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Nicola Mancino: 'Non ho avuto nessun ruolo nella presunta trattativa' PDF Stampa E-mail
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Scritto da AGI   
Domenica 09 Dicembre 2012 10:32
8 dicembre 2012. Della presunta trattativa ai tempi delle stragi non ho mai saputo niente e, percio', non ho avuto nessun ruolo". Lo ribadisce Nicola Mancino, replicando a quanto affermato da Agnese Borsellino in una dichiarazione letta a 'Servizio Pubblico', in onda ieri sera su La7. "La verita' - sottolinea l'ex ministro dell'Interno - su quella di via D'Amelio si deve cercare e non si puo' inventare ed io - per quello che so e non per quello che si pretende io debba sapere - ho sempre assicurato la piu' puntuale collaborazione". Pur nella piu' totale comprensione da parte mia dello stato d'animo di una persona duramente colpita dalla morte violenta del marito - scrive Mancino - alla signora Agnese Borsellino, che ha usato espressioni forti ed offensive nei miei confronti, desidero fare giungere questa precisazione. Il pomeriggio del 1° luglio 1992, il giorno del mio insediamento al Viminale come ministro dell'Interno, ho incontrato il compianto giudice Borsellino e il giudice Aliquo' che lo accompagnava. Dalle deposizioni del giudice Aliquo' ho potuto ricavare la conferma che quel pomeriggio del 1° luglio 1992 l'incontro' si limito' ad una semplice stretta di mano. I due magistrati, come da verbale di interrogatorio del dottore Aliquo', allontanandosi dagli uffici del Viminale, tra di loro si confidarono il comune rammarico per non avere potuto parlare con il nuovo ministro delle linee di contrasto alla mafia. Il giorno del mio insediamento! Il signor Gaspare Mutolo proprio la mattina del 1° luglio 1992 fu interrogato per la prima volta dai giudici Borsellino ed Aliquo' come collaboratore di giustizia".
"L'interrogatorio - prosegue Mancino - fu sospeso nel pomeriggio per consentire ai due magistrati di recarsi al Viminale. Al ritorno dei predetti magistrati negli uffici della DIA, ove si era svolto e stava per riprendere l'interrogatorio, Gaspare Mutolo al giudice Borsellino che ritrovo' inquieto e nervoso rivolse questa considerazione......'Invece di essere contento di avere visto il ministro'......'Che ministro e ministro', rispose il dottor Borsellino,.....(al Viminale) 'ho incontrato Contrada e Parisi'". "Alla signora Borsellino, che ho sempre rispettato - conclude Mancino - ho buoni e doverosi motivi per affermare che io non sono stato spregiudicato nel coinvolgere nelle indagini sulla c.d. trattativa il Capo dello Stato, che ho sempre stimato per la sua alta funzione e con il quale ho avuto modo di conservare, collaborando, stima, rispetto, amicizia e devozione".

AGI


 



1 luglio 1992, l'agenda grigia di Paolo Borsellino

Agnese Borsellino: “Quella sera Paolo mi disse: ‘Ho respirato aria di morte’”. E ancora: “I miei clienti non sono più quelli di una volta. Avrò a che fare con nuovi clienti”.





 





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