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Palermo: associazioni, studenti e Agende Rosse in piazza per Di Matteo - 15/11/2014 PDF Stampa E-mail
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Scritto da Aaron Pettinari   
Sabato 15 Novembre 2014 14:45

di Aaron Pettinari - 15 novembre 2014

E’ la voce di migliaia di giovani a farsi sentire lungo le vie di Palermo a difesa del pm Nino Di Matteo, dopo le ultime indiscrezione relative al progetto di attentato nei suoi confronti. Sono soprattutto gli studenti a rispondere all’appello di “Scorta civica“,  il coordinamento di associazioni, movimenti, organizzazioni e semplici cittadini, e dalle Agende Rosse di Salvatore Borsellino, che hanno chiamato a raccolta la società civile e la cittadinanza. Al grido “Fuori la mafia dallo Stato” e “Siamo tutti Nino Di Matteo”, i manifestanti sono partiti da Piazza Croci per raggiungere il Palazzo di Giustizia dove sono stati raggiunti dallo stesso magistrato.

Di Matteo si è soprattutto rivolto ai ragazzi: “Io non so cosa accadrà ho solo una speranza nel cuore, la speranza che conserverete sempre questa passione civile. Soprattutto mi rivolgo ai ragazzi, ai giovani. Ho la speranza che non vi adeguerete mai all’andazzo prevalente di un Paese sempre più indifferente alla giustizia e insofferente alla verità e all’indipendenza della magistratura ed alla tutela vera dei valori costituzionali. Ho questo sogno nel cuore. Solo voi cittadini e sopratutto giovani avete la possibilità di cambiare le cose, di sconfiggere la mafia, la corruzione la mentalità mafiosa dell’appartenenza del potere fine a se stesso. Coltivate il vostro sogno e perseguite con forza i vostri ideali”. Quindi ha concluso: “Comunque vada avrete combattuto per rendere più giusto e libero il Paese sarà stata una giusta battaglia”.


Presenti all’evento “prima di tutto come cittadini che come rappresentanti delle istituzioni”, il sindaco Leoluca Orlando, il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli. “Siamo qui – ha detto Orlando – per chiedere che si scoprano tutti i soggetti di quella ignobile trattativa senza scampoli e senza sconti e che venga accertata la verità sulle stragi è per questo motivo che il Comune di Paleremo si è costituito parte civile in questo processo ed è presente a questa mobilitazione”. La manifestazione di oggi si è replicata in una ventina di città d’Italia. Oltre ad incoraggiare i magistrati di Palermo da parte dei presenti c’era la ferma volontà di chiedere al Ministro dell’Interno Angelino Alfano “quali ulteriori misure intenda adottare per garantire la loro sicurezza, oltre a dare seguito alla mai realizzata promessa di dotare la scorta del pm Di Matteo del dispositivo bomb-jammer”. Qualche giorno fa il fratello del giudice Paolo Borsellino, Salvatore ha scritto di suo pugno: “A chi può interessare eliminare Nino Di Matteo se non a chi ha mantenuto per anni una scellerata congiura del silenzio su degli ‘indicibili accordi’ che oggi, giorno dopo giorno, grazie proprio all’opera di Di Matteo e del pool di Palermo, continuano a venire alla luce?”.


Aaron Pettinari (www.loraquotidiano.it)


 







 

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