“La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale.”
(Amnesty International)
È stata questa l’espressione utilizzata dall’ “Amnesty International”, per definire gli episodi di sconvolgente violenza che caratterizzarono il G8 di Genova nel 2001.
Migliaia di pacifisti si erano riuniti a Genova per protestare, per protestare contro un fenomeno sempre più in crescita, per protestare contro un sistema malato e credendo ai loro principi, ai loro valori, si battevano per un mondo migliore. Nessuno sapeva che quei giorni sarebbero stati il loro incubo, il loro inferno, con cui avrebbero dovuto fare i conti per il resto della loro vita, svegliarsi ogni giorno e tornare a vivere quell’inferno, quell’inferno che ha segnato e cambiato la vita di tutti coloro che ancora riuscivano a sperare ed a credere in qualcosa.
Quello che è accaduto in quei giorni di Luglio, è qualcosa di indescrivibile. Giovani di ogni età e sesso, giornalisti, medici, pestati a sangue dalle forze dell’ordine, da quei stessi dipendenti dello Stato da cui noi liberi ed onesti cittadini dovremmo sentirci tutelati.
Non possiamo scordare quanto accaduto all’ interno della scuola “Diaz”, una vera e propria “macelleria”.
All’interno della scuola, c’erano decine e decine di ragazzi che stavano dormendo, svegliati da selvagge manganellate, del tutto confusi, inermi, impauriti, disperati, doloranti. Muri e pavimenti ricoperti di sangue, ed una ragazza a terra con la testa immersa in una pozza di questo fardello, mentre tutto ciò che si riusciva a sentire intorno erano urla e grida di dolore, pianti soffocati, e la disperazione, si percepiva, si toccava, si sentiva.
Ancora più sconvolgenti però, furono le torture di Bolzaneto inumane e degradanti. Dita spezzate, pugni, calci, manganellate, bruciature con accendini e mozziconi di sigaretta, bastonate alle piante dei piedi, teste sbattute contro i muri, taglio dei capelli, volti spinti nella tazza del water e poi marchiati, insulti, botte, umiliazioni. Questo è quello che accadde nel “carcere del G8”.
E purtroppo questo è quello che rimarrà impunito…
Per chi lo avesse dimenticato, in questo quadro di orrore, un giovane attivista pieno di ideali, in Via Tolemaide, nel quartiere Foce di Genova, il 20 Luglio 2001, perse le vita. Questo giovane si chiamava Carlo Giuliani, e a spegnere la sua vita è stato il colpo di una pistola, la pistola del carabiniere Mario Placanica, (assolto il 5 Maggio 2003).
Ed oggi, dopo 7 anni, quel che resta di questa terribile e traumatizzante vicenda, è solo tanta rabbia, tanta delusione, delusione nei confronti di una giustizia che non ha svolto fino in fondo il suo compito, una giustizia che ha preferito proteggere uno sporco boicottaggio di Stato e rendere impuniti tutto questo odio, questa violenza, questa crudeltà gratuita.
La sentenza è stata accolta con parole di vergogna, da parte delle vittime dei pestaggi: soltanto 13 condanne, 13 condanne con pene assolutamente insignificanti!
Vergogna per chi non ha avuto giustizia, vergogna per il dolore di un padre cui è stata strappata la vita del figlio, vergogna per i danni permanenti tanto fisici quanto psicologi delle vittime pestate, vergogna per lo scandaloso boicottaggio, vergogna per quelle forze dell’ordine che con la loro crudeltà hanno infangato quelle poche che ancora svolgono il loro mestiere valorosamente lontani dalla corruzione, vergogna per tutta quella classe politica che ancora difende tale crudeltà, vergogna per chi oggi dopo 7 anni ha il coraggio di dire “manifestanti? Mettiamo degli infiltrati e pestiamoli a sangue”, VERGOGNA!
Sono stata io a scrivere l' articolo "Vergogna", e ci terrei a fare delle precisazioni, in quanto dai commenti letti credo di non essere stata molto chiara.
