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Vicinanza all’Associazione Culturale 'Il Brigante' PDF Stampa E-mail
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Scritto da Associazione di volontariato R-Evolution Legalità e Movimento Agende Rosse Calabria   
Giovedì 11 Aprile 2013 21:15
di Associazione di volontariato R-Evolution Legalità e Movimento Agende Rosse Calabria

11 aprile 2013 - La testa mozzata fatta ritrovare davanti alla sede dell’Associazione culturale “Il Brigante” è l’ ennesimo gesto che manifesta la prepotenza di chi sa solo ricorrere alla brutalità per tentare di dimostrare la sua apparente forza, quella forza che sente venir meno di fronte all’impegno delle organizzazioni che esprimono la loro libertà nella costruzione del bene comune. 
Deve essere chiaro che il vile messaggio deve interpellare tutti e non solo chi lo ha subito, ognuno di noi deve assumersi la responsabilità di affrontare le illegalità, ribellandosi e non arrendendosi alle intimidazioni, ognuno di noi deve sentirsi parte attiva nel contrasto alle mafie, con i fatti più che con atti di solidarietà, a tutte quelle associazioni che oggi sono sotto tiro della ‘ndrangheta.
Ci sentiamo oggi vicini e solidali con i militanti dell’Associazione, da sempre impegnata nella lotta contro la criminalità organizzata, ideale che ci accomuna e proprio per questo non possiamo non mettere a disposizione il nostro impegno e i nostri saperi  per una risposta ferma ed unitaria al grave atto intimidatorio.
Invitiamo l’Associazione a proseguire la loro attività culturale e di lotta finalizzata a garantire i diritti fondamentali e la difesa della salute e del territorio.
Sappiamo che, nonostante tutto, andrete avanti, perché il vostro impegno rafforza la giustizia e indebolisce i “potenti criminali”.

Associazione di volontariato R-Evolution Legalità
Movimento Agende Rosse Calabria





Inquietante messaggio al 'Brigante': una testa mozzata di pecora all'entrata della sede

SERRA SAN BRUNO - Ieri sera l’Associazione Culturale Il Brigante ha subito una raccapricciante intimidazione: una testa mozzata di pecora è stata ritrovata, pochi minuti dopo le ore 22:30, ai piedi della porta d’ingresso della sede storica de Il Brigante, in pieno centro a Serra San Bruno. La macabra scoperta l’hanno fatta alcuni attivisti che si trovavano in quel momento all’interno dei locali dell’associazione e che hanno prontamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine. Un segno di matrice inequivocabilmente ‘ndranghetista: un’inquietante minaccia di morte, rappresentata con il classico rito del “macabro” cimelio della testa di animale decapitata e adagiata, col sangue ancora caldo, sull’atrio di ingresso. Un atto gravissimo che ha colpito un luogo di aggregazione sociale e di lotta politica, suscitando, in tutti gli attivisti e le attiviste, un sentimento di rabbia e stupore ma, allo stesso tempo di ferma perseveranza.

L’Associazione, cuore politico e culturale pulsante delle Serre calabresi, da quasi vent’anni si spende per portare avanti idee e battaglie in difesa del territorio, forte di una fitta rete di relazioni culturali  e sociali, di caratura regionale e nazionale, che la pongono al centro delle più importanti lotte di civiltà del meridione e di tutta Italia attraverso la diffusione della conoscenza, della musica, del teatro, delle tradizioni del territorio.  In particolare, di recente, l’attività si è concentrata su molteplici fronti, come la questione “acqua bene comune” e la lotta NO-ALACO, sulla tutela della sanità pubblica, sulla lotta alla criminalità organizzata, sulla diffusione di valori e principi di legalità e giustizia attraverso la partecipazione diretta e attiva a cortei, manifestazioni e convegni, in collaborazione costante e continua con altri collettivi, coordinamenti socio-politici e svariate associazioni territoriali e culturali (una su tutti Libera Vibo).

Questa mattina abbiamo incontrato S.E. il Prefetto di Vibo, affiancato dai vertici provinciali delle forze dell’ordine, che ringraziamo sentitamente per la vicinanza e l’affetto dimostrato nei nostri confronti.

A Serra San Bruno, in un territorio in cui l’omertà e la sottomissione sono divenuti purtroppo pane quotidiano, un luogo di incontro sociale, di condivisione di idee e di lotta è evidentemente ritenuto assai scomodo dal malaffare. La ‘ndrangheta e i poteri forti a questa alleati - intenti a conservare lo status quo con l’arma della prepotenza, del sopruso e, come in questo caso, della becera minaccia - probabilmente non sanno e non possono tollerare “focolai” di libertà e di legalità e cercano, anzi tentano, di metterli a tacere con simboli appartenenti ad una prassi ancestrale, intrisa di vigliaccheria  e di una brama di intimorire che resterà però, questa volta, inappagata. Questi attacchi non ci scalfiscono e soprattutto non scalfiscono la nostra fame di libertà. E’ solo il prezzo da pagare per il voler vivere in una società migliore.

La lotta continua.

Associazione culturale “Il Brigante” (http://www.ilvizzarro.it/inquietante-messaggio-al-brigante-una-testa-mozzata-di-pecora-allentrata-della-sede.html)




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