Il quarto livello delle mafie |
Editoriali - Lettere Aperte | |||||||||
Scritto da Vincenzo Musacchio | |||||||||
Venerdì 20 Ottobre 2017 16:17 | |||||||||
di Vincenzo Musacchio - 20 ottobre 2017 Senza dubbio sono organizzazioni e multinazionali abbastanza grandi da contare e pesare nello scenario politico ed economico internazionale. I componenti di questi “poteri forti” coincidono tout court con una rete di interessi interdipendenti di tipo finanziario, politico, economico e industriale. Le mafie e l’economia sono sempre stati connessi per il semplice fatto che l’attività predatoria delle organizzazioni criminali si rivolge verso la ricchezza. Al giorno d’oggi, le mafie sono divenute “imprenditrici” entrando a pieno titolo nell’economia globale. L’immensa quantità di denaro di cui dispongono, una massa in continua crescita derivante da traffici sempre più lucrosi e organizzati, fa si che debbano giocoforza aggirare, infrangere, piegare ai propri interessi le leggi degli Stati. Per far ciò hanno assoluto bisogno di questi poteri forti. Per rendersene conto basta osservare l’operato delle multinazionali, dei colossi della finanza, degli operatori dell’economia globale. I principi che li guidano sono gli stessi di quelli mafiosi e la compatibilità e l’adattamento fra i due sistemi è sostanzialmente completo. Se rileggiamo gli scritti di Giovanni Falcone non ci può non venire a mente come, la mediazione di questi poteri forti sia essenziale per le mafie e può esser vista da queste ultime come il modo più sicuro, rapido ed efficiente di garantire rapporti finalizzati alla realizzazione del massimo utile possibile. Questo “quarto livello”, dunque, è molto più pericoloso del terzo e indubbiamente segna il passaggio delle mafie da dimensioni puramente localistiche e nazionali ad un livello di incidenza a livello globale. Ho sempre pensato che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino siano morti perché forse, anche inconsapevolmente, stavano toccando i fili del livello internazionale e mediante analisi finanziarie complesse erano arrivati ad individuare “poteri forti” sovranazionali. Furono uccisi perché quel livello sovranazionale una volta scoperto avrebbe rivelato scenari impensabili. Probabilmente avrebbe rivelato connessioni tra mafie e poteri militari, oligarchico-finanziari e politici collegati tra loro per scopi non di certo leciti. Ormai dobbiamo essere coscienti che esista una mafia senza confini che spesso è influenzata da nuovi poteri forti a livello sovranazionale. Dobbiamo, pertanto, domandarci se siamo attrezzati a contrastare questa nuova dimensione delle mafie. Comments:
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