Forse nel mio articolo è mancata una premessa a dir poco fondamentale: io personalmente non credo nel modo più assoluto che le forze dell' ordine siano tutte rappresentate da coloro che erano presenti quei giorni a Genova, credo piuttosto che il comportamento vergpgnoso e scandaloso di quelle forze dell' ordine a Genova abbia infangato il nome di tutti quei poliziotti che rischiano la loro vita ogni giorno con il loro mestiere, e mi dispiace se le mie parole siano state fraintese, soprattutto perchè ho massimo rispetto per queste forze dell' ordine.
Quanto a Carlo Giuliani, credo che ognuno abbia le proprie teorie, criticabili o meno, ma indipendentemente da ideologie politiche, ci tengo a chiarire la mia posizione in merito: sicuramente non è paragonabile la vicenda di questo giovane con quanto accadde nella diaz e a Bolzaneto, ma credo anche che se si vuole parlare dell' estintore di Carlo Giuliani, si debba parlare anche della stessa camionetta che era stata circondata dopo aver investito altri manifestanti, credo che si debba parlare anche delle motivazioni che hanno spinto questo ragazzo ad un gesto tanto forte. Sicuramente Carlo Giuliani ha le sue colpe, questo è fuori discussione a mio parere, ma da valutare è anche tutto il contesto, e soprattutto da ricordare l' avvenimento successivo alla morte di Carlo Giuliani, quando un poliziotto prese di forza la testa di un manifestante che stava lì, spingendola verso il cadavere con atteggiamento intimidatorio, inoltre da valutare sono anche quelle che furono le indignitose battute a Bolzaneto fatte ai manifestanti arrestati proprio sulla morte di Carlo Giuliani.
Ci terrei inoltre a fare un ulteriore precisazione: credo che ogni genitore davanti ad un dolore talmente grande, quale comporta la morte di un figlio, non sia opinionabile, ognuno ha reazioni differenti, e personalmente non mi sento di colpevolizzare il padre di Carlo Giuliani per l' atteggiamento avuto nell' intervista, nè tanto meno di giudicare il suo ruolo da padre, in quanto non lo conosco affatto.
Inoltre concordo con Salvatore Borsellino, perchè il mio titolo era proprio riferito alle vicende dlla Diaz e di Bolzaneto, e lo ringrazio infinitamente per aver pubblicato il mio articolo. Spero con tale intervento di aver chiarito le mie parole.
Francesca Polici
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Lucy
|2008-11-17 13:12:56
A volte mi chiedo dove andremo a finire...ormai siamo arrivati a un punto dove non possiamo chiedere neanche il giusto, ciò che ci spetta di di diritto...e il nostro governo??cosa fà per noi??dov è??Siamo davvero SOLI!!
Luciana M.
gia70
- per Francesca
|2008-11-17 13:54:50
Bello l'articolo di Francesca Polici.
Condivisibile per il 99%, pero'...
Su un fatto da lei argomentato la penso all'esatto contrario e lo chiariro' alla fine. Genova 2001 come Garage Olimpo...? Si...! Una parte degli avvenimenti accaduti a Genova, mi hanno infatti ricordato il film Marco Bechis.
Ritengo anzitutto che il Governo Berlusconi non abbia avuto la capacita' organizzativa e logistica di gestire il dissenso di piazza. O forse non l'abbia fatto di proposito.
Le forze dell'ordine non riuscirono nell'intento di neutralizzare quei 300/500 elementi violenti dei centri sociali e i famosi black block .
Ricordo che i manifestanti furono invece migliaglia e che manifestarono in modo assolutamente pacifico.
Vi fu, infatti, una repressione di massa sconsiderata nei confronti della gente comune che manifestava liberamente.
La polizia venne colta impreparata e solo parzialmente riusci'a gestire le vicende di piazza.
Alla Diaz, poi, vennero interrotte le garanzie costituzionali non solo dei ragazzi presenti, ma di noi tutti.
Vi fu una macelleria degna dei regimi militari argentini e cileni.
La violenza inaudita ed immotivata perpetrata all'interno della scuola, venne a parer mio caldeggiata a livello istituzionale.
Se avessimo avuto una opposizione libera e convincente il Governo Berlusconi sarebbe anche potuto cadere..!
