E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
Ci stiamo domandando in queste ore quale memoriale abbia letto la giornalista Franca Stella autrice dell’articolo: “Mori contrattacca: nessuna trattativa”.
Riportiamo per comodità di chi legge l’ultimo capoverso dell’articolo apparso oggi sul quotidiano L’Unità e subito di seguito ci limitiamo a riportare alcuni passaggi del memoriale del Gen.le Mori a pagina 116 e 117.
Franca Stella:
Una tesi che Mori ieri ha smentito seccamente ricostruendo invece la gestione dei decreti, a suo dire senza alcun cedimento, per il carcere duro fra il giugno e il luglio del 1993.
Mario Mori: “Eppure quelli erano tempi dove, in relazione alla situazione all’interno e all’esterno delle carceri, sarebbe stata auspicabile una conduzione ferma e coerente di quel delicato Dipartimento del Ministero, come era stata garantita sino ad allora dal dott. Amato. Questo anche alla luce del fatto che, dopo l’attentato incruento del 14 maggio di quell’anno in via Ruggero Fauro a Roma, vi era stato quello, con cinque vittime, alla Torre di Via dei Georgofili a Firenze, il 27 Maggio successivo, e la loro matrice era da attribuire attendibilmente ad iniziative mafiose”.
Prima o poi capiremo perché esiste un pool di giornalisti e giornali ai quali le stragi del 1993 gli sono scivolate addosso come acqua fresca.
Giornalisti e giornali per i quali l’importante è negare a prescindere, prima dell’esito dei processi, ogni coinvolgimento morale e materiale di uomini dello Stato nei massacri del 1993.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili