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L'ex ispettore antimafia: un elogio che ci disonora PDF Stampa E-mail
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Scritto da Redazione Il Fatto Quotidiano - 1 maggio 2014   
Giovedì 01 Maggio 2014 13:07
di Redazione Il Fatto Quotidiano - 1 maggio 2014

Giuseppe Giordano, ex ispettore della DIA di Palermo, è intervenuto con una lettera sugli applusi al congresso del Sap a Rimini: 'Sento il dovere morale di chiedere scusa ai genitori di Federico, dicendo loro che la Polizia italiana non è quella di Rimini. Ho scritto una lettera aperta al Capo della Polizia Alessandro Pansa, col quale in passato ho collaborato per indagini su Cosa Nostra, chiedendogli di condannare quelli che sono stati gli applusi del disonore. Quando ho appreso la notizia, il mio pensiero è andato ai colleghi della Squadra mobile di Palermo, che ho visto crivellati dai colpi di Cosa Nostra, E, siccome non sono abituato a nascondre la polvere sotto il tappeto, mi sono anche ricordato un sospettato favoreggiatore dei killer di Beppe Montana (nella foto, ndr), Salvatore Marino, morto negli uffici della Mobile palermitana. A nessuno di noi venne in mente di applaudire i colleghi liberati dopo gli arresti. Confesso di esser pentito per aver contribuito a smilitarizzare la Polizia, formando all'epoca il Movimento poi divenuto Sindacato cn la Legge 121. Gli applausi di Rimini rappresentano la mortificazione dell'intelligenza dell'uomo, spero che facciano riflettere tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato.

Redazione Il Fatto Quotidiano - 1 maggio 2014



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