Servirebbe una sera commissione d'inchiesta su quello che accadde quella sera.
Non faccio il giudice e qundi non tocca a me discorrere sulle responsabilita' del poliziotto' che sparo' a Carlo Giuliani.
Se vuoi sapere secondo me ci furono responsabilita'da parte sua, ma mi sarei dovuto trovare al suo posto per
rendermi veramente conto della situazione e della paura da lui vissuta in quegli attimi di delirio umano.
Da cattolico praticante ritengo che la perdita di una vita umana sia sempre e comunque una cosa drammatica e straziante.
La legge terrena deve tenere in considerazione anche gli aspetti di questa terra.
Ci sono regole e leggi che devono essere rispettate.
Su Carlo Giuliani,cara Francesca, non ci siamo.
Un attivista '' pieno di ideali '' come tu dici non scaglia un estintore con propositi omicidi.
Gli ideali che la mia famiglia mi ha insegnato sono stati per fortuna altri.
Sono ideali di solidarieta', rispetto verso il prossimo, ideali di pace fattiva e concreta... e non solo sventolata, ideali di confronto , ideali di gratuita', ideali che hanno rispetto e non disprezzo verso il prossimo.
Il volontariato cattolico o laico, non fa differenza, e' un modo concreto di trasmettere ideali puliti.
Lui faceva anche volontariato, ma poi gettava quel poco di buono che riusciva a dare e ad avere con una condotta di vita sregolata e non virtuosa, anzi.
La rabbia bestiale manifesetata lanciando un'estintore e' la negazione
di ogni rapporto umano.
Voglio tralasciare, ma fino ad un certo punto, la storia personale di Carlo Giuliani e i suoi vari precedenti penali per porto abusivo di coltello o per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.
Tu quando esci di casa di porti un coltello in tasca...? Io no..!
I racconti degli amici, ci descrivono infatti, un ragazzo con enormi disagi personali ed esistenziali.
Un '' ragazzo interrotto'' che non sapeva scegliere e non sapeva cosa fare della sua vita.
Un ragazzo vissuto per molto tempo come uno sbandato, un ragazzo finito nel tunnel della droga, un ragazzo sotto metadone come ci racconta il suo amico Zumpo.
'' Carletto era l'ultima persona che mi sarei aspettao di vedere morire mentre cerca di ammazzare qualcuno'' dice Zumpo. tratto dal Corriere della Sera 26 luglio 2001.
Le vicende di Genova 2001 sono state una delle pagine piu' buie della nostra storia repubblicana.
Mi auguro che i futuri e legittimi dissensi di piazza possano svolgersi in modo pacifico tralasciando e superando gli steccati ideologici che allontanano e non avvicinano i giovani e il loro futuro.
Prego Dio di donarci un cuore che sappia trasmettere amore e che sappia anche farci ascoltare le posizioni lontane dalle nostre.
Martina
- Per gia70
|2008-11-17 14:43:47
A prescindere da ciò che penso su Carlo Giuliano, credo che nessuno, nemmeno il peggiore degli uomini, meriti di morire in quel modo e se lei è cattolico converrà con me che non si puo' uccidere, la religione non implica la possibilità di uccidere chi conduce una vita sregolata... Quindi l'omicidio di Giuliani doveva essere comunque punito dalla legge perchè la giustizia non si deve negare a NESSUNO.
Federico
- D'accordo al 50%
|2008-11-17 15:14:47
Mi spiace, ma non sono assolutamente d'accordo nel mettere nel calderone la vicenda dalla scuola Diaz e l'uccisione di Giuliani. Il primo episodio è chiaramente un atto di barbarie ingiustificato e vergognosamente coperto da mandanti che, come al solito, non vengono puniti. E questo è un fatto. Il secondo è di tutt'altra natura e riguarda un ragazzo che con un passamontagna in testa e un estintore in mano si avventa contro una camionetta dei carabinieri isolta e assediata da manifestanti scalamanati. La sua morte è un tragico evento di cui però, purtroppo, lui stesso è stato causa in una grossa percentuale. Non mi stanno bene le strumentalizzazioni che dipingono Giuliani come un "pacifista pieno di ideali che si batteva per un mondo migliore". Io non so che tipo di ideali stesse difendendo con un estintore in mano, ma sicuramente non sono gli stessi ideali che io posso condividere. Io credo che questo tipo di visione, "alla Agnoletto" per intenderci, troppo faziosa e politicizzata, che vede coi paraocchi il male solo da una parte e fa passare per eroe un tizio che, se fosse stato allo stadio, sarebbe stato fatto passare per teppista, non dovrebbe trovare spazio su un sito come questo.
