Dopo aver appreso che i mafiosi presunti rei della strage di via d'Amelio sono stati scarcerati, appreso che
Scarantino, colui che si accusò della morte del Giudice
Borsellino e della sua scorta, è addirittura terrorizzato al pensiero che dovrà uscire dal carcere, sorge impellente una domanda:
Perché Scarantino fu messo nelle condizioni di accusarsi di qualcosa che non aveva fatto?
Forse perché Scarantino apparteneva ad una cosca mafiosa che nulla aveva a che fare con quella di
Brancaccio, ovvero con coloro che nel 1993 avevano messo a segno la strage di via dei
Georgofili a Firenze? Temiamo di si e la cosa sarebbe gravissima perché, se fosse vero, vorrebbe dire che nello Stato qualcuno non voleva che nel tempo fosse fatto due più due uguale quattro. Ovvero il Giudice Borsellino doveva risultare morto per mano di mafia, per cose di mafia punto e basta. Nel tempo, qualunque cosa fosse successa, in nessun modo si doveva capire che la manovalanza esecutrice della strage di via d'Amelio e quella di via dei Georgofili erano la stessa mano, ovvero entrambe le stragi eseguite dalla cosca di Brancaccio quella dei
Graviano. Infatti, trovare riscontri che la morte del Giudice Borsellino e quella delle vittime di via dei Georgofili erano avvenute per mano degli stessi manovali del terrore inevitabilmente avrebbe voluto dire che il Giudice Borsellino sapeva quello che di lì a poco avrebbe potuto accadere, visto che si stava trattando con la mafia e la stessa poteva aver bisogno di alzare il tiro. Meglio quindi depistare prevenendo con un falso processo!
Iddio non voglia che sia così, che la nostra sia una ricostruzione "
suggestiva", come spesso dice la Magistratura, o davvero il movente delle stragi del 1993 non solo è la fatidica abolizione del 41 bis tanto cara alla "cosa nostra", ma c'è ben altro movente per quel massacro di via dei Georgofili, che nessun processo ha ancora scritto, e davvero sembrerebbe essere un movente nascosto in quella "Ragion di Stato" che vola sopra ogni cosa.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili