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Lettera di Eleonora a Salvatore PDF Stampa E-mail
Rubriche - Le vostre lettere
Scritto da Eleonora S   
Sabato 18 Giugno 2011 15:39
Caro Salvatore,
ho deciso di inviarle questa lettera semplicemente per ringraziarla.
Sono una ragazza di 17 anni, che ormai da tempo ha un grande sogno nel cassetto, quello di diventare giudice. Da alcuni mesi a questa parte, grazie ai mezzi di comunicazione che ai giorni nostri abbiamo a disposizione, ho avuto modo di conoscere la storia di un grande uomo, prima ancora che magistrato, Paolo Borsellino.
Paolo Borsellino è un eroe che ha deciso di dedicare molti anni della sua vita alla lotta contro la mafia, una lotta contro il male, nella quale lui ha sempre fermamente creduto, senza cedimenti, senza dubbi, con forza e determinazione, tanto da dover sacrificare la sua stessa vita. Una battaglia che non gli ha certo risparmiato difficoltà, delusione, scoramento.
Dopo molti video, libri, articoli di giornale, la cosa che non ho potuto fare a meno di chiedermi è stata: ne è valsa veramente la pena? Combattere, lottare con tutte le proprie forze in nome di uno stato che mai è stato capace di ricompensarlo come avrebbe meritato, uno stato mai disposto a impiegare tutte le sue forze in questa battaglia contro il male; qual è stata la ricompensa?
La mia risposta, dopo tante riflessioni, non può essere che si. Ho letto che Paolo Borsellino era solito dire “è bello morire per ciò in cui si crede”. Quest’uomo è l’esempio per eccellenza di umanità, di forza e di determinazione per noi giovani. Perseguire i nostri sogni, focalizzarci sull’obiettivo e non sugli ostacoli che dovremo incontrare prima di raggiungerlo, non smettere mai di credere con tutti noi stessi in ciò che facciamo, è anche grazie a uomini di questa statura che oggi le coscienze si stanno svegliando, le giovani generazioni diventano sempre più consapevoli della realtà che le circonda, ciò che sembrava invincibile, lo diventa sempre meno.

Purtroppo la società nella quale viviamo non facilita certo le cose, l’informazione consiste nella disinformazione, le alte cariche dello stato, le quali dovrebbero essere in prima linea per facilitare il lavoro dei magistrati, preferiscono approvare leggi che permettano loro di sfuggire dai processi nei quali sono imputati, in alcuni casi addirittura per collusione o concorso esterno in associazione mafiosa, le televisioni invece che mettere il cittadino a conoscenza della realtà lo dissuadono da ciò che lo circonda, e la gente non fa altro che coprire con una coltre di indifferenza i problemi della nostra Italia, perché tanto “cosa possiamo farci noi?”
Ma fortunatamente esistono associazioni e persone oneste, che hanno voglia di sapere e di far sapere, che permettono a noi giovani di capire, di sviluppare quel desiderio di combattere uniti la criminalità, le ingiustizie, l’indifferenza, che si trasforma in accettazione.
Il mio grazie sta a significare che l’opera di uomini come Paolo Borsellino non è stata vana, anche se guardandoci intorno è ciò che può sembrare. Questo grande uomo, padre di famiglia, marito attento e magistrato che non ha scelto il suo lavoro per convenienza, per interesse, bensì per vocazione, la sua opera e i suoi sacrifici, sono serviti a tutti noi, a quelle poche ma determinate forze che si stanno unendo per combattere senza paura il compromesso, l’antistato, la non giustizia.
È una vergogna che a 19 anni di distanza dalle stragi che hanno tolto la vita a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino le persone ancora non sappiano tutto ciò che c’è da sapere, ciò che probabilmente Paolo aveva scritto su quell’agenda rossa, e che a capo del nostro governo ci siano uomini disposti, appena ce n’è occasione, a gettare fango contro la magistratura determinata a scoprire la realtà dei fatti e contro quei giornalisti i quali svolgono lealmente il loro lavoro, con una corretta informazione, solo perché ciò non rientra nei loro interessi personali.
Un politico imputato di reati, che nonostante tutto si permette di infangare coloro i quali tentano di garantire giustizia sociale e corretta informazione, non è evidentemente adatto alla gestione della cosa pubblica, allora perché?
Viviamo in un mondo di menzogna e indifferenza, ed è proprio quando ciò diventa predominante, uomini di stato come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino perdono la vita.
Oggi voglio credere con tutte le mie forze, le cose stanno cambiando, passo dopo passo, giorno dopo giorno, grazie ad eroi come Paolo che ci hanno permesso di capire, maturare.
Signor Borsellino io la voglio ringraziare con il cuore per tutto ciò che fa ogni giorno, per la dura battaglia che sta combattendo, per le manifestazioni, le conferenze, le parole.
Lei non è solo e mai lo sarà, questa lotta arriverà a coinvolgere sempre più persone, grazie al sacrificio di Paolo e di molti altri la giustizia ci sarà per tutti, ma solo se, come ci ha insegnato Paolo, non smetteremo mai di credere nei valori e negli ideali per i quali combattiamo.
Stiamo pagando in grosso debito che abbiamo con lui, grazie a lui molti giovani come me si impegnano a fare sempre il proprio dovere, ad ottenere ciò che vogliono con i propri meriti e con le proprie forze.
Nulla è stato vano, non devono più esistere affermazioni come “tanto la mafia ci sarà sempre”, “tanto i politici sono tutti uguali”. Le persone devono capire che possono fare molto, anche con piccoli sforzi quotidiani, che non saranno solo onde in superficie, ma grandi passi verso la giustizia.
È grazie a lei, a Paolo, e a tutti coloro i quali purtroppo oggi sono stelle brillanti nel cielo, se le nuove generazioni sono coscienti, mature e pronte a sfoderare tutte le armi per far valere i valori nei quali credono.
Non ho mai conosciuto Paolo Borsellino, quando lui se n’è andato io ancora non ero nata, ma ora è come se lo conoscessi. Ormai lo tengo nel mio cuore, come un membro della mia famiglia, come un grande padre, un maestro, un grande uomo che mi ha illuminato il cammino.
Sono orgogliosa di essere nata in Italia se uomini di questa grandezza sono vissuti e hanno combattuto in nome di questa mia patria.
Il mio messaggio vuole solo essere una piccola testimonianza che gli insegnamenti di Paolo sono arrivati ad oggi, e continueranno ad essere trasmessi. Paolo non è più tra noi oggi, ma è vivo nello spirito, le sue idee continuano a camminare sulle nostre gambe, tutta la sua vita è stato un grande atto di fede, di amore, di forza, e grazie a lui oggi posso dire di aver capito molti dei veri valori della vita.

Grazie a Paolo per la meravigliosa eredità morale che ci ha lasciato, e grazie a lei, Salvatore, che con forza e coraggio combatte ogni giorno. Sono certa che Paolo ne sarebbe orgoglioso.

La abbraccio,
Eleonora

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