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Gli studenti di Borgaro Torinese ricordano la strage di Capaci PDF Stampa E-mail
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Scritto da Giada Rapa   
Venerdì 03 Giugno 2016 11:23
di Giada Rapa - 24 maggio 2016

La manifestazione avrebbe dovuto svolgersi all’aperto, ma le condizione meteorologiche non hanno collaborato e il tutto è stato spostato nell’auditorium della scuola media Carlo Levi, dove gli alunni di seconda hanno portata a conclusione un percorso di vari mesi sul tema della legalità. Presenti all’incontro la dirigente dell’Istituto Comprensivo Liliana Bodini, il presidente di Parole&Musica Michelangelo Bertuglia, il Sindaco Claudio Gambino, la rappresentante delle Agende Rosse di Torino Maria Bergadano e la rappresentante del presidio Libera di Leinì, nonché consigliera comunale Maria Felicita Monfrino.

“Il 23 maggio 1992 è stato un giorno terribile – ha ricordato Gambino – seguito poco dopo dalla strage di via D’Amelio. Due attentati che hanno cambiato il corso della storia, che hanno portato a una ribellione delle coscienze non solo in Sicilia, ma in tutta Italia. È importante che i giovani, che sono in nostro presente e il nostro futuro, capiscono cosa significa andare sulla via della legalità, anche se a volte vuol dire prendere la strada più difficile”.
A seguire 14 ragazzi hanno letto i loro pensieri sul tema della mafia e della legalità. Subito dopo è intervenuta Bergadano che, nel ribadire la storia della famosa agenda rossa di Paolo Borsellino, scomparsa subito dopo l’attentato, ha ricordato i morti della strage di Capaci. “Oltre a Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo, sono morti gli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. È importante ricordare sempre i loro nomi, essendo anche loro morti per ribadire il principio della legalità”.

Per ultima ha preso la parola Maria Felicita Monfrini, che ha accennato brevemente al processo Minotauro in cui è stato coinvolto anche l’ex sindaco di Leinì, Nevio Coral. “Quando sono iniziate le prime indagini un gruppo spontaneo di cittadini ha deciso di unirsi per capire cosa stava succedendo sul territorio, decidendo di fondare un piccolo presidio di Libera dedicato a Pio La Torre. Ora cerchiamo di risollevare la nostra cittadina, cercando di farla ricordare anche per altro. Perché il cambiamento comincia da noi stessi, in modo particolare dallo spirito dei giovani che deve trovare il modo di cambiare l’Italia”.


Giada Rapa (www.sullascia.net)








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