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Processo Borsellino quater: Vito Galatolo potrebbe testimoniare PDF Stampa E-mail
Documenti - I mandanti occulti
Scritto da Giuseppe Pipitone   
Martedì 27 Gennaio 2015 13:00
Processo Borsellino quater: <br>Vito Galatolo potrebbe testimoniaredi Giuseppe Pipitone - 27 gennaio 2015


Il picciotto dell’Acquasanta ha messo a verbale anche dichiarazioni sulla strage di via d’Amelio: i pm potrebbero chiedere alla corte d’assise di Caltanissetta d’inserirlo nella lista testimoni dell’accusa. Stamane udienza aperta e subito aggiornata al 5 febbraio

E’ stata rinviata al prossimo 5 febbraio l’udienza processo Borsellino Quater, Borsellino Quater, quello nato dalle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, che ha riscritto la fase operativa della strage di Via D’Amelio L’udienza di oggi si è chiusa dopo pochi minuti di diabattimento.

Oggetto della prossima udienza, la discussione sulla possibilità che il neo pentito Vito Galatolo possa testimoniare al processo. Collaboratore dall’autunno scorso, Galatolo è stato interrogato in questi mesi dalla procura di Caltanissetta e da quella di Palermo. Il picciotto dell’Acquasanta ha svelato l’esistenza di un piano di morte per assassinare il pm Nino Di Matteo: un attentato già in fase operativa (con 200 chili di tritolo già acquistati e arrivati a Palermo) ordinato da Matteo Messina Denaro. Il pentito, però, avrebbe messo a verbale anche alcune dichiarazioni sulla strage di via d’Amelio: oggi i pm Nico Gozzo, Lia Sava e Stefano Luciani potrebbero dunque chiedere alla corte d’Assise, presieduta da Antonio Balsamo, di ampliare la lista dei testi dell’accusa, e inserire proprio Galatolo. Non è ancora fissata, invece, la data per la deposizione di Totò Riina, che sarà interrogato come teste assistito. Prima di sentire Riina, i pm vogliono depositare le nuove trascrizioni chieste ai periti sulle intercettazioni registrate nel carcere di Opera a Milano.

Sarà sicuramente interrogato, invece, l’imputato Vincenzo Scarantino, accusato di calunnia insieme a Francesco Andriotta e Calogero Pulci: le loro dichiarazioni fasulle depistarono le indagini sulla strage Borsellino, e costarono 19 anni di carcere a sette innocenti. I pm vorrebbero anticipare l’interrogatorio di Scarantino, senza aspettare prima che si esaurisca la lista testi della parte civile: considerato il ruolo principale giocato dalle false ricostruzioni del picciotto della Guadagna, la sua testimonianza è fondamentale prima di proseguire il dibattimento. Già nell’aprile del 2014, Scarantino aveva fatto dichiarazioni spontanee al processo: “Chiedo scusa ai familiari delle vittime e alle persone offese. Tante volte ho cercato di dire la verità. Ho detto che quelli che mi hanno condotto a mentire sono stati La Barbera, Bo, Giampiero Valenti e Mimmo Militello e mi spiace perché ogni volta devo essere giudicato come il carnefice. Ho sempre detto che della strage non so niente e che mi hanno indotto a fare le dichiarazioni. Finché avrò ultimo respiro cercherò di difendermi per togliere ogni dubbio della mostruosità che mi hanno addossato. Mi hanno distrutto la vita sono 22 anni che non vivo più, sono chiuso in isolamento e spero in Dio che esca la verità. Sono stato picchiato davanti ai miei figli e mia moglie mi hanno anche puntato la pistola addosso”.


da: LOraquotidiano.it

 

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