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Processo ad Antonio D'Alì, il prefetto Sodano cacciato due volte PDF Stampa E-mail
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Scritto da G. L. B.   
Giovedì 31 Gennaio 2013 21:32
di G. L. B. - 31 gennaio 2013
La prima udienza davanti al gup nel rito abbreviato a carico del senatore Antonio D'Alì, uno degli impresentabili siciliani riconfermati nelle liste del Pdl imputato di concorso esterno per associzione mafiosa, ha visto l'esclusione dalle parti civili del prefetto Fulvio Sodano. Nel processo non sarà dunque presente, come parte civile, l'ex prefetto di Trapani che aveva chiesto di costituirsi attraverso l'avvocato Giuseppe Gandolfo: D'Alì è accusato di essere intervenuto per trasferire Sodano in altra sede (da Trapani ad Agrigento) per 'punire' la sua solerzia ed il suo zelo nel tutelare la Calcestruzzi Ericina, confiscata al boss di Trapani Vincenzo Virga, che sotto la sua gestione era divenuta concorrente temibile di buona parte dell'imprenditoria trapanese condizionata dalla mafia. Ma il gup Giuseppe Francolini ha deciso di non ammettere il prefetto sostenendo che la persona giuridica danneggiata dal reato è lo Stato. 'Rispetto, anche se con tanta amarezza, la decisione del gup - ha detto l'avvocato Gandolfo - mi chiedo a questo punto però dov'è la Regione Sicilia in questo processo, dove sono la provincia e il Comune di Trapani; insomma dov'è lo Stato? Se vorranno essere credibili gli enti pubblici recitino la loro parte, sono ancora in tempo, visto che la discussione non è ancora iniziata'.

G. L. B. (Il Fatto Quotidiano, 31 gennaio 2013)
 

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