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’Il caso Genchi’, assolti gli autori finiti a processo per diffamazione PDF Stampa E-mail
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Scritto da Val. Pac.   
Lunedì 22 Febbraio 2016 00:04
di Val. Pac. - 21/2/2016

Si è conclusa con un’assoluzione in Corte d’appello la querelle giudiziaria tra Edoardo Montolli, l’autore del libro Il caso Genchi edito nel 2009 da Aliberti, e due magistrati. Mercoledì scorso è stata ribaltata la sentenza di primo grado che aveva condannato nel 2013 Montolli per diffamazione a pagare un risarcimento di 25 mila euro al pmromano Giuseppe Cascini e altri 15 mila a Tommaso Picazio, gup a Firenze.
Anche Gioacchino Genchi era stato condannato in primo grado per diffamazione “in solido” con Montolli nei confronti del pm romano. Mercoledì c’è stata l’assoluzione pure per l’ex perito informatico, che intanto sta attendendo – dopo aver scelto il rito abbreviato – la sentenza in Appello che riguarda però solo Picazio.
Materia del contendere erano alcuni passaggi del libro Il caso Genchi. Sia Genchi che Montolli erano finiti a processo perchè “in concorso (...), quali coautori del libro, offendevano la reputazione di Cascini”, all’epoca anche segretario dell ’Associazione Nazionale Magistrati.
I due erano accusati di aver riproposto una circostanza falsa ripresa da un blog: “In particolare – è scritto nel capo di imputazione – lo accusavano, anche riproducendo alcune parti di un articolo sul sito www.carlovulpio.it, di non avere preso posizione, in qualità di segretario dell’Anm, in difesa di De Magistris ed anzi di averlo ‘attaccato’ solo in quanto lo stesso de Magistris aveva indagato sulla casa di cura denominata ‘Cascini’, di proprietà di un parente ‘abbastanza stretto’ (...) casa di cura che vede tra i suoi amministratori Annunziato Scordo, coinvolto nell’indagine ‘Poseidone’”.
Secondo il legale di Montolli, l’avvocato Fabio Schembri, il suo assistito, dopo aver riportato quanto scritto sul blog, nel libro aggiungeva: “Ma sia vero o meno, le eventuali opinioni interessate di magistrati risultano marginali perché si tratta, al peggio, solo di opinioni interessate”. Frase che per il legale dimostra la presa di distanza dal pensiero di Vulpio.
Ma lo scrittore è stato assolto anche per la parte del libro in cui parla di un contatto tra Picazio e Scuteri, manager “della Mater domini su cui aveva indagato de Magistris”. È scritto nel libro: “Almeno il 25 novembre 2006 il gip Picazio si sentì proprio con Vincenzo Domenico Scuteri, manager della Mater domini su cui aveva indagato De Magistris prima che Curcio archiviasse. (...) E ovviamente, certamente anche lui si era dimenticato di quella telefonata. Altrimenti si sarebbe astenuto”.

Val. Pac. (Il Fatto Quotidiano)




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