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Lettera da Luciana - Silenzio-Assenso PDF Stampa E-mail
Rubriche - Le vostre lettere
Scritto da Luciana   
Mercoledì 01 Ottobre 2008 10:12
Pubblico la lettera ricevuta da Luciana, alcune espressioni sono un po forti, ma la rabbia sta diventando difficile da controllare

Silenzio-Assenso
 
 
Carissimo Salvatore.
 
Le sue parole, come sempre, arrivano dritte al cuore.
Con il suo post “Lampi nel buio” ci racconta le tenebre della Repubblica con la semplicità e il dolore che solo chi ha vissuto sulla propria pelle quella stagione tremenda può usare.
Mi spiace ma sono costretta a tediarla con una elementare considerazione che la sua bellissima lettera mi induce a fare.
Spesso l'applicazione delle leggi dello Stato si basa su una semplice regola, quella del "silenzio-assenso".
Lo stesso dovremmo fare noi.
Dovremmo considerare i loro silenzi come una ammissione di colpa.
Perché per me CHI TACE ACCONSENTE.
In tutti questi anni, mi è bastato guardare le facce di... pietra di certi rappresentanti dello Stato per farmi un'opinione.
Le loro espressioni si somigliano sempre, sia che li si interroghi sulla strage di Ustica che su quella di Capaci, sulla strage di Bologna o su Via d'Amelio.
L'espressione è la stessa: sguardi fissi a guardare oltre l'interlocutore, chè guardarlo negli occhi mentendo sarebbe faticoso.
Frasi di circostanza o peggio, silenzi.
Volti tesi di chi ha paura, non della verità, le prove della quale sanno bene non verranno mai fuori, grazie ai loro depistaggi, al lavoro certosino di distruzione di qualsiasi traccia, grazie alla corruzione.
(La verità viene invece fuori grazie al loro "silenzio-assenso", lo stesso che ci permette di capire da subito come stanno le cose.
E più loro stanno zitti, più noi sappiamo di essere nel giusto a sospettare)
No, questi non hanno paura di noi, delle nostre denunce, dei nostri cortei, dei nostri raduni.
Loro hanno paura solo dei propri complici.
Hanno paura di scendere qualche gradino nella scala del potere.
Il che lascerebbe spazio a qualsiasi evoluzione, anche la più nefasta.
Hanno paura e fanno bene perché lo sanno che al trombato di turno può capitare un’inspiegabile quanto provvidenziale "incidente" oppure potrebbe venirgli la voglia di "farsi suicidare",
Io dico che questi non mi rappresentano proprio per niente.
Io dico che sono esseri indegni.
Io dico che è cosa buona e giusta odiarli con tutto il cuore.
Perchè quando ricopri certi ruoli, quando rappresenti un'intera nazione, quando parli in nome e per conto di un Popolo, NON PUOI TACERE, nemmeno se quello che dirai farà crollare quello Stato.
Gli omissis, le reticenze, i segreti di Stato a cosa servono?
A salvaguardare la stabilità del Paese, dicono (a salvaguardare il loro culo, più che altro).
Ma che Paese è quello che getta le sue fondamenta sul sangue e la carne dei propri figli?
Figli morti PER MANO NOSTRA, non dello straniero invasore.
Già questa semplice constatazione dovrebbe destabilizzare tutto, a prescindere (come direbbe Totò).
Ma che Paese è quello che per stare in piedi ha bisogno di tacere i nomi degli assassini?
Nomi che tutti noi possiamo immaginare ma che nessuno può dire sennò...sennò chissà che succede.
