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Rubriche - Le vostre lettere
Scritto da Enzo (da MeetUp Messina)   
Martedì 26 Febbraio 2008 22:10

In molti ormai parlano chiaro: Più Grillo per tutti!!!

Imgpress- CI COLPISCONO LE COSE CHE DENUNCIANO NEI LORO BLOG BEPPE GRILLO E MARCO TRAVAGLIO MENTRE A MESSINA...

Beppe Grillo(25/02/2008) -
Il disastro della politica nazionale ci colpisce; il disastro dell'amministrazione locale no.
Certo che a Messina non ci facciamo mancare nulla, in piccolo riusciamo ad avere tutto il peggio che il panorama italiano offre alle cronache. 

Dal politico maneggione al giudice pappa & ciccia con la mafia, dal professionista abile a fare quadrare i conti che non tornano al Fisco al lobbista spregiudicato che saccheggia palazzi e colline.
Ci colpiscono le cose che denunciano nei loro blog e articoli Beppe Grillo e Marco Travaglio ma non riusciamo a scandalizzarci se le medesime cose visibili accadono a noi o ai nostri concittadini.
In questi casi gli occhi della mente si socchiudono e il pensare serio viene sostituito dal lietopensare. Messina e la sua ipocrita moralità e ricerca della legalità.
La fine di Messina, assicurano i lietopensanti, non ci sarà. Certo, non ci sarà se apriremo gli occhi e ci daremo da fare.
Ma una cattiva fine ci sarà se daremo retta a chi sa soltanto toccare ferro e chiudere gli occhi davanti ai reati commessi ai danni dei messinesi.
Perché contriariamente a quanto pensano taluni garantisti è reato manomettere i bilanci degli enti, è reato saccheggiare le colline, è reato affidare consulenze milionarie ad amici e parenti, è reato assumere i raccomandati negli uffici pubblici o negli ospedali, è reato sperperare le risorse economiche nello smaltimento dei rifiuti o nell'erogazione dell'acqua ed è reato puntare su mega progetti che alla fine sono un modo comodo comodo per affidare a studi compiacenti consulenze da milioni di euro.
Ma non siamo, per fortuna, ancora ko. Bisogna sempre sperare e mai disperare.
Disperare è sbagliato perché induce alla rassegnazione, all'inerzia. Ma è altrettanto sbagliato sperare nel miracolo e, in attesa, fare finta di nulla e così non fare nulla.
E' questa infatti la "non - soluzione" utilizzata dai nostri amministratori per evitare di prendere scelte che spesso sono impopolari in termini di amicizie lobbistiche.
Alla vigilia delle nuove elezioni crediamo sia giunto il momento che occorra invece sperare nello sperabile.
E qui ci chiediamo in quale misura si può sperare che la tecnologia ci possa salvare.
Spesso nelle nostre riflessioni ne abbiamo sottolineato le colpe: inquinamento, cementificazione ed effetto serra.
L'altra faccia della medaglia è che solo da un nuovo terremoto provocato magari dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto si può immaginare una rinascita di Messina, per dirla come Antonio Rescifina.
La tecnologia si autocorregge e i progressi della tecnologia ne possono curare i danni. La grande speranza è di costruire una nuova classe dirigente e con essa mettere mano ai progetti per riqualificare il territorio di Messina e dare nuovo impulso all'economia della zona.
Occorre perseverare, è vero. Ma continuare a sostenere che Messina con il turismo e il sole potrà sconfiggere la crisi che l'attanaglia è raccontarci una favola.
Non ci resta che votare una coalizione che abbia un programma efficace e con tale progetto rimboccarsi le maniche e mettersi all'opera. Di chiacchiere inutili son piene le urne. (ImgPress)