E' un consiglio disinteressato che voglio dare a Salvatore: va benissimo proporre il punto di vista di varie persone sui temi più scottanti di attualità e politica, ma senza scadere in articoli palesemente inficiati da tendenze politiche estremiste.
Ne va della credibilità del sito stesso e potrebbe anche offrire il fianco ad attacchi non disinteressati da parte di
chi vuole screditare la figura di Salvatore.
vannlora
- D'accordo con Federico
|2008-11-17 18:30:44
Sono d'accordo in massima parte con Federico. Io non metterei sullo stesso piano il massacro alla Diaz e le torture di Bolzaneto con il tragico episodio della morte di Carlo Giuliani. Che quest'ultimo "incidente" fosse, in qualche modo, quasi un lugubre augurio à la Cossiga e che la scriteriata conduzione dell'ordine pubblico avesse facilitato la chiusura della piazza, l'accerchiamento dei manifestanti e l'accadimento è possibile. Ma un ragazzo che lancia un estintore no, a parer mio non è nè un eroe nè un martire. Mi ha sempre infastidito la beatificazione postuma di quel ragazzo, per ragioni ideologiche.
Lì l'incidente poteva accadere eccome, non giustifico il poliziotto che ha sparato, ma capisco le condizioni in cui lo ha fatto.
Altro è il discorso sulla Diaz: qua si tratta di un deliberato attacco a civili inermi, di fabbricazione di prove fasulle e quant'altro. E spero che quando avremo a disposizione le motivazioni della sentenza se ne parlaerà ancora. E aggiungo che non mi accodo a quanti, a sx, hanno sempre demonizzato la polizia per partito preso. I massacratori della Diaz non sono "la" polizia. Sono "quei" poliziotti e con loro chi gli ha impartito quell'ordine.
Sarà retorica, ma ricordo gli agenti di scorta che sono morti con Paolo Borsellino. Poliziotti.
No, non sono d'accordo con il post intitolato "vergogna".
E invito ad ascoltare l'intervento di Travaglio a Passaparola di oggi, che tra poco inserirò nella rassegna stampa.
salvatore
|2008-11-17 17:09:02
Vanna , penso che il titolo della lettera si riferisse a quanto è accaduto alla Diaz e a Bolzaneto e per entrambe queste vicende credo che quanto espresso dal titolo sia anche troppo leggero.
salvatore
|2008-11-17 17:04:25
Federico, come vedi il post in questione è stato pubblicato nella rubrica 'Le vostre lettere' non si tratta cioè di un editoriale e nella lettera per di più la vicenda di Carlo Giuliani è stata ricordata come inciso in un discorso che riguarda principalmente la recente sentenza della Diaz sulla quale anche io ho sicuramente molte perplessità dato che si è voluto condannare i singoli poliziotti come se avessere agito di propria iniziativa e non per ordine e su istigazione di chi li comandava. E anche se così fosse chi era responsabile di quei poliziotti avrebbe dovuto impedire che si abbandonassero ad atti di barbarie tanto più condannabili in quanto eseguiti da chi vestiva una divisa. Per quanto riguarda Carlo Giuliani, indipendentemente dal fatto che si trattasse di 'un attivista pieno di ideali' o di un giovane violento io penso che chi ha causato la sua morte prima di sparare ad altezza d'uomo per uccidere come ha fatto avrebbe dovuto compiere altre azioni dissuasive anche sparando ma in modo da colpire chi lo stava aggresendo in organi non vitali, diverso sarebbe stato il caso in cui fosse stato minacciato con una pistola perchè in questo caso si sarebbe sicuramente trattato di legittima difesa.
