Caro dott. Borsellino
mi permetto di inviarle una lettera che ho inviato a La Repubblica martedì scorso ma che naturalmente non vedo pubblicata. Riguarda un'intervista ad Angelo Provenzano che mi ha fatto riflettere.
Eccola di seguito.
la ringrazio infinitamente per quello che testimonia ogni giorno ma mi rendo conto che la sua è ancora la voce più scomoda di questa povera patria.
Giovanni Mancuso
Gentile Francesco Viviano,
pur riconoscendo che con una certa regolarità, la Repubblica dedica spazio alle questioni relative alle mafie e al loro rapporto con la politica, rimango piuttosto perplesso dinanzi all'intervista di lunedì ad Angelo Provenzano.
Mi chiedo il motivo di uno spazio così ampio ed eclatante riservato a dichiarazioni che non solo nulla aggiungono alle informazioni che già si conoscono sui rapporti mafia-politica ma che addirittura concorrono a confermare certe distorsioni tipiche e pericolosi luoghi comuni.
Quando leggo "Falcone e Borsellino anche vittime della ragion di stato" corro subito a cercare qualche conferma sulle trattative Stato-Mafia dei primi anni '90(che è l'argomento più scottante che si possa affrontare ancora oggi) ma vi trovo invece il solito omertoso mezzo sorriso di un figlio che tra l'altro non rinnega minimamente il mostruoso ruolo del padre.
Ecco, mi chiedo perché (ed ora alla perplessità segue la rabbia)io debba disperatamente cercare su YouTube qualche frammento degli interventi di Salvatore Borsellino (una voce che farebbe tremare queste pagine) quando chiede giustizia e richiama lo Stato alle sue inquietanti responsabilità (prima fra tutte il famoso incontro del 1° luglio 1992 di Borsellino con Nicola Mancino - che naturalmente non ricorda - dal quale il magistrato uscì sconvolto e nel quale si nascondono forse le ragioni della sua morte) e invece voi dedicate un'intera pagina alle dichiarazioni di Angelo Provenzano.
La beffa poi sta nel piccolo trafiletto in basso alla pagina: a Casalecchio di Reno si svolge un'importante rassegna sulla lotta alle mafie e contemporaneamente un torneo di yo-yo ed è a quest'ultimo che il TG1 sceglie di dedicare uno spazio.
Certo la notizia è impressionante ma voi tra lotta alla mafia e yo-yo avete scelto Angelo Provenzano. Strano. O forse sono gli scricchiolii del 41bis che si sta sgretolando?
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Christina P
|2008-12-16 13:32:53
Caro dott. Borsellino
la ringrazio per le parole accoglienti che ha usato per darmi il benvenuto in questo sito.
Dalle righe della lettera di Giovanni Mancuso traspaiono molte emozioni. Ma, quella che istintivamente sommerge me, come lettrice è il dolore. Forse perchè questo dolore è anche il mio. Le voci sincere sono quelle che arrivano meno, a volte per niente. Oggi, le voci di Falcone e Borsellino rappresentono un pericolo perchè hanno il potere di far riflettere, di riportare alla luce il significato dell'onestà, della giustizia e del coraggio di prendere una posizione che non è fine a se stessa ma che apre le porte della solidarietà e quindi del bene collettivo. Aprire queste porte vuol dire risvegliare tante menti intorpidite dal plagio dei media. Questo risveglio comporterebbe la fine dell'omertà e l'inizio di una rivolta sociale e morale. Sogno il giorno in cui sentiremo echeggiare tra i banchi di scuola le voci di Falcone e Borsellino. La mia ragione di vita, ciò che voglio lasciare ai miei due figli è proprio questo. Devono riconoscere queste voci durante ogni tappa della loro vita. Probailmente ciò che dico appare molto superficiale ma parlo con il cuore. Leggere questa lettera mi ha commossa. Ha volte ci si sente molto soli. Si ha l'impressione che nessuno voglia parlare di verità, di valori. Allora taci, ed è come se parlassi continuamente a te stessa. So che non è proprio così perchè negli occhi dei miei figli inizio ad intravedere i risultati di questa lotta.
Per finire mi permetto di chiedere al dott. Borsellino un breve intervento scritto con cui aprire la lettura publlica di GOMORRA prevista per il 20.12.2008. Sarebbe per me e per la Società Operaia di Porto San Giorgio un onore darle voce. Sarebbe come averla accanto. Le lascio il mio indirizzo di posta elettronica:
pignotti@alice.it
La ringrazio con tutto il cuore e la prego di non badare ai miei errori di scrittura. La mia lingua madre è l'inglese e anche se cerco di usare un italiano corretto a volte mi scappa qualche sbaglio!
assunta
|2008-12-17 18:52:44
Quando in TV hanno dato la notizia dell'attentato io stavo dando da mangiare alla mia bambina, che allora aveva poco meno di due anni.Da allora un pensiero mi perseguita: lo sapevo! e se lo sapevo io, comune cittadina, lo dovevano necessariamente sapere chi avrebbe potuto salvargli la vita; lo sapeva anche Paolo che dopo Falcone sarebbe toccato a lui.Questo pensiero non mi dà pace.Il mio pensiero, naturalmente, è rivolto anche ai suoi angeli custodi.