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Lettera di Martina a Paolo PDF Stampa E-mail
Rubriche - Le vostre lettere
Scritto da Martina Di Gianfelice   
Domenica 12 Ottobre 2008 22:44
Ciao Paolo,
non è la prima volta che ti scrivo e non lo sto facendo per dirti che mi arrendo.
Ti sto scrivendo perchè a volte la tentazione di arrendersi è forte, come oggi, perchè certe notizie sarebbe meglio non apprenderle, sarebbe meglio non sapere certe cose.
Oggi un'ANSA delle 14.32 ha dato a noi "giustizialisti" una scossa poco piacevole. Bruno Contrada finirà i suoi giorni a Palermo, nella tua terra, perchè preferisco considerarla tua piuttosto che sua, nel disinteresse generale, nell'ignoranza più totale di chi non sa o finge di non sapere quello che che questo "grande servitore dello stato" ha fatto per onorare la sua patria.
Perchè tu devi sapere che noi italiani paghiamo i nostri servizi segreti (SISDE) affinchè contribuiscano a far saltare in aria i più grandi uomini di Stato che questo paese di merda abbia mai avuto e meritato, li paghiamo per aiutare i mafiosi, per servire il loro stato perverso, per ricordarci che non dobbiamo essere orgogliosi di appartenere a questo paese.
Sono senza cuore, non ho pietà per questo povero vecchio stanco e malato che ha scontato solo 5 dei 10 anni che sarebbe dovuto restare in carcere.
Purtroppo questi uomini che hanno compassione per i vecchi come Contrada, dimenticano che quelli come te non hanno potuto godere le gioie (nel tuo caso sarebbe stata gioia, PERCHE' AVREBBE SIGNIFICATO VIVERE) di diventare vecchi e malati.
Sicuramente adesso gli alti servigi di Contrada alla patria sono stati ben ripagati, ma non dall'Italia, ma da coloro che ne hanno direttamente beneficiato.
Vorrei chiedere a questi autorevoli esperti del diritto, della politica e della moralità se ora che sono riusciti a far tornare a casa Contrada, possono dedicarsi a trovare anche il modo di farti uscire dalla tomba (possibilmente VIVO).
Vorrei ricordare alla gente che stasera sentirà al telegiornale il romanzato racconto del povero vecchio che finalmente torna a casa nella sua Palermo, che 52 anni sono veramente pochi per morire, che non si puo' essere fatti a pezzi per non aver mai smesso di fare il proprio dovere, fino in fondo, fino alla fine, in nome dello Stato (quello vero!) e della Giustizia.
Vorrei ricordare alla gente che Contrada doveva finire i suoi giorni in carcere per una condanna a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa (altissimo servigio allo stato che oggi lo ricompensa).
Che l'esplosivo usato per farti a pezzi è quello comunemente usato dai mafiosi? Ma quando mai! Noi le cose le facciamo per bene, la mafia la dotiamo di Semtex, l'esplosivo utilizzato in genere dai servizi segreti, li facciamo a pezzi per bene questi giudici, non lasciamo niente al caso.
C'è un castello a Palermo, si chiama Castello Utveggio e forse lo demoliranno (non si sa mai...) per non far sapere all'opinione pubblica che il vicequestore e consulente informatico delle procure Gioacchino Genchi, ci ha gentilmente informato che il 19 luglio 1992 l'edificio ha ospitato il SISDE di Bruno Contrada per visualizzare meglio il teatro della strage, per godersi lo spettacolo ed è molto probabile che il pulsante del telecomando che ha azionato il tritolo sia stato premuto da quella postazione strategica.
Ah! Dimenticavo di mettere al corrente gli italiani della modifica apportata oggi (per l'occasione) alla Costituzione: art.1 L'Italia è una Repubblica, neanche più tanto democratica, fondata sul segreto di stato e sull'omertà della sua classe dirigente. Caro Paolo non mi arrendo e non lo farò mai... ma solo perchè ti voglio bene e non meriti questo paese di merda!

Martina

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arduax   |2008-10-13 10:04:34
Mi sono da poco alzato e ho appreso questa notizia sul sito del quotidiano
"la repubblica":

Una norma abolisce il limite dei 75: e così il
giudice "ammazzasentenze"
potrà restare in servizio fino a 83 anni.
Tornando in corsa per il vertice della Cassazione Leggi ad personam tocca a
Carnevale

Prima Contrada, ora Carnevale, domani chi?
Bisogna fare qual' cosa!!
gia70  - Non c'e' mai fine al peggio...   |2008-10-13 10:51:25
Non c'e' mai fine al peggio...
Dopo il vergognoso indulto del Governo di centro
/sinistra , dopo il lodo Alfano , ora il governo in carica ha appena varato
un’altra legge ad personam per rimettere la toga a Corrado Carnevale,
il
giudice ammazzasentenze, quello che distruggeva tutto il lavoro del giudice
Falcone, colui che dopo le stragi del ’92 chiamava “cretino” Falcone e
definiva Falcone e Borsellino “di un livello professionale prossimi allo
zero”.
La classe politica e'lo specchio del paese e come diceva Indro
Montanelli '' ogni popolo ha la classe politica che si merita...''.
Un
saluto...
blackhole   |2008-10-13 12:45:44
martina non puoi arrenderti
non devi farlo.
noi siamo con te
salvatore   |2008-10-13 12:51:54
Conosco Martina, so che non si arrenderà MAI.
Dolly  - cara Martina   |2008-10-13 15:57:37
quanta purezza d'animo nelle tue parole..il tuo amore per la giustizia somiglia
tanto al mio, ma mi accosto con umiltà e rispetto a Te, che nemmeno sai chi io
sia. Rispondo alla tua lettera a Paolo con una poesia, che Salvatore forse
conosce già..e mi inchino a te e alla tua forza. Ti stringo le mani. Andiamo
avanti.

Calde le ore riflettono
pensieri mi dilagano nell’animo
Ed il
silenzio insegna

Rivedo visi tanto cari
Risento parole Loro scritte e
ripetute fiere
Mentre bufere dure tagliavano per fermare sempre quei loro passi
…avanti

Rivivo immagini di contemporanea Storia
Uomini che hanno lasciato
sul selciato di questa nostra Italia
Il loro stesso sangue ,la Vita
Per
l’affrancamento sacro di Libertà da schiavitù incivili..
da logge oscure di
mafie e di “poteruncoli” di turno

E prendo forza

Risento essenza
coraggiosa la Loro Legge dell’andare avanti contro ogni paura
Contro giudizi
ed offese che vogliono solo dirottare gli occhi
Prendere gli spazi ,distruggere
nel buio dell’offesa infame la Dignità dell’Uomo

E prendo forza

Per
non cambiare strada
per spingere l’ affondo contro oscurità… lacci
secolari nell’animo dell’uomo
che oggi portano disgusto solo al loro stesso
viso

E’ umile il mio passo ,piccolo
ma per andare avanti
sarà quello
del montanaro
tenace
fermo
silenzioso
sotto la pioggia che dura gli
sbatterà sempre contro

apache
Luana   |2008-10-16 10:21:00
Anch'io non ho pietà per Contrada. Non mi interessa se è vecchio e malato.
Sarò senza cuore? Non so, forse è così. Ma il mio cuore io lo conservo per
quelle persone che hanno davvero sofferto e che soffrono ancora, che hanno perso
persone importanti che amavano per colpa di uomini come Contrada!

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