Increase Font Size Option 6 Reset Font Size Option 6 Decrease Font Size Option 6
Home Home Lettere Aperte In ricordo di Agnese Borsellino
In ricordo di Agnese Borsellino PDF Stampa E-mail
Editoriali - Lettere Aperte
Scritto da Lina La Mattina e Domenico Rizzo   
Lunedì 05 Maggio 2014 18:15

di Lina La Mattina e Domenico Rizzo - 5 maggio 2014

Un anno fa moriva Agnese Borsellino.
Il suo ricordo è ancora vivo, soprattutto nelle parole dei membri del gruppo Facebook a lei dedicato che le ha dato conforto, coraggio e forza negli ultimi mesi della sua vita. Tra le dediche postate nel gruppo abbiamo scelto due poesie di Lina La Mattina e due video montati da Domenico Rizzo.


L’ACQUAZZONE

Maggio...
di caldo sole inonda il sud
ed è già tempo di mare,
d’amore... a Palermo
città dalle mille e una notte
seminudi, giovani corpi
affollano Mondello...
la spiaggia dentro la città
che niente ha da invidiare
alle trasparenze dei Caraibi
le bianche sabbie con dentro
specchiati, frammenti di stelle.

Maggio...
mese di rose, profumi, preghiere
di ragazzini tremanti
che si scambiano i primi baci
primi tremori, prime effusioni
sensazioni antiche
eppure sempre nuove...
d’improvviso un acquazzone
poche grosse gocce
la nuvola divertita si richiude
ma grosse, grigie margherite
formano prati sull’arido selciato.

Quella grossa, dispettosa nuvola
che margherite di pioggia
ha regalato alla città
non è andata via a mani vuote
un angelo ha portato con se
infagottata di soffice ovatta
per avere e dare pace
ad un guerriero della verità
del coraggio, che solo si sentiva
senza la sua fedele “capitana”
ed ora insieme come cavalli alati
scorazzano liberi per il cielo.

 

FINALMENTE INSIEME

Maggio il mese della Madonna, della madre pietosa di tutti
noi poveri mortali. Il mese delle rose delle zagare in fiore,
esplosione di candore, di piccoli inebrianti profumi.
Maggio, hai scelto proprio una domenica di maggio per
andare via, come il maggio di Francesca, di Giovanni e
dei loro angeli custodi, che senza ali volarono in cielo...
ma loro non lo hanno scelto di loro volontà, e tu Agnese?
Sei stata tu a scegliere di andare via stanca di soffrire
di aspettare qualcuno che ti scaldasse il cuore nelle fredde
notti d’inverno, da osservare mentre giocava coi nipotini
sulle ginocchia qualcuno che da tempo aspettavi
d’incontrare sulla soglia dell’anima è venuto a prenderti...
e magari prendendoti sottobraccio ti ha detto:
“Ciao Agnese, ricordi quella calda domenica di luglio
di 21 anni fa, quando ti ho invitato a fare una gita in barca
come al tempo del nostro giovane amore, ricordi?
Eri così affaccendata da lasciarmi andare da solo, insieme
ad un nostro caro amico! Bene adesso ho aspettato fin
troppo, sono venuto a reclamare il mio diritto di fare insieme
a te caro amore mio, quella gita in barca... ho aspettato tutti
questi anni per darti tempo di sbrigare le tue cose...
e poi c’erano i nostri ragazzi da seguire, guidare, non potevamo
lasciarli soli di punto in bianco ti pare, dovevi anche lavorare
per me, insieme a mio fratello Salvatore, a Rita!

Considerato che io non ho avuto tempo di combattere la mia
guerra...una guerra molto difficile se non puoi guardare in
faccia il tuo nemico, se si nasconde magari dietro le sembianze
di un amico, che ti parla, ti conforta, intanto che affila i coltelli...
e poi fosse stato solo uno l’avrei anche affrontato, sfidato...
lo sai il coraggio non mi mancava, ma erano in tanti amore mio,
non c’era più Giovanni, anche lui cacciato via a forza di tritolo
e Antonio era tornato a Firenze, perciò ero rimasto solo!

Ho aspettato Agnese, ho aspettato tanto che le tue battaglie,
quelle dei miei fratelli, dei pochissimi amici che hanno fatto di
tutto per cercare la verità... andassero a buon fine, ma non
sono riuscito a lasciarvi un testamento, o forse si... ma sono
stato pure derubato, non solo della vita, l’anima, gli affetti, ma
anche della mia “bibbia” la Rossa Agenda a cui confidavo tutti
i miei più segreti pensieri, quasi un amante, ma sta tranquilla
Agnese, non ci ho mai fatto l’amore, ho sempre amato solo te,
i nostri figli... e si, anche lei, la mia Agenda rossa, quasi fosse
la mia bandiera anche se non sono comunista, ma era la
bandiera della giustizia!
Ma tu adesso sei sfinita, logorata, lascia tutto e vieni via con
me, curerò io le tue piaghe, la tua e la mia solitudine... ormai
c'è tanta altra gente che ha preso a cuore la nostra guerra,
tanti giovani di buona volontà...lasciamo a loro il frutto dolce
della verità che presto maturerà ne sono certo..
tu vieni via con me per un lungo giro in barca e poi ci aspetta
il paradiso! Noi veglieremo da lassù, su tutti coloro che ci
hanno amato e che ancora ci amano!
 

 



Comments:

Commenti
Cerca RSS
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!

3.26 Copyright (C) 2008 Compojoom.com / Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved."