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Processo sulla trattativa Stato-mafia, Di Matteo: 'Massimo Ciancimino è stato utile' PDF Stampa E-mail
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Scritto da ANSA   
Giovedì 24 Gennaio 2013 19:10
PALERMO, 24 GEN - ''Quello che avevamo da dire sulla pur parziale ma rilevante attendibilita'' di alcune importanti dichiarazioni di Ciancimino sulla trattativa lo abbiamo gia' detto nelle nostre conclusioni all'udienza preliminare, evidenziando anche l'acquisizione di riscontri in tal senso. Quello che per noi conta saranno le valutazioni che faranno i giudici nei processi''. E' il commento del pm Nino Di Matteo, tra i magistrati che indagano sulla trattativa Stato-mafia, sulle dure considerazioni espresse sull'attendibilita' di Massimo Ciancimino dalla Dna in una relazione al Parlamento. ''Abbiamo gia'' spiegato che varie dichiarazioni importanti per la ricostruzione di quanto accadde nel 1992 - ha aggiunto - sono state rese da autorevoli esponenti della politica e delle istituzioni solo in esito alle rivelazioni di Massimo Ciancimino. A mio parere basta ricordare questo per dimostrare che il tempo e le risorse impiegate per questa indagine non costituiscono certo un inutile spreco, come d'altronde, tutte le attivita'' finalizzate alla difficile ricerca della verita'' su quegli anni bui''.

ANSA


STATO-MAFIA: DNA, ENORME DISPENDIO PER RISCONTRARE CIANCIMINO
ROMA, 24 GEN - Le dichiarazioni di Massimo Ciancimino, nell'ambito dell'inchiesta Stato-mafia, sono risultate spesso prive "di logica e di coerenza su fatti e soggetti, su cui sono state svolte complesse ed articolate indagini a riscontro con enorme ed inutile dispendio di risorse umane e materiali". Lo riporta la relazione della Dna nella sezione dedicata al nuovo processo per la strage di via D'Amelio e la cosiddetta "trattativa". "Tali indagini peraltro - ricorda inoltre la relazione - sono culminate in provvedimenti cautelari a carico dello stesso Ciancimino, per gravi delitti incluso quello di calunnia aggravata, e comunque hanno dimostrato che il Ciancimino ha reso dichiarazioni molto spesso insuscettibili di riscontro ovvero riscontrate negativamente. In diversi casi non ha detto la verità commettendo appunto anche gravissimi reati di calunnia (e di detenzione di esplosivo) per i quali è, fra l'altro, già sottoposto a giudizio su richiesta di quella di Palermo".

ANSA

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