Francesco Torselli e Marco Semplici hanno sollevato una questione veramente interessante in Comune a Firenze.
Questione che seguiremo con grande attenzione, non tanto perché l’interessato sia Matteo Renzi, non ci interessa chi sia a poter godere di pensione sicura in 11 giorni.
Ci importa il caso ovvero che via siano persone ad avere questa possibilità. Non crediamo che il Sindaco di Firenze eventualmente sia l’unico che potrebbe avere una pensione dopo solo 11 giorni di lavoro nella ditta del padre. Godono infatti di pensione anche soggetti che hanno stazionato in Parlamento per brevissimi periodi.
Perché terremo sotto la lente d’ingrandimento questi casi? Perché nelle stragi terroristiche e mafiose di questo Paese ci sono tre soggetti, erano quattro inizialmente, ma un caso è stato sistemato, ebbene questi tre soggetti, pur avendo riportato una invalidità dell’80% della capacità lavorativa sotto il tritolo stragista di Provenzano, non possono percepire pensione, questo perché non ci sono soldi per finanziare queste tre pensioni e l’INPS non le paga.
L’ente previdenziale non paga le pensioni a tre soggetti vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice dopo il veto del Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato è entrato nel merito della legge 206 del 2004 chiamato in causa da uno dei tanti Governi Berlusconi e comunque anche durante i Governi Prodi non si è mai riusciti di districare questa vergognosa situazione, oggi alla luce delle nuove informazioni, potremmo dire: forse perché per le vittime del terrorismo eversivo non esiste la possibilità di tassare la collettività.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili