"Salvatore Riina è stato a lungo e forse è tuttora il capo di Cosa Nostra". Parla così, ai microfoni di Sky TG24, il pubblico ministero della procura di Palermo Nino Di Matteo finito nel mirino di Cosa Nostra. Da alcune intercettazioni tra il capomafia e Alberto Lorusso, boss della sacra corona unita, emergono infatti dirette minacce di morte al magistrato. "Farai la fine del tonno" sono state le parole di Riina, ora rinchiuso nel carcere di Opera col 41 bis, rivolte al pm del pool che sostiene l'accusa nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia (tutti i video) in cui il boss è imputato insieme ad ex ufficiali dell'Arma, politici e capimafia.

"Riina – ha spiegato il Di Matteo -  è un soggetto che in passato ha coordinato una serie di rapporti criminali con la camorra, la sacra Corona Unita e la 'ndrangheta. I capi di Cosa Nostra in libertà, in intercettazioni ambientali di massimo cinque anni fa e cioè molti anni dopo la sua carcerazione, ancora si ponevano il problema di ascoltare la decisione definitiva di Riina prima di prendere decisioni importanti per l’organizzazione".

Di Matteo, nel corso dell’intervista a Sky TG24 HD - la versione integrale andrà  in onda su Sky TG24 sabato 1 febbraio alle 16.30 e domenica 2 alle 18.30 e alle 22.00 - ha invitato a non sottovalutare la gravità delle parole del boss: "Un ordine di morte di Riina può potenzialmente essere recepito da parte dell’organizzazione mafiosa di Cosa Nostra, ma anche da parte di altre organizzazioni di tipo mafioso, criminale in generale. La triste storia del suo protagonismo mafioso induce oggi a prestare particolare attenzione e a non sottovalutare, come alcuni rischiano di fare, le sue indicazioni e le sue parole".