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Sabina Guzzanti tra i misteri d'Italia: video-intervista a Sebastiano Ardita PDF Stampa E-mail
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Scritto da R. I.   
Domenica 28 Settembre 2014 10:44
di R. I. - 26 settembre 2014

Il patto Stato-mafia non è mai finito: è la tesi di Sabina Guzzanti, autrice del film-caso #LaTrattativa, mentre è ancora in corso il processo a Palermo. Una pellicola presentata tra gli applausi fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia e nelle sale dal 2 ottobre, che ricostruisce mescolando azioni con gli attori, interviste reali e immagini di repertorio, in una formula di docu-fiction, le tappe della trattativa Stato-mafia.

La verità e la messa in scena, la Storia e le storie, il racconto e i racconti: nel cuore del film della Guzzanti c’è tutto il doppio fondo della relazione tra i cittadini e la questione storica e sempre attuale del rapporto tra Stato e Mafia. Sabina Guzzanti dunque torna dietro la macchina da presa dopo l'intenso Draquila per mettere un po' di ordine nel disordine della coscienza politica e istituzionale del nostro paese.

La clip che vi proponiamo in esclusiva fa parte dei contenuti Extra del film, una delle scene quindi che la Guzzanti non ha montato e che fanno parte di quel materiale sterminato che ha raccolto e girato nel corso del lavoro. Il video ha come protagonista il procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita, che descrive l'abolizione del regime di carcere duro a circa 500 mafiosi avvenuta nel '93 e la ricostruzione del caso da parte di Chelazzi.



 

Quattro anni di lavoro, ricerche e analisi nei misteri d'Italia, danno luogo a questo esperimento di docu-fiction che rimanda al duo Petri/Volontè di “Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli”: una narrazione che prende forma in un teatro di posa ripartito tra scenografie, quinte, una parete adibita a «green screen« su cui far scorrere le immagini di repertorio e una piccola platea composta dagli attori che via via vestono costumi e trucco dei vari personaggi in causa. La cronologia va dall’inizio degli anni ’90 (con Gelli, Delle Chiaie, la P2, i progetti secessionisti di Cosa Nostra e la chiusura in Cassazione del primo maxiprocesso alla mafia) al marzo 2013, quando finalmente parte il processo per la trattativa tra Stato e Mafia.

Filo conduttore de La trattativa è la figura di Gaspare Spatuzza, che attraversa gli anni di piombo delle stragi (Falcone, Borsellino, i Georgofili, San Giovanni), la fondazione di Forza Italia, Dell’Utri e Berlusconi, e Vito Ciancimino e le rivelazioni di suo figlio Massimo, e i Ros e la Dia, i pentiti.

Tra le chicche del film non poteva mancare la Guzzanti-Berlusconi, che si affaccia nel sipario storico con una delle imitrazioni satiriche che più l'hanno contraddistinta negli anni. In mezzo alle ricostruzioni storiche, un alternarsi di intensità e ironia, animazioni digitali, e interviste inedite realizzate per l'occasione.


di R. I. (L'Espresso)



















 

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