E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
Fa caldo. Il sole non ci dà tregua, cerchiamo l’ombra, ma siamo lì. Io sono lì per il terzo anno consecutivo, con la mia agenda rossa sempre più scolorita e sciupata, la stringo forte tra le mani, come a prendere forza da quel libriccino che ha viaggiato su e giù per l’Italia, da quando la acquistai sul Monte Pellegrino nel luglio 2010. Ne ha fatti di chilometri, la mia agenda! Ogni macchia di colore e ogni piega delle pagine mi ricordano ciò in cui credo. Sono a Palermo nonostante i “ma chi te lo fa fare”, i “tanto non serve a nulla”, nonostante gli sguardi di condiscendenza. Me lo chiedo spesso, se tutto ciò serva, se veramente sia utile. A volte mi rispondo di no, ma poi arriva il 19 luglio e vedo sconosciuti che mi sorridono, persone che non vedevo da un anno e mi abbracciano come se fossi loro grande amica, vedo gli occhi dei giudici che s’illuminano di fronte ai nostri grazie, li vedo emozionarsi, sento le loro voci che tremano e riprendono forza dopo i nostri applausi, vedo Salvatore Borsellino che guarda commosso il tappeto di agende rosse che si alzano al cielo. Allora mi rispondo che sì, serve quello che faccio. Forse serve a poco, perché non sarò io a sconfiggere la mafia, ma se posso portare un po’ di forza a questi giudici lasciati soli e attaccati da ogni parte, se posso contribuire a non far sentire sola la famiglia Borsellino, allora la lunghezza del viaggio (vengo da La Spezia), il caldo e tutto il resto mi sembrano sciocchezze. L’importante è essere lì, in mezzo a sconosciuti che condividono con me il sogno di un’Italia migliore. L’importante è essere lì per ringraziare i giudici, per fargli sentire che non sono soli, che non siamo soli. E gli altri continuino pure a dire che non serve a nulla manifestare, attraversare l’Italia. Io ho visto la commozione e l’emozione negli occhi di tante, tantissime persone e so che serve. E il prossimo anno farò di tutto per esserci nuovamente. Con la mia emozione, la mia rabbia e la mia agenda rossa.