Niccolò Amato era il direttore delle carceri mentre si scriveva la pagina più nera della prima Repubblica: dalle stragi del biennio '92-'93 alla trattativa tra Stato e mafia, quando il carcere duro per i boss divenne merce di scambio. L'ex capo del DAP racconta la sua verità e fa riemergere ricordi a lungo sopiti, sostanziati da documenti destinati a mettere in imbarazzo alcuni tra i più importanti protagonisti del tempo, come gli ex ministri Martelli, Conso e Mancino.