(26/02/2008) - Centrodestra in confusione nello Stretto. Non è una novità, dunque non sarebbe una notizia.
Ma lo diventa se il Centrodestra prova a far quadrare i conti per riprendersi Palazzo Zanca (Comune) e tenersi Palazzo dei Leoni (Provincia regionale). Il non sapersi soli, o meglio il vivere tra molti, come accade agli abitanti di città affollate, genera già in sé qualche ansia.
E il Centrodestra messinese di ansie, paure e timori ne dimostra, eccome.
E, per quanto s'abbia carattere ottimista, e col prossimo gioviale, il vedere cumularsi i rifiuti non aiuta a star meglio.
Come non giova leggere un giorno sì e l'altro pure di lavoratori senza stipendio e di servizi erogati con il contagocce.
D'accordo, a Messina si piange ma a Catania o Reggio Calabria non si ride. E allora?
Non è che sapendo che i vicini di casa tirano la cinghia pure loro aiuta a patire meglio la miseria.
Aiuterebbe magari essere informati che le coalizioni che si preparano a darsi di gomito per vincere le Amministrative per una volta abbiano oltre le chiacchiere anche i programmi seri.
E chi come il Centrodestra aspira persino di riprendersi la Regione Sicilia oltre che Roma dovrebbe dimostrare nervi saldi.
Al contrario il Centrodestra sta dimostrando una rissosità fastidiosa.
Un giorno è Gianpiero D'Alia dell'Udc ad alzare i toni, l'altro è Giuseppe Buzzanca di Alleanza Nazionale, l'altro ancora spetta a uno dei tanti capi locali di Forza Italia finire in cronaca per aver puntato il dito contro gli alleati o presunti tali.
Dimostrando una volta di più che nessuno di loro sa bene di chi sia la colpa; eppure da non si sa chi attendono rimedio a una condizione umiliante. Riprova certa della pessima amministrazione della città e del territorio, rovinato da una gestione che ne aggrava la disarmonia.
E chi vive altrove, dopo un po', penserebbe dunque poi volentieri a qualcosa d'altro, meno deprimente.
Ma come si fa a parlare di progetti o nuove strategie con un panorama simile di incompiute e di sprechi?
Con tutta la buona volontà di questo mondo è difficile raccontare frottole ai cittadini che vedono la spazzatura per strada mentre taluni professionisti della raccolta si stanno arricchendo alla faccia loro.
Oppure spiegateci il tenore che bisogna usare quando si raccontano i disservizi dell'Azienda Trasporti, nota a molti, ma a quanto pare non a tutti, per essere una miniera di fatture gonfiate e assunzioni clientelari: sarebbe il caso che la magistratura messinese intervenisse una volta per tutte per svelare non a noi, ma ai cittadini che subiscono i soprusi, se ci sia mai stato un Consiglio d'amministrazione dell'Atm - magari negli ultimi vent'anni - che abbia provato a cambiare l'andazzo.
E se ci sono colpevoli, che vengano colpiti in modo da rendere giustizia agli altri. E potremmo continuare con tutti i sottogoverni. Perché mentre la città è diventata un centrocommerciale per i manifesti e le offerte che ogni candidato a qualcosa ci propone per il nostro bene (?) ci si ritrova, invece, per strada a Messina, in un ingorgo di macchine che complica il traffico, e snerva tutti in perenne lamento contro semafori, vigili,
Comune. Neanche qui qualcuno che pensi di essere lui pure ad aumentare il traffico. Altro esempio di consumo, di cui non si calcola l'esito, che è sempre colpa altrui, di governanti o masse; mai nostra. In breve, il vivere tra i molti bravi alla fine si è rivelato per Messina e la sua gente solo un disastro. In società miste affollate, in coalizioni allargate, in troppi galli in un pollaio si complica la gestione della cosa pubblica e il Centrodestra locale ne è un deprecabile esempio.
Tutta questa rissosità tra i vari leader ha generato uno stato di amnesia, che vede sempre e solo i propri bisogni.
E così arriviamo all'onorevole D'Alia che vuole Messinambiente e Ato3, quell'altro di Alleanza Nazionale che chiede la poltrona di sindaco e l'altro ancora di Forza Italia che ha un rimedio geniale per dissetare se non i cittadini di Messina, la propria sete (di potere).
Per fortuna che le guerre in genere hanno un inizio e una fine. Si è sparsa la voce che persino Beppe Grillo vuole occuparsi di Messina e dei suoi guai tanto sono eclatanti e pazzeschi e la cosa non farà piacere alla nostra diversamente eccelsa classe dirigente. Unica qualità che accomuna Centrodestra e Centrosinistra agli occhi dei cittadini, da queste parti. (Imgpress)
 

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