E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
di AGI - 31 gennaio 2013
Caltanissetta, 31 gen. - Al via stamane l'udienza preliminare, programmata fino al 2 febbraio, a carico dei sette indagati del nuovo troncone d'inchiesta per la strage di via D'Amelio, in cui furono uccisi il 19 luglio del 1992 a Palermo il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Eddie Walter Cusina. Sono il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, insieme all'aggiunto Domenico Gozzo a sostenere l'accusa. A fissare le date e' stato il giudice di Caltanissetta David Salvucci, dopo la richiesta avanzata dalla procura. I familiari degli agenti della scorta hanno presentato richiesta di costituzione di parte civile. Presente anche il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore, fondatore del Movimento delle Agende rosse. Davanti al Gup il capomafia palermitano Salvatore Madonia, Vittorio Tutino, assistiti dagli avvocati Flavio Sinatra, Piera Farina a Barbara Amicarella e i collaboratori di giustizia Gaspare Spatuzza, Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Francesco Andriotta e Calogero Pulci. Madonia, Tutino e Spatuzza sono accusati di strage mentre gli altri rispondono di calunnia aggravata. Salvatore Madonia, detto Salvuccio, e' considerato uno dei mandanti della strage. Sono invece accusati di calunnia aggravata con l'aggravante di avere agevolato Cosa Nostra i pentiti di mafia Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Calogero Pulci e Francesco Andriotta.