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Rubriche - Le vostre lettere
Scritto da Gianni Conte   
Domenica 21 Giugno 2009 13:23

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Caro Salvatore, ti giro una lettera che mi e’ pervenuta questa mattina dal mio carissimo amico Gianni Conte. Gianni e’ disabile e lotta ogni giorno, mettendosi in prima linea per la giustizia e la verita’. Insieme stiamo tentando di educare e sensibilizzare il nostro territorio riguardo quei valori che erano e continuano ad essere propri del tuo e del nostro amatissimo Paolo. E’ cosi’ che cerchiamo di riportare in vita quegli ideali dei quali molti, troppi italiani si sono dimenticati. Un paese che emargina i disabili e le fasce “deboli” della societa’ non e’ degno di chiamarsi civile. Se lo ritieni opportuno magari sarebbe bello pubblicare questa lettera nel tuo sito, un sito che raccoglie le testimonianze della parte migliore della societa’ civile.

Christina Pacella

La “nostra ultima spiaggia” e nuvole nere si addensano sul deposito di sabbia!
 


Ancora una volta abbiamo tentato di andare al mare!

Anche oggi, primo giorno d’estate non è possibile accedere alla nostra spiaggia.

C’è un cantiere infinito.

Avevamo una spiaggia a Marina Palmense, era defilata, stava a metà strada tra i campeggi vicini alla foce dell’Ete ed il parcheggio dei camper situato a sud della lunga spiaggia di Marina Palmense. Era l’unica spiaggia per disabili, avevamo alle spalle le belle colline di Torre di Palme e quel campo che noi credevamo fosse l’ultima oasi naturalistica protetta rimasta.

 

Poi un bel giorno su quel campo ci abbiamo trovato 500.000 metri cubi di sabbia, hanno coperto ettari ed ettari di prato incolto dove svolazzavano gli uccelli migratori in santa pace. Anche noi prendevamo il sole in santa pace ed ogni tanto qualcuno riusciva anche a fare il bagno nelle fresche acque antistanti. Avevamo una passerella che con qualche difficoltà ci permetteva di arrivare fino all’acqua. Il Comune di Fermo ci aveva fatto posare un nastro di gomma, ci avevano detto che per noi disabili non c’erano soldi e quindi la passatoia per arrivare al mare era un nastro trasportatore delle barbabietole, dismesso dalla ex Sadam.

 

Il Comune era riuscito però a mettere un cartello di sosta per disabili, così almeno per uno di noi c’era la speranza di trovare un posto al sole per la sua auto!

Che tristezza!

Era destino che quel luogo dovesse diventare il luogo più squallido e più disastrato della costa fermana, d’altra parte a chi importava che fosse invece per i nostri occhi di bagnanti disabili un’oasi di pace nell’affollata costa adriatica? Noi siamo cittadini con diritti di serie B, non poteva che andare a finire così!

Il nostro sindaco non ha esitato un istante a privarci di quello che noi consideravamo ormai un rifugio nella calura estiva, una spiaggia dove ritrovarci, raccontarci le nostre vicende o forse è meglio dire le nostre vicissitudini e metterci al sole in costume senza sentirci degli extraterrestri. Potevamo stare sulle nostre carrozzelle o sdraiarci sulla spiaggia lontano dagli affollati chalet dove fanno a gara a chi ha l’abbronzatura più intensa, il costume all’ultima moda, il fisico più statuario, dove tra la musica a tutto volume e un “happy hour” non c’è più posto per chi non può stare al passo di questa civiltà dell’immagine, questa civiltà che ci chiede di essere sempre “in”.

Oggi 21 giugno abbiamo tentato di fare una “passeggiata” in quel che è rimasto della nostra “ultima spiaggia”: una scena offensiva si è spalancata davanti ai nostri occhi, un cantiere a cielo aperto in cui si affannano a far sparire quell’enorme cumulo di sabbia anche spingendolo in mare; una scena apocalittica, sembra di essere in un girone infernale. Sabbia, cumuli di sabbia nera dappertutto, si fa fatica a credere di essere ancora nel nostro amato territorio!  Che fine ha fatto la nostra spiaggetta? E’ lì, coperta da altri mucchi di sabbia, inutilmente sommersa da questa sabbia di cui non se ne vede la fine. Solo il cartello del parcheggio ci ricorda che esisteva la nostra spiaggia. I piccoli ciottoli di colore chiaro su cui stendevamo le nostre stuoie sono ormai inutilmente coperti.

Perché? Ancora c’è qualcuno che mi chiede perché è accaduto tutto questo, qualcuno che non si rassegna, qualcuno a cui è difficile spiegare che siamo cittadini di serie B, tutti, non solo noi disabili, mentre qualcuno sta facendo milioni di euro a palate per questo inutile scempio a cielo aperto! Qualcuno che deve affrettarsi a far sparire quella sabbia perché un sindaco potrebbe avere problemi con la giustizia, degli affaristi potrebbero incorrere in una giusta sanzione! Ma siamo in Italia perbacco, che timore c’è? Oggi più che mai, per alcuni è possibile non pagare pegno per questi disastri, ci sono ben tre gradi di giudizio e la possibilità che alla prima udienza tutto si risolva con “il fatto non sussiste”. Intanto noi osserviamo questa ferita incancellabile, questa offesa che lascia il segno, questo ennesimo atto di vilipendio verso una terra che amiamo, un offesa che resta nel nostro animo. Siamo disabili è vero, ma dentro ci sentiamo farfalle! No caro sindaco e cari “imprenditori” questa non possiamo proprio perdonarvela, ci avete annichilito ed umiliati nell’animo, non ci importa come andrà a finire, non siamo noi a dovervi processare, noi abbiamo solo capito che per voi non esiste il rispetto verso gli altri, non esistono cittadini che soffrono, nella vostra bramosia del “businnes” o del potere non c’è sensibilità verso il prossimo, con le vostre scelte non vi curate di infliggere sofferenze ancora maggiori a chi soffre!

Questa estate ormai alle porte farà sì che guarderemo da lontano gli altri che andranno al mare, rideranno felici sulle spiagge della costa fermana, mentre a noi non ci resta che lanciare da lontano uno sguardo a quella che chiamavamo la “nostra ultima spiaggia” ancora chiusa dalle transenne di un cantiere “lunare”.

Così mentre ci avvolge la malinconia, osservando il degrado di quel luogo amato in cui trovavamo momenti di aggregazione e di gioia, vediamo addensarsi nuvole nere che incombono su quella sabbia ancora più nera!  

Fermo 21 giugno 2008

                                                            Gianni Conte  

Comments:

Commenti
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Maria Teresa   |2009-06-21 17:53:26
Ha ragione Gianni: l’arroganza del potere considera cittadini di serie B la
stragrande maggioranza di noi e non solo i disabili. Ma quando vengono
cancellati i diritti delle persone disabili, la mia indignazione aumenta perché
le loro difficoltà sono maggiori delle mie. Una società che non si fa carico
dei problemi dei più deboli non è una società civile ma una società
incivile.
E incivile è anche quella società che fa scempio del proprio
territorio.
Christina P   |2009-06-21 22:51:03
Volevo solo precisare che la data in fondo alla lettera di Gianni non e'
corretta poiche' non risale assolutamente al 2001 bensi' all'anno in corso.
Scusate l'errore!

Christina
bertelli   |2009-06-21 23:34:14
A posto Christina.
Un caro saluto
Marco

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