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Locate di Triulzi (MI), conferita cittadinanza onoraria a Nino Di Matteo e Roberto Tartaglia PDF Stampa E-mail
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Scritto da Amministrazione Comunale di Locate di Triulzi   
Venerdì 09 Giugno 2017 21:38
di Amministrazione Comunale di Locate di Triulzi - 7 giugno 2017

Ieri sera, a Locate, grandissimi momenti di commozione.
Ecco un estratto del discorso del Sindaco Serranò:

“L’Amministrazione Comunale di Locate di Triulzi da due anni a questa parte, come sapete, ha scelto di avviare progetti ad alto contenuto sociale, culturale, formativo e informativo nelle Scuole Primaria e Secondaria di primo grado presenti sul territorio, in stretta sinergia con la Dirigenza scolastica e nell’osservanza del Piano dell’Offerta Formativa Triennale.
L’anno scolastico 2015-2016 ha accolto nelle aule lo straordinario testo della Costituzione Italiana, che ha permesso agli alunni e alle alunne di accostare i più nobili principi su cui si fonda la nostra Democrazia.
Per il 2016-2017 abbiamo deciso di soffermarci sui temi legati alla legalità, con la convinzione che il maggior investimento nel cambiamento della società si debba compiere sui più giovani, così che possano imparare a diventare adulti onesti, responsabili, consapevoli. È nato così “I Giusti Siamo Noi!”, un viaggio nel mondo della giustizia, del rispetto, delle regole, dei diritti e dei doveri.

Da due anni, insieme a noi cammina l’Associazione Agende Rosse del Gruppo Peppino Impastato di Milano, che ha presentato la mostra 1, 10, 100 Agende Rosse, per raccontare le storie di uomini e di donne che hanno dedicato la propria vita alla ricerca della verità. Abbiamo donato alle famiglie l’omonimo libro, con la speranza che quelle storie potessero toccare i sentimenti, le emozioni dei lettori piccoli e grandi.
La passione civile di Peppino Impastato; il coraggio di Mauro Rostagno; la grandezza di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, servitori dello Stato, nonostante lo Stato; la determinazione di Ilaria Alpi; la dedizione dei ragazzi della scorta di tanti Magistrati… non possono cadere nell’oblio. Esercitare la Memoria, rinominando la vita, le azioni, i pensieri di ciascuna di queste persone significa ritrovare la bellezza pura di quei valori che la Storia con i suoi protagonisti più volte ci ricorda.
In questo nostro presente distratto, che proietta quotidianamente idoli mediatici sterili, talvolta accadono cose veramente speciali: il Sostituto Procuratore Antonino Di Matteo, PM del pool palermitano nell’inchiesta sulla Trattativa Stato-Mafia, erede ideale dei Giudici Chinnici, Falcone e Borsellino, uomo di giustizia e uomo del futuro nelle pagine di 1, 10, 100 Agende Rosse, è diventato a Locate di Triulzi, l’”eroe” di una moltitudine di bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

Pressoché assente dai vortici del piccolo schermo, come dalle prime pagine dei maggiori quotidiani italiani o nelle tristi, necessarie e “morigerate” commemorazioni in onore dei suoi grandi predecessori, il Dott. Di Matteo è colui che instancabilmente, dal 1991, è impegnato a scavare la vera verità sulle stragi che hanno dilaniato il nostro Paese negli anni ’80 e poi nei terribili anni’90. Bersaglio numero uno di boss come Totò Riina e Matteo Messina Denaro, non ha mai smesso di lottare contro la criminalità organizzata. Da oltre vent’anni vive sotto scorta. È un uomo. Sa cosa sia la paura. Ma più forte per lui è il sogno. Il sogno di libertà, che riesce a restituire intatto anche a noi, facendoci capire nitidamente che vi sono ragioni cui è impossibile sottrarsi. Ne vale la dignità e ancor di più il senso profondo di questo nostro esistere.

