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Stato-mafia, procuratore Lari: 'Da anonimo nuovi scenari, forse un infiltrato' PDF Stampa E-mail
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Scritto da AGI   
Venerdì 04 Gennaio 2013 13:11
Caltanissetta, 4 gen. - "Un esposto anonimo ha un valore giuridico pari a zero, tuttavia apre possibili scenari che saranno oggetto di approfondimenti investigativi". E' quanto ha affermato il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, a proposito della lettera anonima recapitata al pm di Palermo Nino Di Matteo sulla trattativa Stato-mafia. "Passano al nostro vaglio alcuni atti, come le intercettazioni telefoniche abusive sui magistrati di Palermo e sulla scomparsa dell'agenda rossa di Borsellino. Non escludo - ha concluso Lari - che chi ha scritto questa lettera probabilmente sia un infiltrato".

AGI

 



Stato-mafia, procuratore Lari su anonimo: 'Stiamo attenti ai depistaggi'

PALERMO, 4 GEN - ''Sappiamo come vanno trattati gli anonimi: mai come in questo caso la cautela deve essere al piu' alto livello perche' spesso sono depistanti e calunniatori''. Lo sottolinea il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, che si occupa per la parte di sua competenza della nota senza firma sulla trattativa Stato-mafia recapitata al pm di Palermo, Nino Di Matteo. Sul contenuto del dossier (12 pagine) sono state aperte due inchieste, una a Palermo e l'altra a Caltanissetta. A Palermo si indaga sulle presunte rivelazioni relative alla mancata cattura di Bernardo Provenzano e su altri ''dettagli inediti'', come li ha definiti il procuratore Francesco Messineo, indicati dall'anonimo. A Caltanissetta l'indagine si sta focalizzando su tre punti: il presunto spionaggio nei confronti dei magistrati che si occupano della trattativa, la sparizione dell'agenda rossa di Paolo Borsellino (''e' stata presa da un carabiniere'') e le relazioni dei fatti denunciati con le stragi del 1992. Gli scenari descritti fanno ritenere che l'autore o gli autori dell'anonimo siano da cercare tra uomini dei servizi segreti e degli apparati investigativi. Sia la Procura di Palermo che quella nissena stanno identificando gli investigatori (soprattutto carabinieri) citati nella lettera. ''Non posso dire - commenta Lari - come ci stiamo muovendo. Ma posso assicurare che lo stiamo facendo con la massima prudenza''. Non si esclude che il dossier sia opera di agenti ''infiltrati'' e per questo si temono indicazioni depistanti.

ANSA










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