Ma cosa può succedere più di quello che è già successo?
Qualcuno pensa che potremmo scendere più in basso di quanto non siamo già scesi?
Tranquilli, più in basso di dove siamo non possiamo andare, a meno che non ci mettiamo a scavare.
Ma COSA è uscito dalle ceneri della seconda guerra mondiale?
Un MOSTRO che divora se stesso.
Un MOSTRO che c'era già e che è uscito indenne da sotto le macerie dei bombardamenti.
Un MOSTRO che si è nutrito della miseria e dell'ignoranza, che ha prosperato sull'avidità e sul profitto sfrenato.
Un MOSTRO a cui tutti noi abbiamo dato da mangiare.
Un MOSTRO a cui offriamo stupidamente i nostri figli, con gli occhi accecati dal colore cangiante dei soldi.
Italiani brava gente?
Ma quando mai.
Italiani, un insieme di persone che non ha senso civico nè senso dello Stato.
Che rincorre piccoli privilegi, che vende il proprio futuro e quello dei propri figli in cambio di una miseria.
Italiani, che non sanno vedere al di là del naso, che non sanno pensare al futuro perchè se lo stanno giocando tutto con le migliaia di discariche abusive piene di veleni (che ci presenteranno il conto nei secoli a venire).
Siamo una patetica armata Brancaleone, siamo la macchietta del pianeta, siamo un insulto all'intelligenza.
In un Paese serio nessuno dei nostri politicanti siederebbe in Parlamento, e anche chi li vota sarebbe additato al pubblico ludibrio e preso a calci in culo in sempiterna.
In un Paese serio la gente non prenderebbe a sassate i poliziotti che arrestano gli spacciatori.
In un Paese serio gli ex terroristi (che non sono e non saranno MAI ex assassini) non vomiterebbero pistolotti dagli scranni universitari col plauso dei cosiddetti "intellettuali".
In un Paese serio gli ex terroristi non verrebbero considerati "intellettuali", chè se quello è l'intelletto migliore, capisco perché siamo così mediocri e ignoranti.
In un Paese serio le scuole non sarebbero costruite “sui” e” con i” rifiuti tossici.
In un Paese serio uno come Mancino sarebbe al parco a dar da mangiare ai piccioni, e non ai vertici del CSM, che con il passato che si ritrova può solo far danni, oltre che schifo.
Lui, Gava, Mannino, Cirino Pomicino, vivi o morti che siano mi fanno più schifo di Andreotti.
Perchè in certi immondezzai ci sguazzano i gregari, quelli che non sono proprio al vertice del letamaio ma stanno un po' sotto.
Sono loro quelli che tengono i contatti con la Regione, la Provincia, il Comune.
Sono loro quelli che fanno il bello e il cattivo tempo "in nome e per conto di".
Sono loro quelli che insozzano tutto con il clientelismo, il voto di scambio, le collusioni.
Sono gli eterni numero 2, i veri procacciatori di potere.
Queste persone sono da sempre in cima alla lista di quelli che tirerei volentieri sotto con la macchina.
E non mi importa di fare la figura della sanguinaria.
Lo penso e lo dico.
Mi rendo conto che più che darle una consolazione, ho contribuito ad aggiungere angosce al suo lucidissimo grido di rabbia.
Me ne scuso ma sono stufa.
Sono stufa di vederli sempre lì, da secoli, mai un colera che se li porti all'inferno.
Che schifo di Paese, nemmeno le malattie infettive fanno il proprio dovere.
 
