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"Roba Nostra" di Carlo Vulpio PDF Stampa E-mail
Rubriche - Libri
Scritto da Benny Calasanzio   
Giovedì 12 Giugno 2008 23:10



Il libro di Carlo Vulpio, “Roba Nostra” edito da “Il Saggiatore” è un vaccino, molto forte, invasivo. Come ogni medicinale ha i suoieffetti collaterali. Che nel caso di questo libro si manifestano nel 99% dei casi. Nausea, forte e inarrestabile. 



Vulpio, inviato del Corriere della Sera è uno tra quelli che ha seguito passo passo le inchieste della procura di Catanzaro portate avanti dal Pm Luigi De Magistris. Le ha seguite così davicino che è stato incriminato assieme al Pm e ad altri giornalisti per associazione a delinquere finalizzata alla diffamazione a mezzo stampa. Lui, in particolare, per concorso morale. Capi d’accusa mai ipotizzati da quando esiste la Repubblica. Ma torniamo al libro.
Vulpio parte da una premessa che poi è l’intuizione dalla quale partono le inchieste Why Not e Poseidon, le due sottratte a De Magistris: dimenticate Tangentopoli, o almeno quella delle mazzette, quelle dei soldi sporchi che passano di mano in mano, e che magari alla fine finiscono in un cesso. Storia vecchia.
Oggi la nuova Tangentopoli si basa su fondi pubblici, soprattutto europei, che non arrivano in Italia e poi vengono spartiti, ma hanno già il timbro di appartenenza quando partono da Bruxelles.
Chi prova a scoperchiare questo sistema politicamente tacito e trasversale è proprio il Pm campano, che con perfetta coscienza va incontro alla “profezia Chiaravalloti” (ex presidente della regione Calabria, premiato con la presidenza dell’Authority) intercettato mentre parla con la segretaria: “Lo dobbiamo ammazzare… no… gli facciamo le cause civili per il risarcimento danni e affidiamo la gestione alla camorra… Vedrai, passerà i suoi anni adifendersi”. Chiaravalloti, lungimirante, voto 9.
Il libro è un’ottima chiave di lettura per capire su cosa davvero stava indagando De Magistris prima di essere esautorato d’ufficio, e soprattutto perché fosse fisiologica una simile fine per quelle inchieste: fare luce su questi traffici di denaro pubblico avrebbe significato far saltare i piani alti della politica e della magistratura.
Vulpio ricompone pazientemente ogni singolo tassello di un puzzle che alla fine sviluppa uno scenario da golpe: magistrati che fanno parte di comitati d’affari e acquistano proprietà da costruttori che nel frattempostanno indagando, tecnici e funzionari che collaborano con il Pm (GioacchinoGenchi, il mago delle tecnologie investigative, il maresciallo Pasquale
Zacheo,insostituibile archivio vivente, il prototipo del Bellodi di Sciascia) vengonotrasferiti e viene loro revocato l’incarico, il tutto in un habitat in cui la massoneria ha gli uomini giusti nei posti strategici.
Grande spazio,naturalmente, all’inchiesta regina, Why not, che ruota attorno all’uomo del destino, Antonino Saladino, amico di tutti, di tutti quelli che stanno al potere, si intende. Vulpio non dimentica di occuparsi di Toghe Lucane, l’unica inchiesta rimasta in mano a De Magistris (ma c’è tempo anche per quella), che indaga su un comitato d'affari di politici, magistrati, avvocati, imprenditorie funzionari che avrebbe gestito grosse operazioni economiche in Basilicata.
Nel libro vengono raccontati degli episodi che a prima vista non c’entrano nulla con la storia giudiziaria che si dipana tra Lucania, una volta Felix oggi Appetix, e la Calabria. Come quella dei “fidanzatini di Policoro”, in Basilicata, apparentemente morti in un incidente poi diventato duplice omicidio, causato forse dalla paura che la ragazza raccontasse di festini hard a base di coca ai quali partecipavano magistrati e politici.
Anzi, ormai è piùche un sospetto.
Pagine e pagine dedicate alla “collega ideale” di Luigi DeMagistris, Clementina Forleo, l’unica scesa veramente in campo per difendere il collega dalla canea che lo stava delegittimando. E l’unica, che assieme a DeMagistris sta difendendo l’autonomia della magistratura, mentre altri colleghi sono sazi e soddisfatti del tacito accordo Mastelliano che accontenta tutti con posti al Ministero e favori amichevoli.
Carlo Vulpio racconta i fatti inediti delle devastazioni alle proprietà della famiglia Forleo in Puglia mentre Clementina si occupava di scalate a Milano: la villa demolita, il raccolto dato alle fiamme, e ultimo, lo strano incidente in cui morirono i suoi genitori.
Cose che il giudice, che secondo il Csm soffre di vittimismo, non ha mai raccontato.
E’ un libro pieno di circostanze, di date e di fatti, che si leggecome un romanzo ma ha la struttura della migliore inchiesta giornalistica.
Cosa rimane alla fine? Carlo Vulpio dice che il pessimismo del libro è superato da alcuni casi di speranza concreta. E’ difficile credergli, ma lui è sincero.
Quella che emerge è una nazione senza scrupoli, che lucra su ogni fonte diguadagno fregandosene delle leggi, della salute della gente e del territorio. Scorie tossiche nelle campagne, rigassificatori a un chilometro dai templi di Agrigento, la decadenza dei Sassi di Matera beneficiari di finanziamenti per latutela di milioni di euro. L’annientamento di due giudici e dei loro tecnici, avviato e pianificato con precisione maniacale da politici e colleghi, e approvato senza batter ciglio da un Consiglio Superiore della Magistratura che anziché proteggerli dagli attacchi, li consegna agli sciacalli per voce di Letizia Vacca (non me ne voglia il bovino): “due cattivi magistrati”.
E’ un libro da comprare, leggere e regalare.
Perché il “non sapevo” oggi non è più tollerato, perché se un giorno De Magistris sarà punito dal Csm nonostante la Procura di Salerno dice che contro di lui è in atto un complotto, se la Forleo perderà la funzione di Gip per aver fatto scoprire all’Italia gli alpinisti della sinistra, questo avverrà di fronte ad una nazione cosciente, che forse allora reagirà. Ignorantia legis non excusat.

