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Indagine su stragi del '92 e servizi segreti: bufera sulla Dia nissena, rimosso il capo PDF Stampa E-mail
Documenti - I mandanti occulti
Scritto da GiornaleNisseno.com e Aaron Pettinari   
Martedì 09 Marzo 2010 14:39
 

Violati uffici della Dia di Caltanissetta dove si indaga sulle stragi

Sono indagini delicatissime quelle che la Procura di Caltanissetta sta svolgendo riguardo le stragi del '92. Inchieste volte a scoprire verità che hanno subito continui insabbiamenti e che devono essere ancora scritte per rendere reale giustizia al sacrificio dei giudici Falcone e Borsellino e di chi ha perso la vita in quei terribili attentati del 23 maggio e del 19 luglio.
Come se non bastassero le cortine nebulose di questi anni, ecco un nuovo capitolo oscuro che, ancora una volta, punterebbe il dito contro i servizi segreti, o meglio contro quegli apparati dei servizi definiti “deviati”. 
Nel settembre scorso qualcuno sarebbe entrato negli uffici della Dia di Caltanissetta forzando i computer alla ricerca di notizie sulle inchieste relative alle stragi del 1992 e sul misterioso signor Franco o Carlo, l’uomo dei servizi di cui ha più volte parlato anche Ciancimino jr ma che rimane ancora senza volto. 
 La Procura nissena avrebbe così aperto un'inchiesta per violazione del segreto d'ufficio nella quale sarebbero coinvolti alcuni personaggi della Dia con uno o due 007 già iscritti nel registro degli indagati. Addirittura ci sarebbe chi racconta di personale transitato con schede e rapporti riservati dalla Dia (l´organismo delegato dalla procura di Caltanissetta a investigare sulle stragi) al servizio segreto civile (l´organismo che è sotto investigazione per le stragi). 
In merito il procuratore Sergio Lari è stato abbastanza lapidario e avrebbe detto: “Non ho dichiarazioni da fare”. 
Ad essere travolto in questa nuova spy story è stato il capocentro della Dia di Caltanissetta, il tenente colonnello Domenico Bonavita, rimosso dall'incarico con un provvedimento d'urgenza venerdì scorso e tornato a prestare servizio presso la Guardia di Finanza. Prima di andarsene però, Bonavita si è tolto più di un sassolino dalla scarpa, lanciando gravi accuse contro i servizi e gli stessi vertici della Dia. «La Dia in questi mesi ha indagato sulle stragi e anche nei confronti dei servizi segreti. E due sono i modi per fare indagini nei confronti dei servizi: o seriamente o accordandosi - ha detto -. Evidentemente il mio modo di agire ha fatto saltare il rapporto di fiducia con i vertici della Dia».
A dargli la notizia che non avrebbe più guidato la Direzione Investigativa Antimafia è stato il direttore generale della Dia, Antonio Girone che per il trasferimento del tenente colonnello ha parlato di «normali avvicendamenti» dopo otto anni di permanenza a Caltanissetta.
 Una sorte analoga a quella dell'ufficiale delle Fiamme Gialle sarebbe toccata anche a un agente sotto copertura a Palermo il che renderebbe ancora più caldo il clima in Procura dove si invita a non correre troppo con collegamenti ed illazioni.
Resta comunque la grande preoccupazione per capire perché, e come, schede con rapporti riservati siano potuti uscire dagli uffici e a riguardo potrebbero esserci nuovi sviluppi. 

Aaron Pettinari da
AntimafiaDuemila (6 marzo 2010)
 

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