Antonino Di Matteo sta combattendo insieme ai suoi preziosi colleghi del pool antimafia di Palermo, i Sostituti Procuratori Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e il Procuratore Aggiunto Vittorio Teresi, contro la cultura della prepotenza e della prevaricazione, contro gli inganni dei potenti, contro la violenza dei depistaggi, contro le omissioni di coloro che dovrebbero sapere e parlare, ma preferiscono tacere, contro l’omertà, contro la delegittimazione con cui si tenta di fuorviare la presa di coscienza dell’opinione pubblica. Contro i molteplici, infiniti, colpevoli e assordanti silenzi!

In tanti ci siamo affezionati a questo “Padre della Giustizia” e al suo “Figlio minore”: il già menzionato Roberto Tartaglia, Magistrato napoletano che opera al fianco di Di Matteo. Di Tartaglia, poco più che trentenne, ci ha colpito la spinta incontro a un sacrificio enorme, in nome della legalità. Roberto Tartaglia è il più giovane del pool di Palermo.
La carriera nel Diritto offre innumerevoli sbocchi. La sua strada avrebbe potuto essere differente. Tartaglia ha scelto certamente la più complicata, la più insidiosa e quella decisamente più pericolosa.
Perché l’ha fatto? Ce lo siamo domandati e se lo domandano queste nostre nuove generazioni.
Roberto Tartaglia rappresenta la risposta concreta al vuoto abissale che fagocita la società più giovane, perché ci dice in modo inequivocabile che quel vuoto non esiste. O meglio, che quel vuoto esiste nella misura in cui gli diamo modo di agire. Roberto Tartaglia ha deciso scientemente di riempire la propria missione di vita al servizio dello Stato, sorretto da un forte senso del dovere, ma soprattutto dalla convinzione che gli ideali nobili, la pratica dell’onestà, la vocazione alla rettitudine valgano oltre qualsiasi comoda illusione. Roberto Tartaglia, all’età di trentacinque anni, è oggi in prima linea, con la sua professione e il suo prestigioso ruolo, a chiedere la verità sulle stragi impunite di uomini Giusti e a pretendere anche per tutti noi la restituzione di un Paese democratico.
Proprio come Falcone e Borsellino, Roberto Tartaglia e Antonino Di Matteo, insieme ai loro insostituibili colleghi stanno fronteggiando un invisibile esercito sanguinario, abbandonati dai Media, dalla Politica, dalle alte Istituzioni. Ma non da noi. Noi ci siamo!
Il nostro è un esercito sempre più nutrito, pacifico, ma tenace. Siamo in parecchi nella società civile, rappresentanti della parte sana delle Istituzioni, da Nord a Sud, a schierarci partigiani della giustizia. In tanti abbiamo fatto nostre le parole del Dott. Di Matteo: “Lo Stato è uno solo! Quello disegnato con chiarezza e precisione dalla Costituzione. Lo Stato, per essere credibile e riconosciuto come tale, non deve temere di processare se stesso, attraverso propri esponenti infedeli, collusi, deviati. Altrimenti non ha titolo neppure per processare la criminalità, organizzata e non.”

Perché sia fatta la verità sulle morti che pesano da troppi anni sulla coscienza collettiva del nostro Popolo. Verità su tutte le morti, nessuna esclusa. Perché finalmente siano detti con chiarezza i nomi e i cognomi di quelle “menti raffinatissime” che hanno voluto eliminare due servitori dello Stato come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Perché tornino alla luce le prove inconfutabili che accuratamente sono state fatte scivolare nelle stanze remote dei poteri occulti capaci di orientare Cosa Nostra. Perché il nostro, possa diventare un Paese affrancato dal ricatto mafioso, orgoglioso di respirare il fresco profumo della libertà. Per tutte queste motivazioni il nostro Comune, il Comune di Locate di Triulzi, intende oggi conferire la Cittadinanza Onoraria al Magistrato Antonino Di Matteo e, unitamente, al suo più giovane collega, il Dott. Roberto Tartaglia.
A entrambi desideriamo fare sentire con vigore e fermezza la nostra solidarietà, la nostra stima e la nostra gratitudine. Viva Antonino Di Matteo, viva Roberto Tartaglia: I Giusti siete Voi! Benvenuti a Locate di Triulzi!



Amministrazione Comunale di Locate di Triulzi




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