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Calunnia: Cisterna assolto 'perchè il fatto non costituisce reato' PDF Stampa E-mail
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Scritto da Claudio Cordova   
Domenica 06 Ottobre 2013 15:12
di Claudio Cordova - 4 ottobre 2013

Il Gup di Reggio Calabria, Cinzia Barillà, ha assolto dall'accusa di calunnia il magistrato Alberto Cisterna. L'ex numero due della DNA (oggi giudice civile a Tivoli a causa dei suoi rapporti con Luciano Lo Giudice) era accusato di aver calunniato l'allora dirigente della Squadra Mobile di Reggio Calabria, Luigi Silipo (costituitosi parte civile nel giudizio). Cisterna rispondeva di un esposto presentato nei confronti di Silipo, redattore di un'informativa sui presunti contatti tra l'ex numero due della Direzione Nazionale Antimafia e Luciano Lo Giudice, considerato l'anima imprenditoriale dell'omonima cosca di 'ndrangheta. Un'informativa, quella realizzata da Silipo, che avrebbe contenuto diversi errori e incongruenze, che porteranno Cisterna all'esposto nei confronti dell'allora funzionario reggino, oggi capo della Squadra Mobile di Torino. Con l'archiviazione delle accuse nei confronti di Silipo (le imperfezioni sarebbero state degli errori materiali nella redazione dell'atto) la Procura della Repubblica di Reggio Calabria sceglierà di procedere nei confronti di Cisterna per il reato di calunnia. Il pm Matteo Centini aveva invocato due anni di reclusione nei confronti del magistrato (che per motivi di lavoro non ha assistito alla lettura del dispositivo): nell'esposto, infatti, Cisterna aveva accusato Silipo di aver inserito in maniera voluta e dolosa le imperfezioni.

Un'udienza preliminare un giudizio abbreviato protrattisi per diverse settimane: nelle varie udienze, infatti, verranno escussi sia lo stesso Cisterna, sia il magistrato della DNA, Roberto Pennisi, che racconterà dopo molto tempo (e senza mai aver presentato una denuncia in merito) di aver incontrato casualmente Silipo e di aver "incassato" l'ammissione: Pennisi dichiarerà di aver appreso alcuni mesi fa da Silipo la circostanza secondo cui l'allora vice di Renato Cortese alla Squadra Mobile di Reggio Calabria, sarebbe stato costretto a formulare le accuse contro Cisterna, compendiate nell'informativa incriminata. Una rivelazione che Silipo gli avrebbe fatto, quasi in lacrime, in un incontro occasionale in aeroporto. "Non ho mai subito pressioni né da magistrati, né da altri nello svolgimento delle indagini delegate sulle attivita' di riscontro alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Nino Lo Giudice" dirà qualche giorno dopo lo stesso Silipo. Poi il confronto in aula, nel corso del quale i due sono rimasti fermi sulle proprie posizioni.
Una deposizione, quella di Pennisi, che spingerà il pm Centini a chiedere la trasmissione degli atti in Procura per falsa testimonianza. Dopo oltre sei ore di camera di consiglio, però, il Gup Barillà ha assolto Cisterna con la formula "perché il fatto non costituisce reato". Al deposito della motivazione, inoltre, il Gup si pronuncerà circa l'opposizione all'archiviazione nei confronti di Silipo, formulata dagli avvocati del magistrato, Milicia e Passalacqua. Nell'esposto, infatti, Silipo verrà accusato da Cisterna di abuso d'ufficio, falso e calunnia: accuse che la Procura di Reggio Calabria verificherà, procedendo poi alla richiesta d'archiviazione nei confronti del dirigente e all'indagine per calunnia nei confronti di Cisterna.

di Claudio Cordova - 4 ottobre 2013 (Il Dispaccio)

















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