ROMA, 23 APR - "Le intercettazioni di Napolitano sono state distrutte e sono sicuro che non esiste nessuna copia. Ci sono pero' tante persone che per questioni tecniche devono averle ascoltate. E questo e' un grossissimo problema, perche' chiunque ora puo' dire qualsiasi cosa senza che nessuno possa smentire: questo e' un grosso problema che non e' stato considerato a sufficienza". E' quanto ha dichiarato Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia e alla guida del movimento Agende Rosse, intervistato da La Cosa, il blog di Beppe Grillo, sulla vicenda delle conversazioni tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e l'ex ministro Nicola Mancino, indirettamente intercettate su mandato dei pm che indagano sulla presunta trattativa stato-mafia e che avevano messo sotto controllo le utenze di Mancino. Borsellino ha inviato anche un messaggio di solidarieta' al pm Nino Di Matteo, uno dei magistrati che indaga sulla cosiddetta trattativa, e "agli altri magistrati che oggi sono in pericolo". "Di quelle intercettazioni non e' trapelata neppure una riga, credo sia la prima volta in Italia", ha aggiunto, eppure "la procura di Palermo e' stata accusata e c'e' in atto un provvedimento disciplinare contro Di Matteo per averne parlato in un'intervista, sebbene fossero gia' uscite notizie di stampa in merito che lui ha solo ammesso".