Purtroppo i depistaggi che sono sempre presenti in questi processi impediscono di conoscere come veramante si siano svoltii fatti.
gia70
- Per Francesca....
|2008-11-17 17:53:51
Facciamo chiarezza !
Caro Federico, sono in completa sintonia con il tuo interevento.
Anche io sono rimasto alquanto colpito da alcune cose scritte da Francesca, cose che non solo non condivido , ma che ritengo anche molto gravi. Tra l’altro, l’ho scritto…!
Credo anche che a Salvatore e ai suoi collaboratori spetti il compito editoriale di gestire il sito.
L’importante e’ smuovere le coscienze e stimolare una discussione aspra, seria e soprattutto costruttiva.
In un paese dove succede di tutto ed il contrario di tutto, dove mafiosi intrecciano il loro potere con il mondo della politica, in un paese senza alcuna coscienza civile, in un paese dove spopola ‘’ La Talpa,’’ non si puo’ correre il rischio di strumentalizzare e generalizzare le proprie posizioni.
Questo modo di affrontare le cose , finisce per favorire i nostri ridicoli amministratori.
Francesca si e’ fatta guidare da orientamenti di carattere politico.
Non mi interessano la destra o la sinistra, ma cercare di capire, con l’apporto di ognuno, sfaccetature e situazioni che gran parte dei media vogliono oscurare.o cambiare.
Chi ascolta cresce, mi diceva il mio professore di latino.. !
La sentenza di assoluzione, ma anche quella relativa ad alcune condanne, non soddisfa pienamente neanche me . Credo vada metabolizzata e anche criticata e credo nella necessita’ di creare una seria commissione d’inchiesta sui fatti di quei giorni.
Non si possono mischiare le colpe e le gravi responsabilita’ del governo, quelle dei black block, di una parte della polizia, del poliziotto che ha sparato e tacere su quelle di Carlo Giuliani ….!
No Francesca, qui sbagli…!
Carlo Giuliani e’ un esempio distorto della nostra societa’
Un cattivo esempio, non l’ultimo, di quelli che si sono succeduti nel nostro paese..
Un ragazzo sereno e completo sotto il profilo psicologico, non si arma di un.estintore per uccidere una persona. Tu li chiami alti ideali questi ?
Io li chiamo gesti criminali non degni di un essere pensante. Scagliarsi come una bestia inferocita per uccidere, e’ l’esatto opposto di quegli ‘’ alti ideali’’ a cui tu fai impropriamente riferimento.. !
Lo definerei un gesto sconsiderato e folle di una persona senza un briciolo di amor proprio della propria vita e di quella che voleva annientare.
I comportamenti come quelli di Carlo Giuliani andrebbero fatti studiare nella scuola media, andrebbero discussi con questi ragazzotti che, a 14 anni, iniziano la loro carriera di bulli per poi approdare a cose molto piu’ gravi.
Mi dici dove stava la famiglia di Carlo Giuliani negli anni in cui lui buttava via propri vita.. ?
Ecco cosa ha prodotto la disgregazione della famiglia, primo vero nucleo di crescita e di conoscenza.
Io sono papa’ di un bambino di 5 anni, so che nel corso della vita commettero’ degli errori e so che ogni figlio alla fine dovra' prendere la sua, di strada. Il compito di un buon padre di famiglia, pero’, e’ quello di fornire al proprio figlio quegli strumenti di legalita’, di rispetto verso il prossimo , di altruismo, di correttezza, tuti quei suggerimenti che concorreranno alla sua trasformazione da ragazzo ad uomo.
Rispetto il dolore della famiglia Giuliani, ma mi trovo distante anni luce dalle dinamiche in cui hanno cresciuto il proprio figlio. Anzi aborro questo modo di intendere la vita…!
Qui non si tratta di essere cristiani o laici, qui si tratta di donare la propria vita ai figli ogni attimo della propria esistenza. Fare un figlio per poi abbandonarlo indifeso al proprio tragico destino e’ uno scempio.
Per quanto riguarda la posizione del poliziotto, poi, ritengo che doveva essere espulso dalla propria arma.
