di Redazione CorriereMezzogiorno.it - 6 ottobre 2014
Manomesse le videocamere del suo ufficio: mancano le riprese relative a dieci giorni su 15
PALERMO - Il quadro si fa sempre più fosco. Il Comitato Provinciale per la Sicurezza Pubblica ha deciso di potenziare le misure di sicurezza per il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. La decisione è stata presa dopo la scoperta che nelle immagini delle videocamere del suo ufficio mancavano proprio quelle dei giorni in cui si era verificata una delle intimidazioni.
DISPOSITIVI DEI CORRIDOI - Le intimidazioni subite da Scarpinato - tra le quali una pesante lettera di minacce fatta trovare sulla scrivania del suo ufficio al palazzo di giustizia di Palermo e una scritta lasciata su una porta davanti alla stanza del magistrato - hanno indotto gli inquirenti a visionare le immagini delle videocamere che si trovano nel corridoio della Procura generale.
DIECI GIORNI - I tecnici si sono immediatamente accorti che mancavano le riprese relative a 10 giorni su 15 (la memoria dell’impianto è tarata per riprendere per due settimane). Al momento della visione dei file, poi, un’altra sorpresa: tutto sparito tranne 24 ore di riprese. Completamente cancellate le registrazioni dei giorni che interessavano agli inquirenti: quelli in cui qualcuno è entrato in tribunale e, indisturbato, ha lasciato la scritta intimidatoria sulla porta.