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Pippo Giordano su omicidio Aldrovandi: 'Condanna totale degli applausi al congresso del SAP' PDF Stampa E-mail
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Scritto da Pippo Giordano   
Martedì 29 Aprile 2014 20:19
di Pippo Giordano - 29 aprile 2014

Voglio dirlo da ex sindacalista di Polizia, da ex poliziotto, mi rammaricano e mi amareggiano gli applausi e standing ovation al congresso del SAP (sindacato autonomo Polizia) ai tre poliziotti condannati per la morte di Aldrovandi. Uno spettacolo indecente, soprattutto per la mancanza di rispetto verso i genitori di Federico. La mia condanna è totale senza se e senza ma.

Pippo Giordano


Aldrovandi, ovazione per gli agenti condannati al congresso del Sap

RIMINI - Circa cinque minuti di applausi e delegati in piedi alla sessione pomeridiana del Congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di Polizia, per tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del 18enne Federico Aldrovandi durante un controllo il 25 settembre del 2005 a Ferrara: Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani.

I tre agenti presenti al congresso del Sap a Rimini, sono stati condannati dalla Corte di Cassazione il 21 giugno del 2012 per eccesso colposo in omicidio colposo a tre anni e sei mesi, tre anni dei quali coperti dall'indulto. Oltre ai tre poliziotti presenti al  congresso riminese, nel caso Aldrovandi era coinvolta anche un'altra poliziotta, Monica Segatto.

"E' terrificante, mi si rivolta lo stomaco", la reazione di Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi, raggiunta dall'Ansa, all'applauso che la platea del Sap ha rivolto ai poliziotti condannati per la morte del figlio. "Cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? E' estremamente pericoloso". E poi, nel suo profilo Facebook: "Il Sap applaude a lungo i condannati per l'omicidio di mio figlio: provo ribrezzo per tutte quelle mani. Pansa era lì?", domanda Moretti. Il capo della polizia, Alessandro Pansa, in realtà, intervenuto a Rimini, aveva lasciato il congresso del sindacato da alcune ore.

Nei mesi scorsi, scontata la pena residua, i quattro agenti sono stati riammessi in servizio, pur se con compiti impiegatizi e lontani da Ferrara. Per protestare contro quella decisione e chiedere la radiazione degli agenti dalle forze dell'ordine è nato un movimento dal nome "Via la divisa", che ha dato vita a una manifestazione a Ferrara il 15 febbraio. Una richiesta più volte ribadita a gran voce e con forza da Patrizia Moretti. "Di come morì Federico si sa tutto, ormai. Ma manca ancora una parte fondamentale. Il perché. Loro (gli agenti, i funzionari della Questura, ndr) lo sanno. Io no", aveva spiegato Patrizia che ha dedicato un libro al figlio dal titolo "Una sola stella nel firmamento".


Redazione repubblica.it










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