Mi dispiace il fatto che i vertici delle forze dell'ordine se la siano cavata e si siano salvati dalle loro gravissime responsabilita'.
vannlora
- re:
|2008-11-17 18:14:03
Vanna , penso che il titolo della lettera si riferisse a quanto è accaduto alla Diaz e a Bolzaneto e per entrambe queste vicende credo che quanto espresso dal titolo sia anche troppo leggero.
Su questo d'accordo. Quel che è accaduto è più che una vergogna. Non sono d'accordo sul definire la sentenza una vergogna, ancora prima che se ne possano leggere le motivazioni. Per ora c'è solo il dispositivo.
Dal momento che in questi giorni tutti scrivono e sproloquiano sulla sentenza (non ancora scritta) senza aver potuto nemmeno leggerla, volevo precisare.
Comunque ribadisco la mia contrarietà a mescolare i fatti della Diaz all'episodio di Giuliani. Serve solo a certa sinistra per gridare "polizia assassina". Per costoro polizia e giudici han sempre torto, secondo la vetusta posizione dello Stato come nemico, a prescindere. Anche qui, da liberale, dissento.
Vento
- Concordo pienamente con "gia70"
|2008-11-17 18:54:06
Mi lasciò di stucco la reazione del padre alla morte del figlio. Rimasi perplesso per l'intervista rilasciata già il giorno successivo all'uccisione sia per la "serenità" con cui rispose alle domande del giornalista.
Per carità, sarà che non sono padre, sarà che ognuno reagisce a modo suo, ma a me non piacque.
Maria Teresa
|2008-11-17 23:02:58
Concordo pienamente con le riflessioni di Francesca Polici sui fatti di Genova ed in particolare sul massacro effettuato nella Diaz, su quanto accadde nella caserma di Bolzaneto e sulla morte di Carlo Giuliani.
Come ho già scritto su un blog, anche io sono rimasta allibita per la sentenza dell’altro giorno.
Vogliamo giustizia. E giustizia significa la punizione dei mandanti i cui ordini hanno consentito la mattanza alla Diaz, non qualche capro espiatorio che cerchi di chiudere questa brutta storia. È del tutto evidente che un’azione come quella effettuata in quella notte nera della democrazia a Genova non può essere partita se non dai vertici della polizia. Perciò respingo ogni colpo di spugna.
Finchè non ci sarà giustizia, nessuna ferita potrà mai rimarginarsi.
Vergogna è l’unica parola che istintivamente riesco a dire. Vergogna per quanto è accaduto a Genova, vergogna per le promozioni a De Gennaro fatte dal governo Prodi, vergogna per questa sentenza che non rende giustizia a chi da anni chiede verità e giustizia, vergogna per questa nostra democrazia che lascia impuniti coloro che hanno dato gli ordini.
No, questa pagina nera della nostra storia non è ancora chiusa.
salvatore
- Da Francesca Polici
|2008-11-18 00:20:20
Invio questa email, in quanto non sono riuscita a lasciare commenti pur essendo registrata.
Sono stata io a scrivere l' articolo "Vergogna", e ci terrei a fare delle precisazioni, in quanto dai commenti letti credo di non essere stata molto chiara.
Forse nel mio articolo è mancata una premessa a dir poco fondamentale: io personalmente non credo nel modo più assoluto che le forze dell' ordine siano tutte rappresentate da coloro che erano presenti quei giorni a Genova, credo piuttosto che il comportamento vergpgnoso e scandaloso di quelle forze dell' ordine a Genova abbia infangato il nome di tutti quei poliziotti che rischiano la loro vita ogni giorno con il loro mestiere, e mi dispiace se le mie parole siano state fraintese, soprattutto perchè ho massimo rispetto per queste forze dell' ordine.
