Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi.
Al contrario, devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, o superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati.
"Gli anni che mi restano da vivere non mi permetteranno di veder accertata la verità a livello giudiziario, ma sono sicuro che l’avranno i giovani ora impegnati in questa ricerca". Salvatore Borsellino cammina con la gerbera bianca sul petto: è stato Paolo Bolognesi ad appuntargliela. Il fiore delle vittime del 2 Agosto è simbolo condiviso. Da tutte le vittime. Sfilano i volti feriti dell’Italia delle bombe e del terrorismo nel corteo della strage alla stazione di Bologna (foto). Il fratello del giudice ucciso in via D’Amelio stringe nella mano l’agenda rossa, simbolo del movimento da lui fondato. "Sono qui per solidarietà, ma anche perché la nostra è una lotta comune contro un sistema di potere che ha attuato un unico progetto stragista e che occulta la verità. Lo Stato? E’ vicino solo a parole, a volte nemmeno quelle. Nessuna istituzione viene più in via D’Amelio per timore di una civilissima contestazione": ossia le agende rosse, come era quella di Paolo Borsellino mai ritrovata, alzate al cielo (Testo di Ilaria Venturi, La Repubblica, 3 agosto 2012).
Di seguito l'intervista a Salvatore Borsellino realizzata da Massimo Bugani, Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle a Bologna, in occasione del 32° anniversario della strage di Bologna. Pochi giorni prima, il 25 luglio, Bugani ha raccolto anche la testimonianza di Paolo Bolognesi.