Luciana

Comments:

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harlock  - Un paese serio?   |2008-10-01 14:30:49
"In Italia la situazione sara' sempre grave ma mai seria" diceva Ennio
Flaiano.
Non le mandi certo a dire le cose tu, e questo mi piace molto, ma hai
ragione, e questo mi piace ancora di piu'.
Solo su un punto dissento: dalla
seconda guerra mondiale non e' uscito solo un mostro, ma e' nato anche un sogno:
quello racchiuso nei 139 articoli della nostra Costituzione (che infatti, non e'
mai stata completamente attuata). Un regalo di una minoranza illuminata fatto ad
un paese di invertebrati, che evidentemente non sapeva e non sa che farsene.
Shiloh   |2008-10-01 18:52:36
Ecco, vedi? Ti sei risposto da solo: la Costituzione, l'unica cosa decente
uscita dalle macerie della guerra...peccato che tutti se ne freghino.

Perle
ai porci.

In quanto alla lettera per Salvatore, il suo dolore riesce a
risvegliare la rabbia provata durante quella stagione di sangue, mi fa rivivere
quei pomeriggi inebetiti dallo stupore e dalla paura, dall'impotenza, dalla
rassegnazione.

Sono troppi i rospi ingoiati, adesso cominciano a tornare
su.

Luciana
blackhole   |2008-10-02 13:16:24
Ben detto cara Luciana!
harlock   |2008-10-02 22:20:22
Lo so. Nonostante ci abbia provato una mezza dozzina di volte, non sono riuscito
a lasciare un commento a quel post: mi sembra che lo spaccato umano che vi è
descritto renda ogni mia parola retorica e vuota. Ne approfitto per ringraziarlo
da qui.
Luana   |2008-10-01 19:38:47
Condivido in pieno la tua lettera Luciana!
morris2  - Grazie   |2008-10-03 11:13:37
Grazie Luciana per le tue parole di fuoco.

Ho una bimba di 20 mesi, e ringrazio
mia moglie per averla data al mondo.
Ma ogni giorno mi guardo dentro e provo lo
stesso disprezzo che tu hai tradotto in parole per questo mondo, per questa
povera italia (buffo, il correttore automatico segna sbagliata la parola italia
con la i minuscola) che invece per quanto mi riguarda finché avremo la mafia al
governo resterà minuscola.
Riuscirò a lasciare a mia figlia un paese migliore
e soprattutto senza mafia? Non lo so, già mi immagino le sue parole quando mi
dirà: "Ma come papà, tu sapevi tutte queste cose... e non è successo
niente, non hai fatto niente?"
Mi sento una ...pietra.
M.
Shiloh   |2008-10-04 00:46:29
Caro Morris2

Io non so se i nostri figli (dico nostri anche se io non ne ho
ma mi sento in dovere di arrabbiarmi e di urlare anche in nome di quelli degli
altri) erediteranno un mondo migliore, un'Italia finalmente libera dalla
corruzione e dalle mafie.
Sinceramente non lo so.
So però che se perlomeno ci
proviamo a vivere onestamente e senza farci tentare dalle scorciatoie dei
compromessi, forse non salveremo il mondo ma potremo guardare negli occhi i
nostri cari senza doverci vergognare.

E questo è già un grosso passo
avanti.

Luciana
Vento  - Brava Luciana   |2008-10-04 17:29:19
Hai ragione.
Questo è un paese che vive nella stato grigio delle cose.
Dove
non si fanno distinguo.Dove si stringono mani e si bacia con troppa
disinvoltura.
Dove il senatore Andreotti, nonostante gli sia stata riconosciuta
la sua colpevolezza mafiosa, nonostante le dure accuse rivoltegli da Moro(sulle
quali bisognerebbe quantomeno riflettere data la levatura morale
dell'accusatore),continua ad essere invitato e ossequiato in TV.O partecipa da
protagonista agli incontri organizzati dalla CEI.
Questo è il paese del lascia
stare.Del volemose bene, che sarà mai.
Un paese barbaro e volgare.
Sarebbe
facile andare via e dimenticarsi di tutto.
Ma No! Sono loro che devo essere
annientati insieme ai tanti furbi italioti.
Io resto qui insieme a voi a
presidiare il forte e spero di poter essere un giorno operativo.
Mi pento
amaramente di non aver tentato la strada della magistratura, di essermi fatto
distrarre dalle cose comuni,dai desideri e i sogni che hanno le persone che
vivono nei paesi normali.
Qui non possiamo distrarci, qui la prerogativa è la
lotta civile per liberare il nostro Paese.

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