Quanto a Carlo Giuliani, credo che ognuno abbia le proprie teorie, criticabili o meno, ma indipendentemente da ideologie politiche, ci tengo a chiarire la mia posizione in merito: sicuramente non è paragonabile la vicenda di questo giovane con quanto accadde nella diaz e a Bolzaneto, ma credo anche che se si vuole parlare dell' estintore di Carlo Giuliani, si debba parlare anche della stessa camionetta che era stata circondata dopo aver investito altri manifestanti, credo che si debba parlare anche delle motivazioni che hanno spinto questo ragazzo ad un gesto tanto forte. Sicuramente Carlo Giuliani ha le sue colpe, questo è fuori discussione a mio parere, ma da valutare è anche tutto il contesto, e soprattutto da ricordare l' avvenimento successivo alla morte di Carlo Giuliani, quando un poliziotto prese di forza la testa di un manifestante che stava lì, spingendola verso il cadavere con atteggiamento intimidatorio, inoltre da valutare sono anche quelle che furono le indignitose battute a Bolzaneto fatte ai manifestanti arrestati proprio sulla morte di Carlo Giuliani.
Ci terrei inoltre a fare un ulteriore precisazione: credo che ogni genitore davanti ad un dolore talmente grande, quale comporta la morte di un figlio, non sia opinionabile, ognuno ha reazioni differenti, e personalmente non mi sento di colpevolizzare il padre di Carlo Giuliani per l' atteggiamento avuto nell' intervista, nè tanto meno di giudicare il suo ruolo da padre, in quanto non lo conosco affatto.
Inoltre concordo con Salvatore Borsellino, perchè il mio titolo era proprio riferito alle vicende dlla Diaz e di Bolzaneto, e lo ringrazio infinitamente per aver pubblicato il mio articolo. Spero con tale intervento di aver chiarito le mie parole.
harlock
|2008-11-18 10:13:36
Sottoscrivo pienamente.
Roberto
Federico
|2008-11-18 14:54:24
Francesca,
capisco benissimo quello che dici, ma proprio non riesco a difendere e giustificare un tizio che si avventa contro una camionetta della polizia con un passamontagna in testa e brandendo un estintore mentre i suoi compagni con tubi di ferro, spranghe e travi ne distruggono i vetri http://www.sciretti.it/uploaded_images/carlo_giuli ani2-787831.jpg .
Non so cosa avesse in mente quel ragazzo in divisa che rannicchiato nella vettura ormai distrutta estrae una pistola e spara. Sinceramente non me la sento di puntargli il dito contro e di additarlo come assassino. Doveva sparare in alto? Doveva sparare ma mirare a organi non vitali? Non doveva sparare proprio? Purtroppo a mente fredda è molto facile fare ragionamenti. Bisognerebbe essersi trovati al suo posto, con la pura di un ragazzo di vent'anni che si vede assediato da teppisti inferociti, per poter dare un giudizio.
In ogni caso, leggendo il tuo articolo devo ribadire che ho trovato quella frase su Giuliani decisamente stonata, parziale e fuori luogo perchè presenta una verità distorta secondo la quale egli appare come un bravo ragazzo ucciso dalla polizia solo perchè difendeva i propri ideali. Poi uno ci può far su tutti i ragionamenti che vuole, ma quella frase, a mio parere, resta infelice.
Luana
|2008-11-22 18:47:24
Condivido ciò che hai scritto.
La morte di Carlo Giuliani è stato un episodio che ancora oggi vive in me. Ricordo di aver visto uno speciale qualche giorno dopo la sua morte, la sua famiglia mostrava le foto di Carlo bambino, di Carlo adolescente, tutti i momenti più belli della sua vita. Fu davvero commovente.
Qualcuno dice che quel ragazzo è responsabile della sua morte, bhe io non la penso così. Quei giorni furono giorni di sangue, la gente anche semplice manifestante fu pestata a sangue, come carne da macello, questo fece solo accrescere la rabbia in altri attivisti.
Il fatto che Carlo fosse uno di loro e partecipasse con un estintore a una lotta con la polizia non vuol dire che il suo intento era uccidere qualcuno, scagliare un oggetto con forza contro un veicolo (tra l'altro dotato come ogni veicolo della polizia di vetri infrangibili e materiale più resistente)non vuol dire che l'intento era uccidere qualcuno.
