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Il comune di Elmas sottoscrive l'appello per Di Matteo e Repici PDF Stampa E-mail
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Scritto da redazione 19luglio1992.com   
Venerdì 10 Gennaio 2014 17:42
di redazione 19luglio1992.com - 10 gennaio 2014

LA GIUNTA COMUNALE
Considerato che nel Preambolo dello Statuto Comunale di Palermo viene espressamente dichiarata“...
la volontà di continuare l’impegno di quanti hanno sacrificato la vita per difendere contro la mafia i valori della democrazia, e così aprire nella loro storia una pagina nuova ";
Visto l’appello promosso dal Movimento Agende Rosse e da Salvatore Borsellino “Rompiamo il silenzio sulle minacce a Nino Di Matteo e Fabio Repici”, che si allega al presente atto per fame parte integrante e sostanziale, con il quale viene richiesto al Comune di Palermo il sostegno nel chiedere alle alte istituzioni governative statali maggiore protezione per i magistrati delle Procure di Palermo e Messina e per l’avvocato Fabio Repici minacciati dalla mafia e che prenda posizione nei confronti del C.S.M. sul procedimento nei confronti del P.M. Antonino Di Matteo, accusato di avere violato l’obbligo di riservatezza sull’esistenza delle intercettazioni telefoniche tra Nicola Mancino e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
Considerato che l’Amministrazione cittadina ha il dovere di avviare in tutte le sedi una forte mobilitazione per testimoniare la solidarietà politica e istituzionale, ribadendo l’impegno della Città di Palermo nella lotta contro la mafia;
Ad unanimità di voti espressi in forma palese;

DELIBERA
per le motivazioni indicate in premessa:
· Di approvare l’appello “Rompiamo il silenzio sulle minacce a Nino Di Matteo e Fabio Repici” di cui vengono condivisi i contenuti e le azioni da intraprendere, esprimendo la totale e incondizionata solidarietà per il lavoro svolto dal P.M. Antonino Di Matteo e dall’Avvocato Fabio Repici per il lavoro svolto, l’alto senso dello Stato e l’impegno profuso al ripristino della legalità contro la criminalità mafiosa

APPELLO
ROMPIAMO IL SILENZIO SULLE MINACCE A NINO DI MATTEO E
FABIO REPICI
"Si muore generalmente perché si è soli".
Questa affermazione di Giovanni Falcone, espressa poco tempo prima di morire, evidenzia molto
chiaramente la consapevolezza di quanto l'arroganza e il potere mafiosi siano conseguenza e causa
dei travagli della politica. Oggi, purtroppo, questa frase svela tutta la sua terribile attualità.
Il capo di Cosa Nostra, Salvatore Riina, detenuto a regime carcerario 41-bis, pochi giorni fa ha
minacciato il PM Nino Di Matteo e tutti i magistrati che si occupano dell’inchiesta sulla trattativa
avvenuta tra pezzi dello Stato e di Cosa Nostra nel biennio ’92-93. "Di Matteo deve morire. E con
lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire - ha urlato Totò Riina ad un altro detenuto
-. Quelli li devono morire, fosse l'ultima cosa che faccio".
Il 17 ottobre Rosario Pio Cattafi, imputato a Messina per il reato di associazione a delinquere di
stampo mafioso con l’aggravante di aver promosso e diretto l’organizzazione mafiosa di Barcellona
Pozzo di Gotto, ha pesantemente minacciato l'avvocato di tanti familiari di vittime di mafia, Fabio
Repici. "Avrei dovuto prendere a schiaffi l'avvocato Fabio Repici, mi pento di non averlo fatto - ha
affermato Cattafi Auguro con tutto il cuore all'avvocato Repici di subire tutto quello che ha fatto
subire ad altri".
Cattafi è attualmente detenuto a regime carcerario 41-bis ed è pregiudicato per i reati di lesioni,
porto e detenzione abusivi di arma, cessione di sostanze stupefacenti e calunnia.
Riprendendo l’analisi di Giovanni Falcone, quel vero e proprio appello del giudice, allora rimasto
inascoltato, vogliamo manifestare pubblicamente vicinanza e solidarietà all’avvocato Fabio Repici,
ai magistrati palermitani Antonino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia,
Vittorio Teresi, Roberto Scarpinato e allo loro scorte. Vogliamo esprimere una solidarietà che
prenda forza dal consenso dell’intera nazione, che sia ripresa e rilanciata dai Comuni più periferici
fino ad arrivare alle più alte Istituzioni per rompere il muro di silenzio ed omertà dietro al quale la
mafia accresce le proprie complicità ed il proprio potere.
Sollecitiamo una presa di posizione netta da parte delle Istituzioni a sostegno dei magistrati di
Palermo e dell'avvocato Fabio Repici, sostegno che potrà essere dimostrato solo tramite azioni
concrete come:
• La convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza nelle città di Palermo e Messina e
l’adozione immediata di urgenti provvedimenti per la tutela dell'incolumità, rispettivamente, dei
magistrati minacciati da Totò Riina e dell’avvocato Repici minacciato da Rosario Cattafi.
• L’archiviazione da parte del CSM del procedimento disciplinare avviato a carico del sostituto
procuratore Nino Di Matteo che avrebbe rilevato in un’intervista ad un quotidiano l’esistenza
di intercettazioni telefoniche tra Nicola Mancino ed il Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano (notizia già diffusa in precedenza da altre testate giornalistiche).
• Una seduta straordinaria della Commissione parlamentare Antimafia - che stenta ad avviare i
lavori - dedicata ad approfondire ciò che è emerso dalle più recenti indagini e dai processi in
corso a Palermo e Messina sulle complicità tra Cosa Nostra e potere.
Chiediamo con forza che le Istituzioni dimostrino nei fatti l’impegno dello Stato nel portare avanti
quegli ideali di verità e giustizia che mossero la vita e le scelte di persone come Giovanni Falcone
e Paolo Borsellino, prendendo sulle proprie spalle la loro pesante ma bellissima eredità.
Noi cittadini faremo la nostra parte.
Salvatore Borsellino ed il Movimento Agende Rosse (18 novembre 2013)

Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto.
Il Segretario Comunale
Dott.ssa Melis Anna Maria
Il Presidente
Piscedda Valter
Il sottoscritto Segretario Comunale certifica che copia della presente deliberazione è stata pubblicata
all’Albo Pretorio di questo Comune dal giorno 09/12/2013
Elmas, 09/12/2013 Il Segretario Comunale
Dott.ssa Melis Anna Maria

La delibera originale


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