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Borsellino Quater, vulnerato il diritto alla verità del fratello di Paolo Borsellino PDF Stampa E-mail
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Scritto da AdnKronos   
Sabato 21 Novembre 2015 09:22
di AdnKronos - 20 novembre 2015

AdnKronos - Il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano non sarà ascoltato nell'ambito del processo 'Borsellino quater'. La decisione è stata presa oggi dalla Corte d'assise di Caltanissetta. "Dopo due anni e mezzo di dibattimento, nel corso dei quali aveva acquisito grande credibilità e altrettanta autorevolezza, in un sol colpo la Corte, a mio parere, ha fatto un cattivo servizio alla propria immagine". A commentare così - con l'Adnkronos - la decisione odierna della Corte d'Assise di Caltanissetta che non ascolterà più l'ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è l'avvocato che ne aveva chiesto l'audizione, Fabio Repici, legale di parte civile di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato assassinato il 19 luglio 1992 a Palermo. "Oggi la Corte - prosegue il legale - ha preferito adeguarsi ai desiderata di un testimone, abortito, e vulnerare il diritto alla prova e alla verità del fratello di Paolo Borsellino. La settimana scorsa la stessa Corte aveva ribadito che la testimonianza di Napolitano era rilevante, tanto da disporre una costosa trasferta a Roma pur di sentirlo senza creargli incomodo, applicando a suo beneficio una norma che in realtà riguarderebbe casi diversi. A distanza di una settimana, e solo in ragione di una lettera del senatore Napolitano che fa strame della correttezza istituzionale, la Corte si è sconfessata da sola".
"Ho troppo rispetto per la levatura giuridica dei componenti della Corte - conclude quindi il legale - per non capire che la lettera di Napolitano, peraltro dai toni quasi intimidatori, oltre che offensivi non tanto per la mia modesta persona ma per quella degli stessi giudici, ha fatto effetto. Da oggi i cittadini penseranno che, se vengono convocati per riferire sotto giuramento tutto ciò che sanno sui fatti di un processo, possono sempre provare a sfuggire alla testimonianza con una lettera preventiva ai giudici. E' davvero una giornata triste per la giustizia".

AdnKronos 20 novembre 2015




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