche gli Alunni dell’istituto scolastico con le domande ai relatori oltre che leggere il “Discorso agli ateniesi, Pericle 461 a. C.” sulla democrazia e le “Riflessioni” di Paolo Borsellino. A moderare gli incontri il Sig. Massimiliano Travaglini delle Agende Rosse.
|
Leggi tutto...
|
|
Gio 16 Nov 2017 |
Scritto da Movimento Agende Rosse Rita Atria di Reggio Emilia e Provincia
|
| | di Movimento Agende Rosse Rita Atria di Reggio Emilia e Provincia - 16 Novembre 2017
Stiamo collaborando con 100X100 in movimento, per iniziare ad affrontare il fenomeno che riguarda l’antimafia quando è solo un alibi. Fenomeno alquanto diffuso e preoccupante che richiede venga fatto emergere.
Lo facciamo portando a Reggio Emilia una vicenda emblematica quanto grave. Una famiglia, due genitori e una bimba di 3 anni, presi in ostaggio da un uomo che, contemporaneamente e forse tuttora, paradossalmente, costruisce, attraverso la cinematografia, dei docufilm antimafia.
Crediamo che la conoscenza di questo fenomeno (delinquenziale) che negli anni, è spesso emerso in vario modo, nel pubblico e nel privato sociale, debba realizzarsi nelle menti e nel pensiero di ognuna e ognuno di noi. Fare questo fa bene a prescindere perché come diceva Rita Atria: ”Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarci…”
E la vicenda riportata in “The Truman Boss” è la dimostrazione di quanto la coscienza umana debba fare i conti con se stessa prima di incamminarsi verso luoghi interni e intrapsichici di legalità.
|
Mar 07 Nov 2017 |
Scritto da Francesco Agosti
|
| | di Francesco Agosti - 7 novembre 2017
Incontro pubblico ad ingresso libero organizzato dal Movimento delle Agende Rosse - Gruppo "Rosario Livatino" di Guidonia Montecelio. Convegno dal titolo " Conoscere per essere liberi. La cultura della legalità nel contrasto alla mafia e al terrorismo di ieri e di oggi", parteciperanno come relatori il Procuratore della Repubblica di Palermo e di Torino, Gian Carlo Caselli, ed il Procuratore di Tivoli, Francesco Menditto. L'evento si svolgerà presso l'auditorium del Liceo "Ettore Majorana" di Guidonia, iniziando alle ore 16.00 con la proiezione del film "La siciliana ribelle" di Marco Amenta a cui farà seguito alle ore 18.00 l'incontro con i suddetti Procuratori. Tutta la cittadinanza è invitata a parteciparvi. |
Mar 31 Ott 2017 |
Scritto da S. Palazzolo e F. Selvatici
|
| | di Salvo Palazzolo e Franca Selvatici
Le intercettazioni del boss Graviano che evocano il leader forzista come mandante alla base di un fascicolo aperto da Firenze. Coinvolto Dell'Utri, ma il suo avvocato sostiene che una frase chiave è stata male interpretata.
Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri sono nuovamente indagati nell'inchiesta sui mandanti occulti delle stragi mafiose del 1993, che colpirono Firenze, Roma e Milano. La procura di Firenze ha già ottenuto dal giudice delle indagini preliminari la riapertura del fascicolo, archiviato nel 2011, e ha delegato nuovi accertamenti alla Direzione investigativa antimafia. Obiettivo, passare al setaccio le parole pronunciate in carcere dal boss Giuseppe Graviano, intercettato dai pubblici ministeri palermitani del processo 'Trattativa Stato-mafia' mentre parlava dell'ex presidente del Consiglio e dall'ex senatore di Forza Italia in carcere per scontare una condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
"Berlusconi mi ha chiesto questa cortesia, per questo c'è stata l'urgenza", diceva Graviano, il padrino condannato per le stragi, al suo compagno dell'ora d'aria, il camorrista Umberto Adinolfi. Era il 10 aprile dell'anno scorso, le telecamere della Dia spiavano il braccio del 41 bis del penitenziario di Ascoli Piceno.
"Lui voleva scendere, però in quel periodo c'erano i vecchi - insisteva Graviano, che è in carcere dal 1994 - lui mi ha detto: ci vorrebbe una bella cosa". E ancora: "Trent'anni fa, venticinque anni fa, mi sono seduto con te, giusto? Ti ho portato benessere. Poi mi è successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi. Per cosa? Per i soldi, perché ti rimangono i soldi...". Parole che il legale di Berlusconi, l'avvocato Nicolò Ghedini, ha bollato come "illazioni e notizie infamanti prima del voto, non avendo mai avuto alcun contatto il presidente Berlusconi né diretto né indiretto con il signor Graviano".
Quattordici mesi di intercettazioni sono state depositate al processo di Palermo, nel giugno scorso (dove è indagato Dell'Utri), ma ci sono centinaia di omissis in quelle carte. Tutto il dossier è stato invece inviato dai pm Di Matteo, Del Bene, Tartaglia e Teresi alle procure di Firenze e Caltanissetta, che indagano rispettivamente sulle stragi del 1993 e quelle del 1992. Ed ecco le nuove indagini. Firenze ha riaperto, Caltanissetta sta valutando. Mentre infuoca la polemica al processo 'Trattativa Stato-Mafia'. "Graviano non dice Berlusconi, ma bravissimo", sostiene il legale di Dell'Utri, Giuseppe Di Peri, e i suoi esperti sostengono questa versione. Ma i superesperti nominati dalla Corte d'assise danno ragione alla procura. "Graviano parla di Berlusconi". I giudici avevano convocato il boss delle stragi al processo di Palermo, per chiedere a lui direttamente. Ma Graviano ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
|
|