Fuoco amico |
Editoriali - In evidenza | |||||||||||||||||||||||||||
Scritto da Salvatore Borsellino | |||||||||||||||||||||||||||
Mercoledì 29 Settembre 2010 10:28 | |||||||||||||||||||||||||||
Su segnalazione di un amico, Benny Calasanzio, leggo sul blog di Carlo Vulpio, http://carlovulpio.wordpress.com/ un post nel quale si parla di una notizia che è stata trascurata (o oscurata ?) dalla quasi totalità dei media, cioè la querela da parte di Anna Finocchiaro al gip di Cremona Clementina Forleo e la conseguente denuncia della Forleo alla Finocchiaro per calunnia. Rimando al blog di Carlo per i particolari della notizia che sicuramente avrebbe meritato una attenzione e una evidenza ben maggiore ma sento la necessità di soffermarmi in questa sede sul fuoco amico (amico ?) che da parte di Carlo Vulpio viene indirizzato verso Gioacchino Genchi, il Fatto Quotidiano (denominato Pacco Quotidiano), Marco Travaglio, Beppe Grillo, Concita De Gregorio, Antonio Massari, Luigi De Magistris, Antonio Di Pietro e, buon ultimo, me stesso, Salvatore Borsellino.
Tralascio di occuparmi di quanto scrive degli altri, penserà ognuno di loro se lo riterrà opportuno, a farlo, ma ritengo indispensabile prendermi carico della parte che mi riguarda. Scrive Carlo Vulpio: "E Salvatore Borsellino? Che cosa è successo a Salvatore Borsellino? Il suo silenzio, mi riferisco al silenzio pubblico, poichè le dichiarazioni private lasciano il tempo che trovano - su Clementina Forleo, alla quale non dimentichiamolo è stato anche assegnato il premio in memoria del fratello Paolo, è assai strano e singloare, imbarazzante. Salvatore Borsellino sa meglio di tutti cosa significa essere laciati soli. Anche lui si è convertito alle ragioni della "ragion politica"? Anche lui soppesa la verità - la verità dei fatti - prima di enunciarla? Anche lui si chiede, prima di parlare "cui prodest"? Bene, caro Carlo, devo dirti innanzitutto che a Clementina Forleo io mi sento legato da un profondo affetto, che mi sento di poter dire reciproco, e che io, che vivo del mio lavoro, che non sono né un giornalista né un politico e che non dispongo né di segreterie né di addetti stampa, non mi sento affatto "imbarazzato". Ho sempre ritenuto e continuerò a ritenere che la solidarietà espressa in privato, con la voce tramite una telefonata o per iscritto, tramite una mail privata, sia, almeno dal punto di vista umano, che è quello che ho sempre privilegiato, di gran lunga più importante di un comunicato stampa, mezzo che, tra l'altro, adopero molto raramente e solo in occasione di avvenimenti che riguardino direttamente la mia lotta per la Verità e la Giustizia sulla strage che è costata la vita a mio fratello e su quanto a questa strage è legato. E' per questo che non mi sono lamentato della mancanza di solidarietà, espressa pubblicamente, in occasione della citazione in giudizio civile, tuttora pendente, che ho subito da parte del giudice Alberto Di Pisa per avere espresso il mio parere in merito alla opportunità della sua nomina a capo della Procura di Marsala, cioè proprio della Procura di cui, prima del suo assassinio, era stato a capo mio fratello Paolo. Per la verità non ho ricevuto quasi nessuna comunicazione di solidarietà neanche in privato, ma probabilmente questo è dovuto al fatto che, anche in questo caso, ho tralasciato di emettere un "comunicato" al riguardo. Forse non mi conosci abbastanza, caro Carlo, per sapere che, prima di "convertirmi alla ragion politica", prima di "soppesare la verità dei fatti prima di enunciarla", prima di chiedermi "prima di parlare 'cui prodest'", dovrei ammalarmi di qualche malattia senile che sovverta completamente il mio modo di pensare. Per il momento continuerò a pensare che prima di continuare a distruggerci, ad attaccarci e a denigrarci vicendevolmente dovremmo pensare che c'è un nemico comune da combattere e che così non facciamo e non continueremo a fare altro che il suo gioco. Salvatore Borsellino Comments:
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