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Una storia da bambini... PDF Stampa E-mail
Rubriche - Le vostre lettere
Scritto da Luigi Furitano   
Domenica 13 Ottobre 2013 12:02
di Luigi Furitano - 13 ottobre 2013

C’era una volta una Procura della Repubblica presso un Tribunale dove tanti Giudici lavoravano con sacrificio e silenzio. Attorno a questi Giudici, che a me quando ero bambino sembravano grandi grandi, c’erano tante altre persone che per loro ed in nome di un concetto comune, lavoravano alla stessa maniera. Tutte queste persone avevano sempre fretta, si correva e si cercava di arrivare sempre prima, “guadagnando qualche ora per fottere i cattivi”. A volte se non quasi sempre, queste persone rinunziavano ai propri tempi, non tornavano a casa, non vedevano i loro figli, cio’ senza che nessuno mai glielo chiedesse. Loro non stavano soltanto a guardare la fotografia che in tutte le stanze ritrae altri due Giudici uccisi, loro cercavano ancora di punire quella gente cattiva che li aveva uccisi. In questa Procura, piccola piccola, e nel suo tribunale si sta lavorando per trovare i colpevoli “veri” di uno dei due magistrati della fotografia. Un Magistrato che per questi Giudici è stato anche il maestro. Lui era bassino, aveva dei simpatici baffi sul viso, rideva spesso e amava tanto i suoi bambini. Una domenica pomeriggio di tanto tempo fa questo Giudice simpatico e buono fu ucciso e per ventuno lunghissimi anni non si riusci’ mai a sapere la verita’.

Lui aveva una moglie, una donna davvero speciale che aspettava con pazienza e con la virtu’ del saper perdonare, che i Giudici di questo Tribunale e di questa Procura piccola piccola potessero finalmente rendere Giustizia. Uno di questi Giudici, che a me sembra grande grande anche se tutti lo chiamano Nico, insieme ad un altro che si chiama Sergio andarono a trovare questa Signora per ricominciare tutto daccapo. Era la quarta volta che si ricominciava ma questa volta la Signora era sicura che queste persone che lavorano in questa Procura di cui nessuno riesce a ricordare il nome, sarebbero riuscite a trovare le verita’ dopo i “clamorosi depistaggi”. Per una brutta malattia anche la moglie del giudice mori’, ma questi Giudici ed i loro amici non smisero mai di continuare a lavorare. Questa storia che è triste, rimarra’ triste ma quando la verita’ arrivera’ saremo tutti piu’ sereni, avremo dimostrato ai nostri figli che la Giustizia esiste.

Luigi Furitano




 

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