Comments:

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Luana   |2008-06-13 10:00:37
Sarà sicuramente molto interessante.
Le cose non sono migliorate affatto, ma
con gli anni sono peggiorate, perchè lo schifo ha messo radici sotto, sotto
senza troppi sforzi!
Siamo proprio messi male!
Thomas  - Ho finito di leggerlo ieri sera...   |2008-06-13 13:42:18
e non sono riuscito a prendere sonno, dalla rabbia che avevo.

Rabbia,
delusione amarezza e senso di impotenza.
Sapere che ci sono magistrati,
Procure, consiglieri del CSM che sono legati mani e piedi con politici corrotti,
mafiosi, massoni e impongono il silenzio a tutti coloro che cercano di opporsi,
mi fa orrore.
Non c'è modo di ribellarsi a questa violenza se non con altra
violenza?

Ditemi voi come è possibile sopportare tutto questo.
Io non
voglio che questo Paese si ritrovi a commemorare altri due eroi, come la Forleo
e De Magistris, per melo sono già da vivi.
E' gente come loro che mi dà la
voglia di andare avanti e di lottare contro questo orrore, costi quel che costi.
vivianacecotti  - libro di Vulpio   |2008-06-13 16:39:20
Ho letto il libro certa di approfondire ciò che l'autore aveva già scritto
sulle pagine del Corriere. Divulgherò qualche parte scannerizzata e ridotta
perchè l'allontanamento dI Forleo come donna troppo emotivamente coinvolta è
una doppia offesa : al magistrato ed alla donna, senza ricadere in vetero
femminismi che destesto. Cari saluti a tutti
Luiggios   |2008-06-13 16:56:05
Parla anche dell'incidente accaduto ai genitori?
vannlora  - Castelfidardo: Vulpio, Forleo e altri   |2008-06-15 03:29:03
Sabato 14 giugno a Castelfidardo, ore18: presentazione del libro con l'autore e
Clementina Forleo,Stefano Racheli e Roberto Mancini.
Fonte:
Antimafiaduemila
http://www.antimafiaduemila.com/ content/view/7448/78/
Se
qualcuno è andato ci faccia sapere che cosa è stato detto. Sarebbe
interessante.

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