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Solidarietà ai Magistrati di Palermo: anche l’Amministrazione di Bergamo risponde PDF Stampa E-mail
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Scritto da Redazione Bergamonews.it   
Mercoledì 18 Dicembre 2013 23:02

di Redazione Bergamonews.it - 18 dicembre 2013

Il Movimento Agende rosse, che a Bergamo vede in pirma fila Adriana Castelli, comunica che anche a Bergamo è stato raccolto l’appello alla solidarietà nei confronti dei Magistrati coraggiosi ma sempre più isolati, delegittimati e minacciati che oggi camminano sulle orme di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, appello lanciato da Salvatore Borsellino e dal suo Movimento perché “la solidarietà prenda forza dal consenso dell’intera nazione, ripreso e rilanciato dai Comuni fino ad arrivare alle più alte Istituzioni”.

Dall'inizio di luglio, si sapeva, era arrivato il tritolo per Nino Di Matteo, il sostituto procuratore di Palermo figura di spicco del processo sulla trattativa stato-mafia apertosi il 27 maggio scorso. Lui continua comunque a lavorare con abnegazione e coraggio, seguendo i passi di Paolo Borsellino. Ma nei giorni scorsi Totò Riina, il capo di Cosa Nostra, è tornato a minacciare Di Matteo e tutti i magistrati che si occupano della trattativa Stato-mafia.


Il 19 settembre 2013 è stata presentata al sindaco Franco Tentorio una sollecitazione nella quale si sottolineava l’importanza di tenere viva l'attenzione su questi magistrati perché si presentava, e di nuovo, un'emergenza cui i mass media non davano assolutamente rilievo.

Nella consapevolezza che queste vicende riguardavano il Paese intero è stato chiesto che anche Bergamo potesse aderire ad un’iniziativa chiamata "Esponiamoci trenta giorni per Nino di Matteo”, con il consenso all’esposizione per trenta giorni di uno striscione di solidarietà su uno dei palazzi o monumenti gestiti dal Comune e situato in centro, allo scopo di sensibilizzare i cittadini.

L’appello è stato rielaborato e presentato dal consigliere comunale dei Verdi Fausto Amorino durante la seduta del Consiglio comunale del 28 novembre scorso e ratificato all’unanimità, tranne per la parte riguardante la definizione dell’edificio che ospiterà lo striscione, che verrà precisata.


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