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Scuola Diaz G8, detenzione domiciliare per Canterini e Caldarozzi PDF Stampa E-mail
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Scritto da Redazione Il Fatto Quotidiano   
Martedì 30 Aprile 2013 22:01

di Redazione Il Fatto Quotidiano - 30 aprile 2013

Per la prima volta nella vicenda decennale dei fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova, due poliziotti, dopo la sentenza definitiva di condanna della Cassazione, dovranno scontare un periodo di detenzione, seppure ai domiciliari. E’ la decisione presa dai giudici del tribunale di Sorveglianza di Genova per l’ex capo dello Sco, Gilberto Caldarozzi, e per Vincenzo Canterini, ex capo del settimo Reparto Mobile di Roma. Entrambi avevano chiesto, insieme agli altri quindici funzionari di polizia condannati in Cassazione, la concessione dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Ma il tribunale di Sorveglianza ha respinto la richiesta e ha stabilito che dovranno scontare 8 mesi il primo e e 3 mesi il secondo, residuo pena entrambi per falso.

Caldarozzi, difeso dall’avvocato Valerio Corini, era stato condannato dalla Corte d’appello di Genova a 3 anni e 8 mesi di reclusione, confermati dalla Cassazione. Gli restano 8 mesi perché i tre anni sono stati condonati. Per Canterini, difeso da Silvio Romanelli, la condanna della Corte d’appello di Genova a 5 anni di reclusione era stata rideterminata dalla Cassazione a 3 anni e 3 mesi in quanto il reato di lesioni gravi era stato dichiarato prescritto. Tre anni sono stati condonati, ed è rimasto così il residuo pena di 3 mesi che sconterà ai domiciliari.
 

Il difensore di Caldarozzi, Valerio Corini, ha commentato: “Lascia sgomenti constatare che l’investigatore che negli ultimi dieci anni ha risolto i maggiori casi di polizia criminale italiana, compreso l’arresto di Bernardo Provenzano, si veda negare l’accesso all’affidamento in prova ai servizi sociali. Tutti sanno a quale tipologia di soggetti viene normalmente concesso”. La decisione dei giudici della Sorveglianza è stata presa polemicamente anche dal difensore di Canterini. “Lascio all’opinione pubblica stabilire se sia una cosa giusta, corretta, equa. Nell’arco di 12 anni di processo il mio assistito ha continuato a lavorare come zelante servitore dello Stato senza alcun problema di sorta”.

L‘irruzione della polizia nella scuola Diaz avvenne di notte mentre diversi ospiti dormivano. Furono oltre 60 le persone ferite e 93 gli arrestati per i disordini in città, poi prosciolti. Le immagini dei volti feriti, del sangue nei locali devastati della scuola fecero il giro del mondo. In una memoria, il Procuratore Generale di Genova, Vito Monetti, aveva chiesto al Tribunale di Sorveglianza “rigore valutativo” nei confronti dei poliziotti condannati in Cassazione. Che aveva definito nella motivazioni della sentenza quanto avvenuto “un massacro ingiustificabile che ha screditato l’Italia”. 


Redazione Il Fatto Quotidiano







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