Il rischio, per quelli che, come me, hanno deciso di tuffarsi nell'organizzazione dei "tre giorni", è quello di non riuscire a vivere tutte le emozioni che una manifestazione come quella di Palermo può dare. Solo pochi attimi in mezzo ad una marea di piccole e grandi cose da fare, da sistemare. Il 19 sera, quando alcuni lumini sono stati fatti volare in cielo come ultimo atto della manifestazione (e come per magia hanno evitato di scontrarsi contro gli alti palazzi della via), ho realizzato che il mio "lavoro" era finito e mi sono finalmente rilassato e sentito in via D'Amelio. Avrei voluto fermare qualcuno per chiedergli di raccontami cosa era successo in questi tre giorni, perché non c'ero stato, se non per pochi momenti. I miei tre giorni sono durati il tempo di alcuni attimi, le emozioni più forti.
Ricordo l'abbraccio a
Graziella Mattaliano la mattina del 19 dopo che, per amore di
Salvatore Borsellino e della causa che portiamo avanti, avevamo lasciato, in silenzio ma
con le spalle voltate, che Gianfranco Fini violentasse le nostre anime. Non ditele che il suo pianto a dirotto l'ho utilizzato per coprire il mio.
Ricordo il dolore fortissimo e silenzioso di
Serenetta Monti quando non è riuscita a resistere all'arrivo del corteo organizzato da Giovane Italia.
Ricordo il rispetto che TUTTE le agende rosse hanno, avuto per Via D'Amelio, per Salvatore, nell'accettare di rimanere pacificamente in silenzio con la nostra agenda rossa alzata verso il cielo a difesa di quell'albero d'ulivo, non solo simbolo di pace ma custode dell'anima di
Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Fabio Li Muli.
Ricordo la commozione dei magistrati
Ingroia,
Di Matteo e Scarpinato quando la folla gridava che erano loro il vero stato.
Ricordo il "grazie" di
Adriana Castelli, il più sentito, quello che da solo mi sarebbe bastato per sopportare altre 100 volte le fatiche organizzative.
Ricordo quel signore che ogni tanto il 19 faceva capolino sul balcone con una foto, credo di sua moglie, in mano.
Ricordo l'assenza di quell'anziana signora dai bellissimi occhi blu, che dal giardino oltre il muretto era venuta gli anni scorsi a portarci le arance e a farci compagnia, in silenzio.
Tante persone hanno contribuito alla realizzazione di questa maratona emozionale e le avessi tutte qui adesso, le abbraccerei ad una ad una e direi loro "GRAZIE!!". Perdonatemi se uso questo spazio per ringraziarne una in particolare che con la sua disponibilità, la sua generosità, il suo entusiasmo e la sua gentilezza ha reso speciali tutti i giorni della manifestazione.
Grazie
Ivan Pipicelli, sei una persona davvero eccezionale.
E grazie al lavoro di
Antonio Di Carlo, che già ci aveva regalato lo splendido
inno delle Agende Rosse, posso (e con me tutti quelli che non hanno potuto partecipare) rivivere con i suoi video alcuni momenti tra quelli che mi sono perso.
Sotto i video di Antonio, stiamo raccogliendo varie raccolte videofotografiche. Ringraziamo al momento
Salvatore Micillo, Castolo Giannini, Massimiliano di Pillo e Laura Licata.
Vi preghiamo di segnalarci altre raccolte che aggiungeremo a questa pagina.