Nuovo anonimo in procura “C’è fermento tra i boss” Stampa
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Scritto da Redazione LOraQuotidiano.it   
Giovedì 22 Gennaio 2015 15:26
Nuovo anonimo in procura <br>“C’è fermento tra i boss”

di Redazione LOraQuotidiano.it - 22 gennaio 2015

Un’altra lettera è stata recapitata alla procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato Una missiva piena di riferimenti ai mandamenti, alle famiglie mafiose, ai boss di Palermo, denunciando una nuova fibrillazione delle cosche. Continuano, intanto, le ricerche del tritolo che Vito Galatolo sostiene trovarsi ancora nascosto in città


Torna ai massimi livelli l’allerta al palazzo di giustizia di Palermo. Un’altra lettera anonima è stata recapitata alla Procura generale di Palermo. Una missiva piena di riferimenti ai mandamenti della città, alle famiglie mafiose, a boss che sarebbero in fermento. Il pg di Palermo Roberto Scarpinato, come scrive stamane il Giornale di Sicilia,  ha girato ai colleghi della procura la missiva affinché indaghino.
Si tratta dell’ennesimo anonimo in pochi mesi. Ai primi di settembre, al ritorno dalle ferie, lo stesso Scarpinato aveva infatti trovato una lettera sulla sua scrivania: sulla busta non c’era alcun timbro, motivo che spinge gli inquirenti a sospettare un’incursione diretta nell’ufficio del pg. Nella lettera, scritta con un linguaggio che viene definito dagli investigatori come “molto tecnico”, l’anonimo estensore dimostra di conoscere perfettamente le abitudini e gli spostamenti del magistrato. “Possiamo raggiungerti ovunque” intima il corvo nella lettera intimidatoria, invitando Scarpinato a “rientrare nei ranghi”: ovvero bloccare le sue attività d’indagine. Poi, ad ottobre, un uomo della scorta del pg si era accorto di una scritta tracciata sulla polvere, nella porta di fronte l’ufficio di Scarpinato un avviso in dialetto siciliano, “accura”, cioè stai attento.
In procura intanto proseguono le indagini per trovare il tritolo, che secondo la ricostruzione del pentito Vito Galatolo, sarebbe già arrivato a Palermo per assassinare il pm Nino Di Matteo. Dopo che nel dicembre del 2012 i principali boss della città si erano riuniti per mettere a punto il piano di morte, due anonimi erano arrivati in procura, informando il pm che indaga sulla Trattativa Stato mafia delle attività messe in campo da Cosa Nostra. Galatolo ha smentito di essere lui l’autore di quegli anonimi.

da: LOraQuotidiano.it




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