Con questo non voglio giustificare il suo gesto e quello degli altri manifestanti perchè odio la violenza e le manifestazioni violente perchè ci vanno di mezzo sempre persone innocenti che non meritano di morire o essere pestate a sangue da imbecilli, ma uccidere un ragazzo puntargli una pistola a distanza ravvicinata senza preoccuparsi di prendere la mira e sparare a vuoto per me vuol dire uccidere volutamente! Un poliziotto deve avere soprattutto autocontrollo, ragionare prima di agire. Io non giustifico il suo gesto perchè poteva sparare a vuoto anzicchè colpire un ragazzo. Mi dispiace ma non ammetto questi generi di comportamenti, per me non si è trattato affatto di legittima difesa perchè fino a prova contraria questo poliziotto non è stato affatto aggredito o colpito a sangue gravemente e agire per legittima difesa per me vuol dire difendersi quando qualcuno sta attentando alla tua vita.
Ripeto sono contraria a queste violenze da parte di attivisti ma i poliziotti, persone che dovrebbero proteggere la gente dovrebbero saper controllare meglio la situazione perchè il più delle volte ci vanno di mezzo innocenti e cmq innocenti o no prima di togliere la vita a qualcuno si dovrebbe effettivamente accertare se quel qualcuno si merita di morire e non credo che questa decisione spetti a noi.
Ovviamente con questo non voglio dire che i poliziotti sono tutti sbagliati, perchè io ammiro le persone dell'arma, quelle giuste che rischiano la vita ogni giorno e rispettano i valori dell'arma, ma molti non sono adatti a fare questo lavoro, ripeto bisogna avere molto autocontrollo difronte a situazioni del genere.
Poi è troppo complicata la questione ed è molto difficile giudicare.
Federico
- E no Luana...
|2008-11-23 19:45:15
Luana,
ho già scritto quello che penso riguardo a questo episodio e non avrei più voluto intervenire a riguardo, ma le tue parole non possono passare così in leggerezza, perchè contengono enormità, inesattezze ed evidenti contraddizioni.
Parli della commozione dei genitori che mostravano in tv le foto di Carlo da piccolo. Ecco, io ho trovato quelle scene assolutamente fuori luogo e sconvenineti. Quell'esibizionismo del dolore che cerca la compassione a tutti i costi per cercare di nascondere le grandi responsabilità del figlio, mi è sempre sembrato un esercizio molto falso e soprattutto fuorviante.
Dici che Giuliani stava "partecipando a una lotta contro la polizia con un estintore in mano". Una lotta contro la polizia??? E a te questo sembra normale? A me no. Un atteggiamento di questo tipo non è giustificabile, per NESSUN motivo.
Dici che "scagliare un estintore contro qualcuno non significa aver intenzione di uccidere". No, probabilmente è solo un modo per manifestare il proprio affetto.
Dici che "in ogni caso tutte le camionette sono protette da vetri infrangibili". Come se dunque scagliare un estintore contro un vetro infrangibile sia solo un atto simbolico. Peccato che quei vetri infrangibili fossero appena stati frantumati a sprangate dai compagni di Giuliani (http://www.sciretti.it/uploaded_images/carlo_giul i ani2-787831.jpg).
Dici che non vuoi giustificare il suo gesto, ma fai di tutto per giustificarlo.
Confondi anche tu i pestaggi alla Diaz con l'assalto alla camionetta di Giuliani, come se le due cose fossero correlate e la prima giustificasse la seconda.
Dici che "secondo te non si tratta di legittima difesa perchè non è stato aggredito". Ora, io non so se tratti di legittima difesa o meno, perchè la situazione è talmente delicata che non mi va di dare giudizi. Lo decideranno i tribunali. Una cosa è certa: se per te correre incontro a una persona minacciando di lanciraci contro un estintore non è un tentativo di aggressione, io ho paura del tuo concetto di giusto o sbagliato. Forse ci sono dei parametri che dovresti leggermente rivedere.
Concludi dicendo che "la questione è troppo complicata ed è difficile giudicare", quando non hai fatto altro che dare giudizi definendo quel poliziotto un omicida a sangue freddo e privo di autocontrollo.
Per favore, se si vuole parlare di un argomento tanto serio e delicato, bisognerebbe farlo con coerenza, con la massima onestà intellettuale e, soprattutto, dopo essersi informati un tantino.