Mi rivolgo a Lei per sollecitare il Suo autorevole intervento perché, Vito Roberto Palazzolo, una persona condannata in via definitiva per associazione mafiosa e su cui sia mio fratello Paolo Borsellino che Giovanni Falcone avevano condotto indagini, venga effettivamente e definitivamente assicurato alla Giustizia italiana.
Ho timore infatti che che il ritardo delle autorità thailandesi nel consegnarlo possa preludere ad una ulteriore beffa alla Giustizia italiana da parte di un soggetto che già tante volte è riuscito a sfuggire alle pene inflittegli dalla nostra "sana" Magistratura. Da quanto mi risulta si tratta di persona che potrebbe gettare luce su importanti segmenti di verità, nelle alte sfere di Cosa Nostra, ed anche per quanto riguarda le stragi del 1992 e gli oscuri motivi che le hanno determinate. Verità ricercata con abnegazione e impareggiabile spirito di sacrificio dalle procure di Caltanissetta, di Palermo e di Firenze e sulla cui strada questo potrebbe costituire un importante passo per arrivare ad una pronta conclusione, questa volta reale. Le chiedo dunque di intervenire in nome di quella ricerca della verità che certamente muove e deve muovere le Istituzioni italiane e le persone che oggi le rappresentano.