.......la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
“Il Capo dello Stato desidera manifestarle la propria vicinanza umana nonché il sincero apprezzamento per la condotta che ella ha mantenuto nel corso dell’ingiusta detenzione patita” ma “devo, al contempo, comunicarle con rammarico che i numerosi impegni istituzionali del Capo dello Stato non consentono di concedere l’udienza richiesta”. E’ questa la risposta che arriva dalla segreteria del presidente Mattarella a Giuseppe Gulotta, condannato all’ergastolo ingiustamente e detenuto per oltre ventidue anni perché accusato di un omicidio mai commesso.
La missiva inviata a Gulotta inizia così: “Le scrivo su incarico del Presidente della Repubblica, al quale si sono rivolti alcuni cittadini di Alcamo con la richiesta di riceverla in udienza privata”. Il Capo dello Stato però non incontrerà Gulotta anche se ha evidenziato di essere “al corrente della vicenda giudiziaria di cui ella è stata vittima - si legge nella lettera - un evento drammatico, in contrasto con i valori sui quali il nostro Paese fonda le proprie radici democratiche”. ARTICOLI CORRELATI