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Delitto Agostino senza colpevoli: prescrizione per l’agente sotto accusa PDF Stampa E-mail
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Scritto da Salvo Palazzolo   
Domenica 23 Febbraio 2014 23:37
di Salvo Palazzolo - 23 febbraio 2014

DOPO venticinque anni, l’unica verità accertata sull’omicidio dell’agente Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio viene spazzata via dalla prescrizione. E il poliziotto indagato per aver depistato le indagini, distruggendo l’archivio di Agostino, si è già salvato. Non ci sarà mai un processo per Guido Paolilli, un tranquillo pensionato della polizia di Stato che vive a Montesilvano, provincia di Pesaro. Il 21 febbraio 2008, fu intercettato a casa sua mentre commentava con il figlio l’ennesima denuncia del padre di Agostino in Tv, proprio sui documenti scomparsi. «Una freca di cose — disse Paolilli — che proprio io ho pigliato e poi ne ho stracciato».
Quella intercettazione, approntata dalla Dia su disposizione della procura, aveva fatto scattare un’accusa di favoreggiamento aggravato per Guido Paolilli. Ma troppo tempo è trascorso dal delitto del 5 agosto 1989, e Paolilli non vuole affatto rinunciare alla prescrizione. Così, ai pm Nino Di Matteo e Francesco Del Bene non è rimasto che avanzare una richiesta di archiviazione, dai toni pesanti. «Durante l’interrogatorio — hanno scritto i pm — negava, sebbene lo stato di evidente imbarazzo, di avere pronunciato quelle parole».
Paolilli frequentava Agostino. Ufficialmente era in servizio alla questura de L’Aquila, ma di tanto in tanto veniva aggregato alla sezione Antirapine della squadra mobile di Palermo. Non è chiaro il perché. Forse, con Agostino cercava latitanti. Forse. Ma per conto di chi? I servizi segreti hanno sempre negato una collaborazione di Nino Agostino. E adesso, le indagini sono di nuovo ferme. La famiglia protesta: attraverso l’avvocato Fabio Repici, le sorelle dell’agente si sono opposte alla richiesta di archiviazione, che riguarda anche i boss Antonino Madonia e Gaetano Scotto, sospettati di essere i killer. «Non può esserci prescrizione — sospetta Repici — il calcolo va fatto dal momento dell’intercettazione».

Salvo Palazzolo (La Repubblica, 23 febbraio 2014)





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