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Un uomo chiamato Cavallo/1 PDF Stampa E-mail
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Scritto da Marco Travaglio   
Martedì 18 Marzo 2008 14:57

Un uomo chiamato Cavallo/1

Marco Travaglio

Il senatore Paolo Guzzanti è su di giri.
L’altro giorno annunciava la nuova missione per la prossima legislatura: smantellare la legge Basaglia che abolì i manicomi. Una mossa autolesionista, ma che gli fa onore, visti gli ultimi sviluppi della commissione Mitrokhin, il cui “superconsulente” Mario Scaramella ha appena patteggiato 4 anni di reclusione per calunnia.
Ora poi che la Corte d’appello di Milano ha assolto Guzzanti dall’accusa di aver diffamato tre giornalisti di Rainews24 (Morrione, Ranucci e Ferri) - da lui accusati nel 2001 di aver “manipolato” la famosa intervista di Paolo Borsellino, realizzata nel 1992 da due giornalisti di Canal Plus alla vigilia delle stragi di Capaci e via d’Amelio - non lo tiene più nessuno
.
Nel suo psico-blog “Rivoluzione Italiana”, il nostro eroe trae dalla sentenza conclusioni a dir poco stupefacenti: “La Corte d’appello di Milano mi assolve dandomi atto che l’intervista a Borsellino era manipolata col copia incolla per far credere che il mafioso Mangano parlasse di droga con Dell’Utri, mentre invece parlava con un mafioso della famiglia Inzerillo.
E si certifica che quando Dell’Utri parlava di cavalli, parlava di cavalli!
E pensare che questo era un cavallo di battaglia del solito Travaglio che spadroneggia in tv e su youtube senza contraddittorio.
E’ una sentenza devastante per il finto giornalismo basato su documenti falsi e manipolati”.
Ora, la causa Guzzanti-Rainews riguarda Guzzanti e Rainews, non me.
Quanto a me, ho vinto tutte e otto le cause intentatemi (insieme a Veltri, Luttazzi e Freccero) da Berlusconi & C. al Tribunale di Roma per l’”Odore dei soldi” e per “Satyricon”: quel che abbiamo scritto e detto era tutto vero.
Purtroppo non si può dire altrettanto di Guzzanti. La sentenza che l’assolve non dice mai che l’intervista trasmessa da Rainews fu “manipolata col copia incolla per far credere” ecc: dice che il montaggio di Canal Plus (che poi curiosamente, dopo le stragi, non lo mandò mai in onda) è una “rielaborazione della cassetta originale” con “differenze” e “alterazioni del testo originario”: il che spesso avviene quando si prende una lunga chiacchierata e la si sintetizza al montaggio.
Che l’integrale fosse più lungo lo sapevano pure i bambini. Che l’avesse pubblicato l’Espresso nel ’94, l’avevamo scritto Veltri e io ne “L’odore dei soldi”.
Non solo: nel Raggio verde sul caso Satyricon (marzo 2001), presente Guzzanti, Santoro mise a confronto la versione video montata dai francesi con quella integrale pubblicata dall’Espresso. Ergo, oggi Guzzanti scopre l’acqua calda e la sentenza non aggiunge una sillaba a quanto era già noto e stranoto.
Anzi, i giudici sottolineano che “nessuna manipolazione è attribuibile a Morrione, Ferri e Ranucci”, mentre gli articoli di Guzzanti, “laddove risultano lesivi della reputazione delle parti lese, sono scriminati dal diritto di critica”.
C’è poi la questione della telefonata intercettata dalla Criminalpol tra Mangano e Dell’Utri il 19 febbraio 1980: i giudici di Milano scrivono ciò che tutti sanno da 7 anni, e cioè che è diversa da quella citata da Borsellino, fra Mangano e Inzerillo, sui “cavalli da mandare in un albergo”.
Borsellino ­in una risposta montata da Canal Plus sulla domanda a proposito della telefonata Mangano-Dell’Utri­ si riferisce a quella coeva Mangano-Inzerillo, “inserita nel maxiprocesso” (dove Dell’Utri non era imputato, mentre Mangano e Inzerillo sì). E ricorda che al maxiprocesso si era “asseverata la tesi dei cavalli che vogliono dire droga” (Mangano chiamava la droga “cavalli o magliette”).
Che tipo di “cavallo” sia, invece, quello di cui Mangano parla a Dell’Utri, nessuno lo sa. Né Borsellino ha mai detto che fosse un cavallo vero.
Mangano prospetta a Dell’Utri “il secondo affare che ho trovato per il suo cavallo”. E Dell’Utri risponde di non avere i soldi. Mangano era in affari col cavallo di Dell’Utri? Dell’Utri rispondeva al telefono per contro del suo cavallo, noto business-man, anzi business-horse,che non riusciva ad afferrare la cornetta per via degli zoccoli?
Mistero. Ma davvero Mangano era un esperto di cavalli?
Alla prossima puntata. (1-continua)

L'Unità, 18 marzo 2008
 

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Scirocco  - cavalli di razza   |2008-03-19 01:55:09
Beh, mi fa piacere che finalmente le smanie guzzantiane abbiano mostrato di
meritare la homepage.

Certo, la cornice di Travaglio le impreziosisce
molto.

Ma secondo me potrebbero reggere benissimo anche da sole.

Vedrete
che nella prossima puntata Travaglio darà la luce che meritano anche alle perle
mancanti
(omissis)

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