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Lettera da Via d'Amelio - Da tempo ho fatto una promessa PDF Stampa E-mail
Editoriali - Lettere da Via D'amelio
Scritto da Sebastian Zappulla   
Domenica 29 Luglio 2012 10:02
Alle 16.00 ero ancora sul pullman per arrivare da Catania a Palermo, purtroppo quest'anno non sono riuscito ad arrivare prima, ma su quel pullman ho avuto il tempo di leggere un po' del libro di Ingroia " Il labirinto degli dei ", un libro davvero stupendo che rappresenta il lavoro di un grande magistrato, e più leggevo quel libro e più idealmente mi trovavo vicino a Paolo e a tutti i ragazzi delle agente rosse. 
Quando sono arrivato a Palermo sono scappato subito in Via D'Amelio, perchè la prima cosa che sentivo di dover fare era quella di salutare una persona a me cara ma penso che lo sia ormai per tutti, il nostro battagliero Salvatore Borsellino, arrivai davanti quell'albero dove la gente lascia i suoi pensieri e subito ho sentito la presenza di Paolo, la presenza del vero Stato, mi sono sentito sicuro, un vero cittadino italiano.
Ho avuto subito modo di salutare tanti amici di battaglia, con il quale abbiamo condiviso tante emozioni e anche tanta rabbia, quest'anno è il ventennale dalla strage di Stato di via D'Amelio, e ancora Paolo non ha avuto la giustizia che merita, per questo la rabbia è tanta, ma la speranza ancora è viva, sentire le parole dei magistrati di Palermo e non, ci fa sentire più vicini alla verità e questo ci rende ancora più forti.
Elencare le emozioni una ad una credo sia difficile ma ogni volta è un emozione grandissima, e questa credo sia la cosa più grande che possa aver lasciato un uomo come Paolo Borsellino.
Quando mi sono messo sul pullman per tornare a casa è come aver dato un arrivederci e non un addio, perchè Paolo è dentro di noi sempre e questo è importante per andare avanti.
Ormai da tempo ho fatto la promessa di dedicare la mia vita a Paolo Borsellino, e questa promessa la porterò avanti fin quando sarò in vita, perchè soprattutto un siciliano quando nasce ha il compito di compiere un importante missione quella di far risorgere questa terra e aiutare i nostri magistrati a far venire a galla la verità.
Non nascondo che arrivato a casa e saputo della decisione di Ingroia di andare in Guatemala non sono riuscito a fermare le lacrime, perchè ormai lo sento come un padre ideale, come colui che ci aiuterà a ristabilire la verità, e la sua decisione mi ha rattristato, però ho capito molto dalla sua scelta, ho capito che noi dobbiamo fare di più, dobbiamo metterci più forza e più decisione nel volere la verità, non si può più delegare solo a loro la ricerca della verità.
 
Io ringrazio Salvatore Borsellino perchè mi ha dato la possibilità di essere quello che sono oggi, voglio ringraziare i ragazzi delle agende rosse perchè grazie a loro mi sento un vero cittadino italiano e fiero di esserlo, ringrazio Paolo Borsellino perchè mi ha dato una visione dello Stato che non ha nulla a che vedere con quella attuale, ringrazio i magistrati di Palermo e di Caltanissetta perchè oggi riconosco in loro il vero Stato.
 
PAOLO VIVE !!


Sebastian Zappulla




 

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