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Gli studenti dell'Istituto Denina con Manfredi Borsellino e Pippo Cipriani PDF Stampa E-mail
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Scritto da Erica Barbetta   
Domenica 14 Aprile 2013 18:55

di Erica Barbetta - 13 aprile 2013

Dopo aver soggiornato a Corleone, paese di Riina e Provenzano, per conoscere la storia della mafia da Pippo Cipriani e aver incontrato il figlio di Paolo Borsellino nel commissariato di Cefalù, hanno inconsapevolmente assistito all'operazione svoltasi martedì mattina al porto di Trapani che ha messo i sigilli all'ampia area che farebbe capo al latitante Messina Denaro, del quale hanno sentito più volte parlare come uno dei personaggi di spicco della malavita. Infatti il gruppo di studenti dell'istituto Denina-Pellico di Saluzzo (Cuneo), alle ore 7.30 di martedì mattina era al porto ad aspettare l'autobus per il trasferimento all'aeroporto di Birgi per il volo di ritorno a Cuneo Levaldigi, quando hanno visto un elicottero della Polizia che sorvolava costantemente la zona e diversi mezzi occupare l'area, come spiega il prof. Antonello Portera: ”Non avremmo potuto immaginare che il nostro percorso sulla legalità sarebbe perdurato ancora stamattina al porto di Trapani, ove inconsapevolmente abbiamo assistito ad alcune parti della clamorosa operazione di polizia che ha sequestrato numerosi beni (tra cui appunto parte del porto di Trapani), per vicende guidate dall'ultimo boss latitante legato al clan dei corleonesi, quel Matteo Messina Denaro del quale abbiamo parlato in questi giorni”.
Anche l'incontro con il dott. Borsellino nel commissariato di Cefalù si è arricchito di un particolare legato ai mezzi di informazione come spiega il prof. Tardivo Giuseppe: ”I mezzi di comunicazione hanno fatto riferimento alla lettera che lunedì Agnese Borsellino ha fatto avere agli organizzatori del sit-in di fronte al Palazzo di Giustizia di Palermo. Infatti il Commissario Manfredi Borsellino ci ha detto che aveva appena avvisato sua madre della richiesta di avere un suo scritto da leggere al sit-in. Evidentemente la sig.ra Borsellino ha scritto queste righe proprio mentre noi parlavamo con suo figlio”.

Si è trattato di un'esperienza unica poiché hanno dormito due notti a Corleone in un'abitazione confiscata ad un nipote di Totò Riina e gestita come ostello da una cooperativa, potendo respirare la tensione presente in una realtà così gravemente condizionata dai boss. Hanno visitato inoltre la casa di Provenzano, adibita a museo. L'incontro con Pippo Cipriani, ex sindaco di Corleone che aveva intrapreso la strada della legalità e della lotta alla mafia, firmando l'esproprio dei beni ha consentito di capire le dinamiche delle vicende.
Infine a Palermo si sono fermati davanti alle case di Falcone e Borsellino e hanno appeso all'albero di quest'ultimo una maglietta dell'istituto firmata dai presenti per far sentire la propria partecipazione alla lotta contro la mafia.
L'iniziativa è inserita in un percorso al quale hanno aderito 90 ragazzi dell'istituto e coordinata dai proff. Caterina Dematteis, Antonello Portera e Giuseppe Tardivo, come spiega quest'ultimo: ”Tutto è nato la scorsa estate quando a Cefalù in vacanza con la mia famiglia fui invitato a partecipare ad una partita a calcio con il dott. Manfredi Borsellino, figlio del magistrato Paolo ucciso dalla mafia. Da quel momento è nata una collaborazione e l'invito ad andare a visitare il commissariato di Cefalù dove lavora. Per questo con i miei colleghi abbiamo attivato un percorso durante l'anno scolastico sulla legalità, centrato in particolare sullo studio della mafia.”
Oltre a questo viaggio i ragazzi hanno partecipato alla visita di Cascina Caccia a S. Sebastiano Po', all'incontro con Davide Cerullo, alla marcia di marzo a Firenze organizzata da Libera (35 studenti accompagnati dalla prof. Dematteis) e si concluderà a maggio con un ultimo incontro.

Erica Barbetta VA Pellico (
targatocn.it)



DALLA MEMORIA ALL’IMPEGNO

“E’ stata un’esperienza istruttiva e toccante”. Così è stato descritto dai venti ragazzi del “Denina Pellico” di Saluzzo il viaggio di istruzione in Sicilia per ripercorrere e rivivere le stragi che portano la firma della mafia. Il gruppo è stato ospitato da una cooperativa che si occupa di dar lavoro ad alcuni giovani del paese per far fruttare i terreni confiscati alle mafie e rivenderne i prodotti sotto il marchio di “Libera Terra”. I ragazzi, accompagnati da insegnanti già impegnati nell’educazione alla legalità, hanno visitato Corleone con la guida dell’ex sindaco Cipriani che, commosso, ha raccontato la sua esperienza e la sua reazione alla notizia degli attentati a Borsellino e a Falcone nel 1992. Interessante è stato l’intervento di un membro della cooperativa, che spiegava quanto sia stato difficile impegnarsi in una causa così rischiosa in quel territorio: per i propri ideali lui e la sua famiglia sono stati disposti anche a perdere alcune delle loro amicizie. Dopo aver fatto visita a Palermo all’”albero Falcone”, presso la casa dove abitava, e all’ulivo piantato in Via d’Amelio, dove il giudice Borsellino è stato ucciso in un tragico attentato, i ragazzi si sono spostati a Cefalù per conoscerne il figlio Manfredi. Questi si è complimentato con i ragazzi per il loro interesse a fatti così lontani dal luogo in cui vivono e avvenuti ancor prima della loro nascita, ma così essenziali per capire la travagliata storia del nostro Paese. Il viaggio si è concluso con una doverosa riflessione di fronte alla stele che ricorda la strage di Capaci e una lunga passeggiata per le vie del centro storico di Trapani. I giovani saluzzesi hanno così vissuto in diretta l’intervento delle forze dell’ordine che hanno messo i sigilli alla zona portuale della città, come riportato dalle cronache. “Un viaggio indimenticabile”, commenta una ragazza del Pellico, Erica Barbetta, classe V A indirizzo aziendale. “Con una compagnia motivata e con un obiettivo comune: conoscere la verità sulle mafie. A noi la promessa di impegnarci perché l’Italia se ne possa liberare e questi fatti tremendi diventino solo un brutto ricordo”.

 

Prof. Giuseppe Tardivo









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